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Omelia 2^ Domenica di Pasqua (11.4.2021)




Il Nuovo Mondo nasce dalla fede che è un dono di Dio e che ci inserisce nella Vita Divina. Già nell’annuncio della Risurrezione da parte degli apostoli è presente la chiamata ad essere comunità come risultato del disegno salvifico di Dio in Gesù.

 

nº 2056

Omelia 2^ Domenica di Pasqua (11.04.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Ravvivare la fede

Mio Signore e mio Dio

Il Tempo pasquale è importante per fortificare la nostra fede nel Cristo vivo. Colui che era morto ora è vivo, è il Vivente. L’evangelizzazione degli apostoli partiva sempre da questo punto: dalla esperienza del Cristo Vivo. Lo stesso Paolo, che non era dei discepoli di Gesù, afferma la sua esperienza personale: “Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto” (1 Cor 15,8). Nel senso di non meritarlo. In tutto questo noi crediamo e per questo accogliamo queste esperienze. Senza questo predichiamo una religione ma non una fede. Gli apostoli si sentivano forti e affrontavano coloro che avevano ucciso il Maestro e lo facevano a rischio della loro stessa vita. Niente li ha fermati. Tommaso diventa un esempio della fede. Egli dubitò della Risurrezione. Quando fece l’esperienza del Risorto, è andato al punto più alto della fede: “Mio Signore e mio Dio!” (Gv 20,28). E Gesù aggiunge che credere nella testimonianza degli apostoli è più grande della fede di Tommaso che aveva bisogno di toccare.  Per tutti noi arriva lo stesso momento di Tommaso: la fede non solo nella risurrezione, poichè egli Lo toccava con le mani, ma nella divinità del Risorto “Mio Signore e mio Dio”, disse. La fede più grande è quella che crede senza vedere nè toccare. Accettiamo la testimonianza degli apostoli senza questionare. L’apparizione di Gesù dona lo Spirito Santo. È lo Spirito che risveglia in noi la fede. Se la fede è vera la vita diventa vera in grado di testimoniare Gesù.

La nostra vittoria

“Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?” (1 Gv 5, 4-5). La fede è una adesione a un dono spirituale ma che si realizza e concretizza nella vita, in quanto che l’Incarnazione di Gesù, in un certo modo, continia in colui che crede. Fede non è un principio astratto. È un dono di Dio per fare un mondo nuovo che ci inserisce totalmente nella vita di Dio. È accogliere Dio nella nostra vita, perchè siamo stati assunti da Lui. Gesù ha realizzato la redenzione spirituale nella condizione umana. È morto nella condizione umana che era unita alla sua Divinità. Così ha avuto la vittoria sulla morte. Il suo essere umano è morto, ma risorto per il suo Essere Divino, nella condizione dell’Uomo Nuovo. Credendo facciamo questo passaggio. L’adesione umana diventa Divina per la partecipazione in Dio. Così abbiamo la vittoria di Gesù sulla morte e sul male.Siamo passati attraverso un processo conseguenziale di eventi, ora dobbiamo portare la scelta spirituale nel concreto della vita. Questa azione trasformatrice è realizzata dallo Spirito Santo. Riceviamo lo Spirito Santo come gli apostoli sia per il perdono ma più ancora per la riconciliazione dell’Universo e del nostro cuore. Questa riconciliazione è unire la fede alla vita, lo spirituale al materiale. Chiamando Cristo pietra angolare (Sl 117), stiamo dicendo che non possiamo vivere la fede, la Chiesa e il mondo, senza Cristo. La fede ci unisce a Lui e con Lui cambiamo il mondo.

Credere senza vedere

Sulla traccia dell’annuncio della Risurrezione appare quello della comunità come risultato del disegno salvifico di Dio in Cristo. Già all’inizio del suo ministero, come dice Marco: “Chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare” (Mc 3, 13-14). All’inizio del ministero aveva costituito la comunità e la loro missione. All’inizio del nuovo popolo, costituisce la comunità per la vita e la missione. “La moltitudine dei fedeli erano un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32). Come vivevano? “Essi erano assidui agli insegnamenti degli apostoli , alla comunione fraterna, alla frazione del pane e alle preghiere” (At 2,42). Questo è vivere la Risurresione.

 

Letture: At. 4,32-35; Salmo 117;1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31



 
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