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Omelia 22^ Domenica T.O. 30.8.2020






Credere è accettare Gesù come persona concreta. Seguire Gesù non significa abbandonare la propria missione, la propria professione, la propria vocazione. Occorre testimoniarlo là dove siamo, con quello che sappiamo e possiamo fare, senza mezze misure. La nostra apertura totale a Dio trasforma la nostra vita e le altrui

nº 1992

Omelia 22^ Domenica T.O. (30.08.20)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Sete di Dio

Guadagnare il mondo intero

I vangeli di queste ultime domeniche ci hanno portato a una riflessione sempre più profonda del mistero di Cristo in noi. La prima lettura di oggi ci orienta verso il tema. Gesù dice chiaramente come seguirLo: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). Cos’è che permette a una persona di lasciare tutto per seguire Gesù?  È la volontà decisa di volerlo seguire. Egli non impone di seguirlo ma indica il cammino. Senza questo non ci sarebbe la partecipazione alla sua passione e neppure alla sua risurrezione. Senza questo passaggio del cristiano verso la sequela non ci sarà identificazione con il Cristo. La fede resta senza senso. Credere non è una parola o un pensiero vuoti. Credere è l’accettazione di Gesù, la accettazione del Suo vangelo  e la disposizione a seguirlo prendendo la croce,  perchè dire Amen, io accetto, suppone questo impegno.  Con ciò anche la perdita della vita è un guadagno. Non possiamo dare nulla in cambio della nostra vita neppure guadagnando il mondo intero.Il vuoto della ricchezza, del potere e del piacere Gesù li ha vinti con la sua Parola, umiltà e con l’adorazione del Padre. Pietro non comprendendo pienamente l’annuncio di Gesù sulla sua passione, cominciò ad ammonirlo, tentando di bloccare il suo cammino. Gesù usa una parola dura: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt 16,23). Chi non pensa secondo Gesù è un satana, cioè colui che divide. Quando non seguiamo Gesù serviamo il regno delle tenebre, che è molto forte.

Fuoco nelle ossa

Il profeta Geremia, era sconfortato dalla sua missione  per dover annunciare solo disgrazie. Voleva lasciare tutto. Anche noi passiamo da questa tappa. Ma egli era stato talmente sedotto da Dio nella sua lunga missione di profeta che confessa: “Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa;mi sforzavo di contenerlo,ma non potevo” (Ger 20,9). Quando Dio ci conquista,pensiamo di dover lasciare la nostra missione. Gesù anche è passato da questa tentazione ma l’ha vinta lasciando che la volontà del Padre lo dominasse. È quello che preghiamo nel salmo 62: “O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco,ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua”. Il paragone con la terra desertica e senza acqua vuole portarci a guardare i fiumi secchi in cui il fango si incrina come se chiedesse acqua.  Sfortunatamente però preferiamo spesso una vita cristiana senza Dio. Rimaniamo chiusti a ogni attrattiva che possa avere sopra di noi. C’è molta vita religiosa, si , ma fatta da molta agitazione, e senza Dio come Signore della nostra vita. E peggio ancora quando conduciamo una vita doppia.  Povero popolo che riceve un alimento avariato!

Sacrificio gradito

Il cristiano segue il Cristo nel sacrificio ma si tratta di un sacrificio spirituale. Si tratta di avere gli stessi sentimenti di Gesù nel seguire il cammino verso la morte, facendo la volontà del Padre  come dice Paolo nella lettera ai Romani: “Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale” (Rom 12,1).  L’apertura a Dio è il sacrificio spirituale che trasforma la nostra vita, non conformandoci al mondo, ma cambiando il nostro modo di pensare e giudicare. Così possiamo discernere la volontà di Dio. È necessario perdere la vita per averla nelle nostre mani. Gesù non vuole nè riposo ne mezze misure. Il nostro ministero cristiano perde il suo vigore finchè non prendiamo una decisione seria di seguire il Cristo. È un cammino che dura tutta la vita. Nulla va perso se lo facciamo per Lui.

 

Letture: Ger2,20,7-9; Salmo 62;Rm12,1-2;Mt.16,21-27




 
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