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Omelia 5^ Domenica di Pasqua 2.5.2021






Cristo è la Vita Nuova. Inaugurazione di un Nuovo Mondo! Il tralcio che rimane unito al tronco porta frutto e diventa testimone della vita che dura

nº 2062

Omelia 5^ Domenica di Pasqua (02.05.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Crediamo in Gesù

Rimanete in Me

In questo tempo di Pasqua è bene domandarci se sappiamo veramente cosa è Pasqua. Usiamo il saluto di “Buona Pasqua” anche quando questa non è parte della nostra vita, ma soltanto un giorno qualsiasi del calendario. Invece Essa è la fonte di tutto quello che siamo e sappiamo sulla salvezza e sulla Chiesa. Paolo insiste: “Cristo è la nostra Pasqua” (1 Cor 5,7).  Il sacrificio dell’Agnello ci purifica dal peccato. Cristo, Agnello di Dio, con il suo sacrificio, ci ha purificato da ogni peccato e ha instaurato una vita nuova. Il lievito nuovo ci fa diventare una pasta nuova. Non una pasta il cui lievito è il male. Come viviamo questa nuova vita? Gesù ci racconta la bella parabola della vite e dei suoi tralci. Come un ramo possiede la vita? Rimanendo unito alla vite per dare frutto: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15, 4-5).  Dunque la vera Pasqua è rimanete uniti a Cristo. Solo così daremo frutti, come è nel desiderio del Padre. Questa è la glorificazione e il culto che possiamo fare (id 7). Il progetto di vita cristiana consiste nel rimanere uniti a Cristo. Così Cristo produce frutti in noi e attraverso di noi che siamo tralci uniti al tronco. Tutto quello che facciamo è Cristo che lo fa in noi: il ramo che taglia questo legame si secca ed è bruciato. L’unione al tronco ci da la forza della preghiera: “Chiedete quel che volete e vi sarà dato” (7). È l’orazione nella forza di Cristo che è Vita.

Custodire i comandamenti

Giovanni nella sua lettera ci invita ad amare: “in opere e in verità”. In questo non c’è peccato perchè Dio è più grande e conosce il nostro cuore. “Se la nostra coscienza (cuore) non ci accusa, possiamo avere fiducia in Dio che è più grande del nostro cuore e conosce tutte le cose” (1 Gv 3, 19-21). Siate certi di essere ascoltati in quello che chiedete, perchè abbiamo fiducia in Dio. Infatti nel Vangelo ricorre spesso l’insistenza di chiedere per essere ascoltati ed esauditi.  Siamo privi e bisognosi tanto di cose umane, come di quelle spirituali. Le richieste saranno ascoltate se restiamo uniti al tronco che è Cristo condizione per produrre frutti per il Regno. Cosa significa, dunque, restare uniti al tronco se non “osservare i comandamenti  e fare ciò che è gradito a Dio?”. Il comandamento è chiaro: “Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri,” (1 Gv 23). “Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato” (id 24)

Libertà che salva

Nella Colletta della Messa preghiamo così: “O Padre, … guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l'eredità eterna”. Paolo che fu persecutore, per un magnifico dono della grazia, ha accolto totalmente la fede in Cristo. Lentamente andò conoscendo il Vangelo e cominciò ad assumere fortemente la sua missione di evangelizzatore. Questo processo di liberazione lo ha trasformato. Chi conosce il vangelo non smette di dare la vita per Cristo. A Gerusalemme, Barnaba lo introduce nel gruppo apostolico. Immediatamente comincia la persecuzione. Paolo, a misura che resta unito a Cristo diventa l’apostolo più grande. Egli stesso dice che ha lavorato più degli altri apostoli (1 Cor 1, 15 ss). L’essersi donato totalmente e liberamente al Cristo lo rende libero in relazione a tutti e può assumere l’evangelizzazione dei pagani. La libertà  data dalla fede in Cristo lo trasforma da giudeo fedele seguace intransigente delle tradizioni, in un seguace libero di Cristo.

 

Letture: At.9,26-31; Salmo 21; 1Gv 3,18-24; Gv 15,1-8.



 
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