nº 1593
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
2 novembre 2016
Egli trasformerà i nostri corpi
1801. perchè preghiamo per i defunti?
La Chiesa cattolica ha sempre pregato per i morti. Le prime testimonianze sono le catacombe. Erano cimiteri sotterranei. Ci sono più di 60 catacombe a Roma con migliaia di tumuli. Erano scavate nelle pareti e, nella lapide che li chiudeva c’erano iscrizioni e simboli. Le celebrazioni dei morti furono sempre molto care in tutta la storia dell’umanità. Tutti i popoli hanno creato i loro riti e monumenti per significare la propria fede nella continuazione della vita della persona. Se niente esistesse più, non ci sarebbe ragione di celebrare! La dottrina cattolica crede nella risurrezione e nella possibilità e nel potere della preghiera per i defunti. Altri pensano in modo diverso, ma noi abbiamo la nostra dottrina che viene dagli inizi del cristianesimo.Possiamo dare ragioni della nostra fede. La fede cristiana è coerente con i suoi principi fondamentali. La Santa Tradizione, fondata sulla Scrittura, come leggiamo nel 2° libro dei Maccabei 12, 43-46, attesta la fede del popolo giudeo e dei cristiani. In una battaglia persa, Giuda Maccabeo vide degli amuleti pagani nelle vesti dei soldati ebrei morti. Attribuì a questo la causa delle loro morti. Fece una colletta e la inviò a Gerusalemme affinchè si offrisse un sacrificio per questo peccato. Leggiamo: “Azione giusta e nobile, ispirata nella sua credenza nella risurrezione ... santo e pietoso pensiero, quello di pregare per i morti. Per questo egli offrì un sacrificio espiatorio per i defunti, affinchè fossero liberati dai loro peccati” (2 Mac. 12.43-46). Per questo in ogni messa ci sono preghiere per i morti. La Eucaristia è un sacrificio riparatore dei peccati, in essa riceviamo la salvezza.
1802. Per cosa preghiamo
I cristiani hanno dato ai riti un senso nuovo di rispetto del corpo nella fede. Questo modo di agire è una testimonianza chiara della fede nella risurrezione. La liturgia del giorno dei defunti è ricca e varia. Ci sono diversi schemi di celebrazione. In quest’anno la liturgia ci insegna che Gesù ha ricevuto dal Padre una missione: “La volontà del Padre è che Io non perda nessuno di coloro che Lui mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno” (Gv 6,39). Chi crede nel Figlio ha la vita eterna. Perchè questa preoccupazione del Padre per noi? Perchè siamo i suoi figli amati, come scrive San Giovanni (1 Gv 3,1). E nella risurrezione saremo simili a Lui, vivendo per sempre. Nell’orazione della messa così preghiamo: “Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova”.E nel dopocomunione preghiamo ancora così: “Accogli nell’abbraccio della tua misericordia, o Padre, i nostri fratelli defunti, per i quali ti abbiamo offerto questo sacrificio; e poiché nel battesimo li hai resi tuoi figli, dona loro nella tua casa la gioia senza fine”. E nella preghiera sulle offerte: “ O Dio, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso le tue creature, concedi il perdono e la pace ai nostri fratelli defunti, perché, immersi nella tua beatitudine, ti lodino in eterno”. Chiediamo la loro purificazione perchè sono vostri figli amati (1 Gv 3,1). E Gesù non vuole perdere nessuna delle pecore del Padre, perchè questa è la sua missione.
1803. Un grande banchetto
Il profeta Isaia spiega la vita futura come un grande banchetto preparato per tutti dopo la morte. Non perdiamolo! Il nostro sogno è di contemplare il volto di Dio per sempre. Possiamo sentire nostalgia e forse anche rimorso per il male che abbiamo fatto alle persone che ricordiamo. Ma possiamo sempre come Corpo di Cristo pregare come mezzo per restare uniti ai nostri cari defunti e aiutarli nella loro purificazione. Santa Monica, madre di Sant’Agostino, nei suoi ultimi momenti chiese: “Solo vi prego che vi ricordiate di me all’altare di Dio”. Già era nella coscienza del popolo, dunque, il potere purificatore per i peccati dei defunti. È bene non dimenticare che un giorno pregheranno per noi.
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