nº 1378
Omelia solennità’
N.S. APARECIDA - Brasile
(12.10.14)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Lungo le anse di un fiume
Candele che si accendono
Celebrare la festa di N.S. Aparecida è un momento importante come dice l’orazione della messa: “Concedi che il popolo brasiliano, fedele alla sua vocazione, vivendo nella pace e nella giustizia possano arrivare un giorno alla patria definitiva”. La pace e la giustizia conducono alla vita eterna. Cerchiamo di comprendere questa celebrazione con la simbologia dei primi miracoli. Al di là dell’inizio, che è stato già esso un miracolo di pesca abbondante, noi conosciamo i miracoli delle candele che si accendono e si spengono senza intervento di persone. In mezzo alle difficoltà del tempo, circondati di povertà e vita laboriosa, la venerazione dell’immagine della Immacolata Concezione, è stata uno stimolo per la vita di quei poveri pescatori. La devozione gli fece riconoscere un tempo nuovo che illuminava i loro occhi. La sofferenza non spegne la fede di un popolo semplice e devoto. Dio si è ricordato della loro umiltà Dio sceglie gli umili per confondere i forti. Il conte di Assumar mangiò il pesce e se ne andò. I pescatori si alimentarono di speranza. Ester, la regina aveva l’abitudine di credere che la preghiera poteva cambiare i piani dei re. La preghiera del popolo piega il cuore di Dio. Lo Spirito Santo accende la luce nei cuori spenti dalla sofferenza. La pesca infruttifera fu vinta dalla rete che una volta in più è andata in fondo al fiume e questa volta ha riempito la barca di vita e la rete di pesci. Ma un oggetto ruvido e annerito accese la loro speranza. L’intercessione di Maria continua in mezzo al popolo. Benedette anse del fiume Paraìba che ci hanno dato un tale regalo. La speranza ha illuminato i loro occhi.
Lo schiavo e le correnti
L’immagine di NS Aparecida è una sintesi di tre razze: negra di colore, bianco di tipo, capelli indiani. È la donna incinta che appare nell’Apocalisse sempre pronta a dare la luce per la liberazione di tutti coloro che soffrono. Lo schiavo Zacarias che fugitivo fu catturato, deve aver sofferto molto. Nel passare davanti la cappella della Signora Aparecida, chiese di fare una preghiera. Cosa avrà chiesto? Più di soddisfare la supplica Ella gli donò la libertà. Le catene caddero. Lei, Madre del Signore del mondo, libera lo schiavo sofferente, già senza speranza. È un simbolo meraviglioso che sintetizza gli insegnamenti su Maria che soccorre gli schiavi del male, intercede davanti a suo Figlio per i figli sofferenti. Questo miracolo anima a trasformare la devozione in un mezzo di liberazione da tutti i tipi di schiavitù. Non c’è schiavitù che non abbia soluzione. Quello che c’è è la mancanza di liberatori. La devozione sara vuota se non si va incontro agli incatenati dalla vita. Le anse del fiume ci hanno portato la gioia
La cieca e il cavaliere
Ci sono due miracoli che si rassomigliano. La piccola cieca che venne da lontano e nell’arrivare vicino al santuario riceve la guarigione e va in chiesa. Il cavaliere cieco per la mancanza di fede e di rispetto per le persone e luoghi santi riceve un miracolo. Voleva entrare nella Chiesa a cavallo, ma questo si rifiuta e la sua ferratura inciampa sulla pietra d’entrata. L’uomo orgoglioso apre gli occhi alla fede. Davanti all’amore di Maria, manifestato in questa bella immagine, i nostri occhi si aprono per vedere la grandezza di Dio e la disgrazia che l’orgoglio provoca in noi. I milioni di pellegrini che da allora passarono possono avere gli occhi aperti per conoscere le cose di Dio e delle persone come un cammino di fede. Uno scenziato ateo, venuto ad Aparecida, vide la lunga fila dei pellegrini che desideravano passare davanti all’immagine, disse: non possono loro sbagliarsi e io essere certo. Si aprirono i suoi occhi
Letture:Ester 5,1b-2;72b-3; Salmo 44;Ap. 12,1.5.13ª.15-16ª; Gv. 2,1-11
|