Omelia 25^ Dom. T.O. -18.9.2016


Per garantire bene il nostro futuro occorre usare bene dei beni materiali perché ci arricchiscano nel cielo di beni spirituali. Garantire il nostro futuro è avere una eredità nei cieli. La preghiera, la giustizia sono le valute che hanno corso legale in Paradiso!

nº 1580

Omelia 25^ Dom. T.O.

(18.09.16)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Essere cristiano è essere onesto

La giustizia istituzionalizzata

Ogni liturgia della Parola orienta la vita della comunità. Essa deve essere condotta nella misericordia, nella fedeltà e anche nella giustizia. Sapere usare bene i beni materiali è un requisito utile anche per l’uso dei beni spirituali. La Religione non va praticata solo dentro le chiese ma deve penetrare tutti i segmenti della vita. Essere cristiano ed essere onesto è la normalità della vita. Il profeta Amos, nel secolo VIII a.C., critica duramente il profitto dei ricchi e difende i poveri. È la stessa cosa che incontriamo ogni giorno oggi, leggiamo nelle pagine dei giornali e vediamo al telegiornale. Ci sono un miliardo e mezzo di poveri al mondo, e questo non ci tocca? Il male è sempre presente. Il peccato del profitto e dello sfruttamento permane come un male che provoca tante piaghe nella vita  e nei corpi di tanti uomini e donne in tutto il mondo. Se non vediamo questo siamo già vittime della cecità che il peccato provoca in noi. Questo peccato  è stato istituzionalizzato dalla politica e dall’economia, ed è quello che vediamo nei nostri stessi paesi. Il bene della gente non è il criterio della politica per i titolari del potere. Sfruttare è per loro normale e un segno di scaltrezza. Quando moriranno non porteranno nulla con loro. “Dietro un corteo funebre non ho mai visto un camion da trasloco” dice Papa Francesco. L’avidità del denaro arriva al punto di non farci vedere la situazione degli altri ne il ridicolo in cui ci cacciamo. Per costoro Dio è inutile e non si compromettono con Lui.

Gesù è la ricchezza

Gesù raccontò una parabola su di un amministratore che ha usato uno stratagemma per trovare un altro buon lavoro dopo essere stato licenziato dal precedente. Egli non ha agito con malizia, ma con scaltrezza.  Gesù non nega la ricchezza e il benessere. Nega invece l’uso dei beni per il puro egoismo e per il piacere. Non recrimina il loro uso nella giustizia. La parabola è uno stimolo a saper usare bene i beni, cioè ad usarli con saggezza. Gesù insegna che è necessario arricchirsi spiritualmente usando bene i propri beni materiali per invertire il quadro della miseria. È necessario essere fedeli nel denaro “ingiusto”, e questo termine “ingiusto” sta a significare che non è un bene spirituale. Se non sappiamo gestire questo, come sapremo usare dei beni spirituali? Essere fedeli nelle cose piccole è la garanzia per essere fedeli anche nelle cose più grandi. La parabola dell’amministratore ci allerta ad usare bene i beni materiali nella giustizia e rettitudine, perché così conquisteremo i beni spirituali.

Opzione  verso i poveri

Non ci fa avanzare parlare contro i mali dell’ingiustizia sociale se non facciamo una scelta chiara e convincente verso i bisognosi. Questa è la missione che Dio ci conferisce, come al profeta Amos. Dio ci colloca al suo posto per difenderli. Il profeta anche lui non era contento dei ricchi del suo tempo. La cosa ancora peggiore è vedere che molti potenti che vivono nella corruzione e nello sfruttamento altrui, hanno studiato nei collegi cattolici e si credono anche salvi. Dove sta l’evangelizzazione? Siamo  invitati, tutti, a vivere lo spirito della povertà e a prendere le attitudini di Gesù che da ricco che era si fece povero per arricchirci con la sua povertà (2 Cor 8,9). Il denaro non entra nel cielo. Chi  con i propri beni sa arricchirsi di opere al servizio del prossimo starà nel Regno di Dio. Il fondamento è sempre  la volontà salvifica di Dio. Non aiuta solo denunciare il male, ma anche pregare per le autorità affinché possiamo vivere una vita tranquilla e serena (1 Tm 2,2). La preghiera ha un grande potere. Se pregassimo di più per le autorità e per il superamento dei mali che ci circondano, avremmo certamente un cambiamento nel mondo. L’Eucaristia insegna a condividere.

 

Letture: Amos 8,4-7; Salmo 112; 1Tim. 2,1-8 ; Luca 16,1-13





 
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