Nessuno, a nessun titolo, può appropriarsi del Regno di Dio, per farsi la sua “chiesuola” privata. Il Regno di Dio è più grande dell’istituzione ecclesiale, ma se il vento dello Spirito soffia dove vuole, bisogna ricordare che esso soffia solo in favore di Cristo e in chi è dalla sua parte! A volte vogliamo essere dono di Dio ma per controllare gli altri. Gesù è un esempio anche in questo poichè non esige che solo chi stava con lui potesse fare il bene! Perchè chi fa il Bene, la fa sempre con Gesù e per il Padre.
nº 1478
Omelia 26^ Dom. T.O.
(27.09.15)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La libertà dello Spirito Santo
Nessuno possiede Gesù
Dov’è il Regno di Dio?sta dove agisce lo Spirito. Nella liturgia di questa domenica ci sono 2 momenti diversi che hanno lo stesso insegnamento. Il primo, nel Libro dei Numeri, quando i settanta anziani convocati da Mosè per condividere la sua missione, ricevono lo Spirito e cominciano a profetizzare. Il secondo, qualcuno che stava fuori da questo gruppo profetizzava lo stesso. Avvisarono di questo Mosè che rispose a Giosuè: “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito” (Num 11,29). Lo stesso episodio si ripete con Gesù. C’era un uomo che faceva miracoli nel suo nome ma non apparteneva al gruppo dei discepoli. Giovanni chiese che lo si proibisse. Gesù rispose: “Non lo impedite, perchè non c’è nessuno che faccia miracoli nel mio nome e poi possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è con noi” (Mc 9, 38-39). Da questi due fatti prendiamo l’insegnamento sul Regno di Dio e sull’azione dello Spirito Santo. Nessuno può appropriarsi dello Spirito. Il regno è più grande delle strutture ecclesiali. La Chiesa ha una missione ricevuta da Gesù con ogni autorità per annunciare il Regno e riconoscere dove sta la sua azione. C’è anche chi nella Chiesa dice che, chi non è come sono io non sta nel Regno di Dio e non appartiene alla Chiesa. A volte non è nemmeno a causa dei dogmi di fede, ma delle tradizioni create, delle politiche ecclesiali, o delle culture che avviluppano la Chiesa. Il dinamismo del Regno è incontrollabile. Nessuno ha la proprietà dello Spirito Santo. Chi ceca Dio con sincerità di cuore, pratica la giustizia e cerca la pace, vive il Vangelo in un modo diverso, a volte meglio di noi. Non possiamo confondere l’istituzione con il Regno. Abbiamo tutti la dottrina e la verità, ma se non le viviamo, ci mettiamo da noi stessi fuori. Molti fedeli che osarono rinnovare la Chiesa sono stati esclusi e perfino uccisi. E abbiamo molti di questi ostacoli nella Chiesa.
Il Regno nei piccoli gesti
I giudei aspettavano un Messia diverso da quello che era il pensiero di Gesù. Desideravano i grandi gesti, le belle manifestazioni .... Gesù dice che un bicchiere d’acqua donato in suo nome non perderà la sua ricompensa. Il Regno si manifesta nei gesti che facciamo. Ci sono gesti che distruggono i piccoli del Regno, come lo scandalo. Gesù usa un termine forte: “sarebbe meglio che fosse gettato in mare con una pietra da mulino appesa al collo” (Mc 9,42). E quanti scandali coinvolgono invece proprio i piccoli e i deboli. Una rete televisiva ha detto di non essere religiosa e, per questo, poteva trasmettere ciò che voleva. Così si perverte la mente e il cuore. Meglio sarebbe gettarla nel mare. Ognuno è obbligato ad evitare tutto ciò che possa fare del male agli altri. I membri della Chiesa, con i loro scandali, devono ricordare la “pietra da mulino”! e Gesù va anche più lontano. Ciò che in noi è causa di peccato, che sia la mano, il piede o l’occhio, e cioè tutte le azioni cattive, i cattivi cammini e il desiderio delle cose dannose che impediscono il Regno, devono essere tagliate. Non la parte del corpo umano, ma il comportamento che conduce alla morte.
Le lacrime del regno
Il Regno di Dio è sempre bagnato di lacrime, quelle dei sofferenti che danno la vita come il Cristo e le lacrime di coloro che mangiano il pane dell’amarezza e dello sfruttamento da parte dei potenti. Gesù diceva:”Com’è difficile che il ricco entri nel Regno di Dio”, non per la ricchezza in se, ma per non avere la sapienza e non lasciare agire in se lo Spirito di Dio. Giacomo è duro con i ricchi che non compiono i loro obblighi di pagare il salario e vivono però lussuosamente. Questa è una disgrazia. Lo Spirito agisce dove vuole, ma in chi sia a favore di Cristo. Nessuno può appropriarsene e neppure può fare una “chiesuola” solo per se.
Letture: Num 11,25-29;Salmo 18;Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48
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