Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2014 _ TUTTI I TESTI OMELIE E ARTICOLI Conversione della pastorale - articolo spirituale
Conversione della pastorale - articolo spirituale



nº 1387

articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Conversione della pastorale

1492. convertito per convertirsi

La grande sfida di colui che si converte è convertirsi sempre nella ricerca del cammino migliore per servire Dio e farLo conoscere e amare.  Tutta la Chiesa è invitata a rinnovarsi. Essa dovrà essere come ci insegna Paolo nella lettera agli Efesini: “gloriosa, senza macchia ne rughe, o cose simili, ma santa e irreprensibile” (Ef 5,27). Papa Francesco, citando Paolo VI, dice che c’è una necessità generosa e quasi impaziente di rinnovazione.... sul modello che Cristo ci ha lasciato di Se stesso” (ES 10-12)”. Il Concilio, nel documento sull’ecumenismo Unitatis Redintegratio 6, insegna che la Chiesa in quanto istituzione umana e terrena, ha bisogno continuamente di riforma.Più è convertita più si converte. Se non si vuole il rinnovamento si nega l’azione dello Spirito che fa sempre nuove tutte le cose. La conversione ecclesiale è l’apertura a una riforma permanente di se stessa per fedeltà a Gesù Cristo (EG 26). Leggiamo ancora nel documento sull’ecumenismo “come istituzione umana e terrena la Chiesa ha bisogno continuamente di questa riforma” (UR 6). Che bisogno c’è di riformare? Per non impedire alla condizione divina il suo pieno esercizio. Ciò che è di istituzione divina non cambia. Ciò che  è venuto dalla creazione umana, deve essere sempre valutato per vedere se è sempre uno strumento utile al Corpo di Cristo. Uno degli elementi divini è la sua missione evangelizzatrice, perchè procede dalle labbra di Gesù. Il potere dato da Gesù a Pietro e agli Apostoli, prende caratteristiche diverse secondo le diverse epoche. Il rinnovamento ha come finalità di affrontare meglio le nuove situazioni, guidati dallo stesso Spirito che ha condotto gli apostoli. Il rinnovamento esige conversione per adeguarsi alla missione.

1493.  non possiamo rimandare

Quando si parla di rinnovamento possiamo ascoltare l’espressione: ha funzionato fino ad ora, perchè cambiare? La squadra che vince non si cambia! Se un bell’albero  non porta frutti, qualcosa non va bene. Non basta la bellezza. C’è sempre la tendenza a conservare. Il mandato di evangelizzare non si riferisce a conservare le situazioni, come chiedevano i giudei del tempo di Paolo. Possiamo vedere quello che è successo nel  nostro cosiddetto “primo mondo”.  Lo stallo .... e, da un momento all’altro, si è paganizzato. Dunque non basta star bene. È necessario uscire e ridiventare missionaria. Una chiesa piena  è una bella illusione, perchè fuori c’è una moltitudine  immensa. Non uscire da se è un suicidio spirituale. Le parrocchie dominate da alcuni, pochi intimi, perdono vitalità. Non si tratta di un “venite a noi” ma di un “veniamo a voi”. La struttura e la mentalità devono corrispondere a questa novità. Tutto quello che c’è nelle parrocchie è buono, ed è buono offrirlo agli altri. C’è una esperienza magnifica con un vecchio padre spagnolo, Mons. Santamaria, a Vera Cruz (S.P). Egli mi diceva che  era preoccupato su come attrarre i giovani. Ed egli stava in quella parrocchia  da quando aveva un po’ più di 50 anni. Però non è una questione di età. Occorre saper cercare il nuovo. Il cammino  nel contatto con il mondo delle persone che ci porta a percepire chi sono e di cosa hanno bisogno. Per questo si insiste molto sulla presenza nella vita delle persone.

1494. Abbandonare la burocrazia

Il Papa non dice proprio così ma indica il cammino per vincerla. Certamente è necessaria la struttura e il lavoro d’ufficio, ma non esiste solo questo. La chiamata è per uscire e andare all’ “incontro delle popolazioni bisognose con una costante uscita verso le periferie del proprio territorio o i nuovi ambiti culturali” (EG 30). È penoso vedere l’abbandono delle periferie che sono carenti e sofferenti, dominate da diversi tipi di delinquenti e approfittatori. Soltanto  alcune anime benedette vanno in questi ambienti di miseria umana e spirituale. C’è anche molta gente buona, impoverita, ma piena di fede che resta abbandonata e senza appoggio. Essi hanno potenziale evangelizzatore molto grande che potrebbe costruire  comunità fiorenti e coraggiose





 
© Copyright 2025/2026 - EssereCristiani.com - Tutti i diritti riservati
Realizzazione CMS

Banner