Non si può vivere la fede senza rivestirsi di essa e delle sue esigenze! La fede cattolica non è solo credo in alcuni principi ma una vita, uno stile di vita con Gesù in accordo al suo Vangelo. Le ideologie, le espressioni esteriori e superficiali, non salvano. E’ nel cuore dove risiedono le nostre scelte
nº 1786
Omelia 22^ domenica T.O.
(02.09.18)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Affinchè viviate
Onorare con il cuore
Torniamo a leggere il vangelo di Marco, dopo aver riflettuto sull’insegnamento del pane di Vita di Giovanni cap. 6. Oggi ascoltiamo le parole di Gesù su ciò che è puro e impuro. Questo testo, spiegato anche dalle altre letture, mostra che l’osservanza della legge ha mantenuto l’unità e la speranza del popolo nella realizzazione delle promesse di Dio e questo è il senso della reale obbedienza. Gesù dice che non si può lasciare da parte la legge di Dio per seguire leggi inventate dagli uomini e osservate in maniera anche più forte della Parola di Dio. La rigidezza nell’interpretazione della legge ha creato precetti che erano al di fuori dello spirito della legge. Era questo che Gesù condannava con tutta la sua forza. Egli era la Legge, come ascoltiamo nel suo battesimo e nella trasfigurazione: “Questo è il mio Figlio amato, ascoltatelo” (Mt 17,5). Abbiamo attualmente l’abitudine di aumentare i precetti in campo liturgico e morale o altro. In verità è una scusa per non compiere l’essenziale del Vangelo insegnato da Gesù. Gesù non è venuto ad abolire la legge, ma a portarla a compimento attraverso l’espressione dell’amore del Padre, amore che redime. Gesù dice: “Avete abbandonato il comandamento di Dio per seguire tradizioni di uomini” (Mc 7,8). Questo è il risultato di un ritorno a dottrine di un passato rigorista condannato come eresia ma fatto passare come verità. Ci sono persone che non accettano neppure il papa perchè marca troppo la semplicità e l’autenticità. Invece Gesù stesso è il modello della semplicità, povertà e dedizione ai sofferenti e agli umili
La legge di essere fratello
Nel salmo 14 preghiamo la vita perfetta. “ Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo monte santo? ...Colui che non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino, ai suoi occhi è spregevole il malvagio, presta denaro senza fare usura, non accetta doni contro l’innocente”. L’osservanza fondamentale è il comandamento dell’amore che nelle relazioni umane, si esprime in molte maniere. Giacomo vede nella cura dei fratelli il compimento di tutta la legge. E questo farà di noi, come dice il Deuteronomio, un grande popolo, cioè una Chiesa autentica nell’amore del prossimo, soprattutto verso gli umili. Dice il libro dei Proverbi: “chi prende in giro un povero insulta il suo Creatore” (17,5). I poveri sono i parenti di Dio! Questo è il momento per rivedere la nostra spiritualità. Il mio movimento, la mia associazione, la mia congregazione, il mio sacerdozio, il mio episcopato, a cosa servono? Dove si localizzano? Nel mio cuore, nel mio abbigliamento, o nella nostra euforia spirituale? C’è un demonio che per essere cacciato da dentro di noi ha bisogno di molte preghiere e digiuni!
Parola che salva
Gesù denuncia i farisei e i dottori della legge che insegnano tradizioni create da loro e fanno abbandonare la legge di Dio. Giacomi ci dice: “Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza .... la religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è il visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo” (Gc 1, 21-27). Vivere autenticamente è camminare nella salvezza. Obbedire alla legge di Dio e non nascondersi dietro una falsa religione di esteriorità. Vediamo in molti gruppi molta spiritualità che diventa vuota perchè non si compie la Parola di Dio nel comandamento dell’amore. La fede cattolica ci porta a pensare ai bisognosi. Essa è l’istituzione del mondo che più di tutto fa opera sociale e di carità.
Letture: Dt. 4,1-2.6-8;S 14;Gc.1,17-18.21b-22.27;Mc 7,1-8.14-15.21-23
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