Omelia 18^ Dom. T.O. - 31.7.2016




I beni sono buoni, ma per produrre il bene!

nº 1566

Omelia 18^ Dom. T.O.

(31.07.16)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Essere ricco davanti a Dio

Vanità delle vanità

Il libro dell’Ecclesiaste differisce dagli altri libri della Bibbia perché ha una filosofia diversa da quella ebraica. Esso mostra la fragilità e la transitorietà delle cose. Per questo dice: “Vanità delle vanità. Tutto à vanità”. Vede che tutto quello che si fa finisce nel nulla. “Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolore e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa” (Eccl. 1,23).questo testo è messo come commentario alla Parola di Dio sull’uomo che Gesù considera un pazzo (Lc 12,20). L’uomo aveva avuto un buon raccolto e desiderava aumentare i suoi magazzini e godersi la vita. Ma quella stessa notte egli morì. A cosa è servito? Gesù conclude: “Così succede a colui che accumula tesori per se stesso, ma non è ricco davanti a Dio” (Lc 12,21). I beni materiali sono necessari, utili e importanti, ma non devono essere il centro della vita. Non si deve fare del denaro un dio. Questo è vanità! Il male non è avere ricchezze, ma non saperle usare. C’è chi pensa che, per il fatto di essere ricco, può mettere Dio al suo servizio, schiavizzare il fratello e abusare della natura. Se vivessimo il messaggio del Vangelo non creeremmo squilibri  a causa dei nostri beni. È assurdo il fatto che alcuni sono ricchi senza rendersi conto che sono i poveri che lavorano per loro a farli tali. E questi continuano ad essere poveri e loro a farsi più ricchi! Ricordiamo anche che tutto ciò che abbiamo non viene  acquisito senza la partecipazione di Dio. Perché lasciare i propri figli fuori! La vita è precaria. Solo Dio è il fondamento sicuro. Questo è ciò che significa essere ricco davanti a Dio. Dio non inibisce, ma promuove la vita nella quale i beni materiali danno il supporto a quelli spirituali e questi orientano la vita dei beni materiali.

Cercare le cose di lassù

Essere battezzato non è solo un rito, ma la definizione di un modo di vivere. Senza questo la fede perde senso. Fede e vita sono intimamente  legate. San Paolo ci stimola a cercare le cose di lassù. Questo è il modo normale di vivere di chi dice di avere fede. Si tratta di rivestirsi di Cristo. Non esteriormente ma interiormente generando azioni coerenti. Nella scelta di Cristo è necessario spogliarsi dell’uomo vecchio e da quella  maniera di agire che appartiene  a questo mondo: immoralità, impurità, passioni, cattivi desideri e avidità che è una idolatria”. Basta guardarsi intorno si vede la disperazione per avere le cose, l'egoismo, l’insensibilità e perfino la stupidità. Per vincere i vizi è necessaria la pratica delle virtù che annullano la vanità. La parabola di Gesù è una risposta all’uomo che gli chiese: “Maestro, dì a mio fratello che divida l’eredità con me”.  E dice: “Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede” (Lc 12, 13-15). Gesù non entrò nella questione posta dall’uomo ma disse che tutto deve essere risolto dentro un nuovo modo di vivere.

Dona sapienza ai nostri cuori

La preghiera del salmo ci mette sulle labbra questa supplica: “Insegnaci a contare i nostri giorni e donaci la sapienza del cuore” (S. 89). La sapienza è la scienza di Dio incarnata in Gesù. Egli è la Sapienza e ci dà la sapienza del Vangelo per imparare a discernere. Per questo preghiamo anche: “Saziaci dal mattino con il tuo amore ed esulteremo di gioia”. Vediamo che la sapienza non è una cosa meccanica, come qualcosa di materiale, ma è una relazione: Impariamo “toccando” l’origine di tutti i beni nel dialogo amoroso dell’apertura a Dio nella preghiera soprattutto nell’Eucaristia che è la più grande preghiera. Gli anni “passano come il sogno del mattino, sono uguali all’erba verde dei prati: al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e dissecca” (S. 89).

 

Letture: Ecl.1,2;2,21-23;Salmo 89;Col.3,1-5.9-11; Luca  12,13-21





 
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