Chiediamo il perdono totale a Dio ma non sappiamo a nostra volta perdonare come Lui fa con noi. Soltanto una vera relazione con Lui ci dona la possibilità di vivere come Lui e di agire come Lui. La matamatica del perdono dona sempre lo stesso risultato: “infinito”. Se ci viene chiesto di perdonare i nemici, è segno che i nemici esistono
nº 1996
omelia 24^ Domenica T.O. (13.09.20)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Il Signore è generoso
Perdonare completamente
Nel contesto del discorso sulla Chiesa, Gesù annuncia il programma di rinnovamento del mondo che è quello della fraternità. È necessario diventare piccoli, rispettare l’altro, correggere fraternamente, far si che Dio sia in mezzo a noi e, avere un perdono illimitato, come leggiamo nella parabola del debitore implacabile.. tutto il capitolo 18 parla di questo. La liturgia ci presenta un Dio generoso, come leggiamo nel salmo 102: “Quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe”. Nella parabola poi vediamo come Dio perdona mostrando un caso gigantesco. Un re regola i conti con i suoi servi. Come sappiamo gli stati vivono nel debito! Chi doveva molto riceve una compassione totale: “gli condonò il debito”. Non rateizzò. Questo individuo supplicò pietà e fu ascoltato. Ma questi non ebbe la stessa pietà con colui che gli doveva alcune monete. Per questo il re lo condannò. Così farà il Padre del Cielo con noi se non perdoniamo di cuore. Se abbiamo difficoltà a perdonare, penso che stiamo in una cattiva situazione, perchè diciamo: “Perdono ma non dimentico”. Dio invece dimentica. Così risponde alla domanda di Pietro: “Quante volte devo perdonare: fino a sette volte?” (Mt 18,21). E da quel momento in poi non c’è più perdono. Noi chiediamo il perdono totale a Dio ma non sappiamo essere come Lui che perdona totalmente. Il tema del perdono è fondamentale nella fede cristiana, perchè Gesù è stato l’espressione massima del perdono di Dio. Il perdono deve penetrare la Chiesa e il mondo.
Il male fa male
Nel libro dell’Ecclesiastico incontriamo uno sviluppo di questo tema del perdono e le conseguenze della mancanza del perdono. Fa molto male alla gente: “Il rancore e l’ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro. Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati” (Ecl. 27,33.28,1). Se perdoni, quando preghi avrai il perdono dei peccati. Se mantieni la rabbia, come puoi chiedere a Dio la guarigione? Se non hai compassione del tuo simile, come potrai chiedere perdono dei tuoi peccati? L’autore sacro presenta dei rimedi per la cura di questo male: “Ricòrdati della fine e smetti di odiare, ricordati della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui” (Eccl. 28, 6-9). Solo una buona relazione con Dio, che è Vita, ci darà la possibilità di vivere come Lui è, e vive. Il salmo 102 descrive questo Signore: “Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia”. Egli ci insegna ad amare come Lui.
Viviamo per il Signore
Paolo nella lettera ai Romani, sebbene il testo non sia incentrato su questo tema, ci da un fondamento di questa vita d’amore. Egli è il Signore anche dell’amore. Egli è il Vivente che è la fonte della vita affinchè viviamo: “Nessuno vive per se stesso o muore per se stesso ... è per il Signore che viviamo e moriamo” .... poichè, apparteniamo al Signore. La sua vita e morte è stata affinchè egli diventasse “Signore dei vivi e dei morti” (Rm 14, 7-9). Il comandamento dell’amore che è uno solo nella stessa intenzione e intensità è il fondamento di tutto: “Perchè Dio è amore” (1 Gv 4,16). La fede mostra la sua opera nell’amore (Gl 5,6). L’opera è l’amore in tutte le sue dimensione e connotazioni. Ma non è proprio questo che ci interessa!
Letture: Ecl.27,33-28,9; Salmo 102; Rom.14,7-9; Mt. 18,21-36.
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