Al di là delle apparenze Gesù annuncia un progetto di pace, il fuoco è il suo Regno, la spada è la battaglia per la verità, la divisione è il rifiuto di molti verso il progetto di vita che egli propone. Molti soffriranno per questo, perché il rifiuto di Gesù causa sempre molta sofferenza intorno. Gesù insegna che occorre fare una scelta radicale per lui (l’opzione fondamentale!), e per il suo Regno, questo accumulerà persecuzioni sui discepoli come causò a Lui.
nº 1570
Omelia 20^ Dom. T.O.
(14.08.16)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Fuoco sulla terra
Proposta radicale
Nel cammino verso Gerusalemme Gesù continua ad istruire i suoi discepoli. Insegna che passeranno dal rifiuto di coloro che sono avvelenati dal peccato. A costo della sua vita, Gesù vuole fare la volontà del Padre per impiantare il Regno. Propone lo stesso ai discepoli affinché abbiano la vita. Radicale vuol dire che raggiunge la radice e va ad alimentare la vita. Se faremo l’opzione fondamentale in Gesù, vivremo quello che Lui ha vissuto e soffriremo ciò che lui anche ha sofferto da parte dei suoi persecutori, seguaci del male. Il nemico usa coloro che hanno scelto il cammino sbagliato rifiutando la proposta di Gesù. Per questo dice chiaramente che non è venuto a portare la pace, ma la spada e la divisione (Lc 12,51). Non possiamo non ricordare che il fuoco di cui parla l’evangelista è il fuoco dello Spirito. “ essere battezzati con lo Spirito e con il fuoco” (Mt 3,11). Il fuoco dello Spirito è l’amore che orienta la vita e fortifica nella sofferenza per il Regno. La sua volontà nel ricevere presto il battesimo significa che vuole concludere l’opera della redenzione passando dal battesimo di sangue con il quale realizzerà la nostra purificazione. Ricordando quello che disse ai due fratelli Giacomo e Giovanni: “potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io devo essere battezzato?” (Mc 10,38-39). La scelta per Gesù causerà divisioni nelle famiglie. È quello che vediamo nelle nostre comunità. È bene avere coscienza di quello che è la persecuzione contro la Chiesa e i cristiani che è appunto effetto del rifiuto dell’avversario contro Gesù.
Il profeta perseguitato
Geremia è l’esempio del profeta sofferente. Fedele a Dio non venne a patti con il paganesimo e l’insolenza di coloro che cambiarono religione per politica. La città sta per essere distrutta e egli non predica falsità per ingannare il popolo orientandolo verso false speranze. Il profeta soffre la persecuzione violenta. Egli ha sofferto per tutta la sua vita. Dissero che era il profeta delle lamentele ma in verità era il dolore per la persecuzione. Chi predica la verità della Parola è perseguitato perfino da dentro la Chiesa. C’è un tentativo di smorzare le esigenze del Vangelo appoggiandosi in dottrine che non hanno niente a che vedere con Gesù che ci invita a vivere con integralità la verità della giustizia e dell’amore. Dicono che è politica, marxismo, socialismo, e altro … alcuni pretendono giustificare il denaro, il potere o il piacere. Usano una politica che appoggia lo sfruttamento della gente e cercano dottrine giustificative all’interno della Chiesa e dei santi. Dobbiamo rispettare le posizioni politiche, ma esse devono essere sempre ispirate dalla Parola di Dio. La persecuzione continua. Poveri profeti!
Con gli occhi fissi su Gesù
Possiamo capire le sofferenze solo se manteniamo i nostri occhi fissi su Gesù. Egli non è stato solo vittima, ma ha assunto la sofferenza, poiché gli veniva proposto qualcosa di più grande, la glorificazione: “Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio” (Eb 12,2). Questa lotta è forte. “deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Id 12,1-2). Per non perderci d’animo dobbiamo contemplare Gesù che affronta molte opposizioni da parte dei peccatori (id. 3). E chiude con una frase molto forte che ci avverte che non stiamo reclamando senza ragione poiché “non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato” (id. 4). Tutti questi mali vengono dal peccato. Per questo è necessario sempre verificare se le nostre idee non siano frutto anch’esse del peccato. Ogni eucaristia è momento per rivivere la nostra vita. Essa ci rinforza nella fede e ci sostiene nelle sofferenze.
Letture: Ger.38,4-6.8-10; Salmo 39; Eb. 12,1-4; Luca 12,39-53
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