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Omelia solennità di Tutti i Santi 2016


La commemorazione della festa dei santi cominciò il 13 maggio del  610 quando il papa Bonifacio IV dedicò il Panteon romano a Maria e  a tutti i martiri. A partire da quella data si ha la celebrazione di tutti i santi nella Chiesa. E Gesù orienta il nostro cammino verso il Cielo con la proclamazione delle Beatitudini

nº 1594

Omelia solennità di

TUTTI I SANTI

(01.11.16)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

“Uniti agli Angeli e ai Santi”

Vangelo che trasforma

Dagli inizi della Chiesa incontriamo la venerazione ai santi. Dio Lo si adora, i santi invece si venerano. Il cattolico non adora i santi. Ovviamente ci sono persone che lo negano, altre che esagerano. Ma c’è un cammino chiaro per dire chi è santo. Il santo è colui che è vissuto nell’amore e nella giustizia anche non essendo cristiano. Santo canonizzato è colui che è stato riconosciuto ufficialmente e che, per sua intercessione Dio ha realizzato un miracolo. Il santo ha vissuto in modo eroico il vangelo. Ci sono poi anche i martiri, le vergini e i confessori. Costoro non sono solo quelli che sono morti per Cristo, ma molto di più sono coloro che sono vissuti per Cristo. Il Cielo contiene i 144 mila segnalati e una moltitudine immensa che nessuno può contare venuta da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue. Stanno in piedi davanti al trono e all’Agnello (Ap 7,9). Sono giustamente  questi che celebriamo oggi. Sono nostri parenti, amici, conoscenti e non conosciuti, di tutti i tempi, nonostante che l’universo abbia milioni di anni. La salvezza è per tutti, dal primo all’ultimo uomo. Anche Gesù  pur essendo venuto soltanto ora, ha già duemila anni. Questo professiamo nella nostra fede: “e discese agli inferi”. Il cammino della santità è il vangelo di Gesù, in modo particolare nel suo “comandamento” di amare il prossimo. Questo comandamento si esplicita nelle beatitudini che ci mettono in relazione con Dio e con gli altri. C’è molta gente  che si agita per cose tanto inutili. Per l’amore del prossimo non si vede nessuno che si agiti. I santi , invece, furono quelli che lo fecero. Sono i poveri di spirito, puri di cuore, misericordiosi, promotori della pace e perseguitati a causa della giustizia perchè hanno creduto in Gesù.

Intercessori

Perchè chiediamo l’intercessione dei santi? Paolo ci dice che Cristo è l’unico mediatore. La salvezza si realizza attraverso l’UOMO CRISTO GESU’ (1 Tim 2,5). Gesù, nella sua qualità umana è l’unico mediatore e l’unico intercessore. Ma la Parola insegnata dallo stesso Paolo ai Corinti 12,27 dice anche: “Voi siete il corpo di Cristo e le sue membra, ognuno per la sua parte”. Quello che Cristo è, noi anche lo siamo ma in Lui, perchè Lui ha assunto anche i nostri peccati. Pietro spiega:” Sulla croce, portò i nostri peccati nel suo proprio corpo ...” (1 Pt 2,24). Tutto quello che Gesù ha fatto nella sua relazione con il Padre, noi lo facciamo con Lui, perchè siamo parte del suo corpo e dunque partecipiamo delle sue azioni. Per questo quando Egli è il mediatore e intercessore, noi anche lo siamo con Lui. Così sono coloro che stanno nella Gloria, o nel Purgatorio o che camminano in questa terra.  Se potessimo chiedere ai vivi che preghino per noi .... molto più possiamo chiederlo a coloro che sono nel Padre. Gesù ha detto che faremo miracoli  anche più grandi di quelli fatti da Lui (Gv 14,12). E anche “quello che chiederete al Padre nel mio nome, Io lo farò” (questo vuol dire essere uniti a Gesù). Siamo Corpo di Cristo. È bene leggere la Scrittura interamente, non solo alcune frasi!

Modello di santità

Il Concilio Vaticano II insegna che tutti sono chiamati alla santità. Gesù è il modello della santità che si realizza in noi per lo Spirito Santo e per la nostra corrispondenza alla grazia dei sacramenti. I santi sono modelli, non tanto per come vissero, ma come corrisposero alla grazia di Dio. Ciascuno ha fatto il suo cammino. Ciascuno faccia il suo cammino di santità ora. Ora la santità esige la partecipazione alla vita della comunità, nella testimonianza di vita, nell’evangelizzazione e nella solidarietà verso i bisognosi. La carità è fondamentale perchè il primo comandamento è l’amore a Dio e il secondo l’amore al prossimo. E i due sono alla fine un unico comandamento. Solo con la fede non ci si salva.

 

Letture: Ap. 7,2-4.9-14; Salmo 23; 1Gv 3,1-3;Matteo 5,1-12



 
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