Contempliamo oggi due misteri: la fragilità della vita che termina con la morte e la Risurrezione di Cristo che ci dà la Vita. Grazie al Battesimo rinasciamo in Dio per la fede nel suo Figlio Gesù. Fede che è garanzia di Vita Eterna
nº 1384 Omelia Commemorazione Fedeli defunti (02.11.14)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista
Donagli il riposo eterno
Ricordatevi di me all’altare
Sant’Agostino racconta gli ultimi momenti della sua madre benedetta, Santa Monica. Con una semplicità molto grande davanti alla morte, vedendo il dolore dei figli, ella chiese: “Ricordatevi di me all’altare di Dio”. In quel momento Agostino stava parlando della vita quotidiana. Queste parole di sua madre nel momento della morte sono una prova che la Chiesa, sin dai primordi, pregava per i morti. Era una pratica già radicata nella vita del popolo di Dio. Perché negare che possiamo pregare per i morti, se chiediamo alle persone vive di pregare per noi? Possiamo pregare per i morti perchè tutti facciamo parte del Corpo di Cristo. Siamo membra gli uni degli altri. Paolo è chiaro: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (1 Cor 12,26). Tutti noi facciamo parte del corpo di Cristo: noi, coloro che sono nella Gloria e quelli che sono nel Purgatorio. Dice il Catechismo: “dai primordi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e offriamo suffragi (preghiere) per loro, in modo speciale il sacrificio eucaristico” (Dz.856). Questo è in pieno accordo con la Parola di Dio (2 Mac. 12,46) Perchè preghiamo? Per esercitare la maggiore carità che è aiutare con le preghiere la purificazione che non possiamo mai meritare per se. È bene pregare per gli altri ora, perchè un giorno pregheranno per noi. Come parte del Corpo Mistico, possiamo meritare per loro che non possono più meritare per se stessi la riparazione dei peccati che non portano alla morte. Un membro dolente del corpo è recuperato per la salute degli altri. La dottrina del Purgatorio fa parte della nostra fede. Non sappiamo com’è. È uno stato spirituale. Quando saremo là lo capiremo.
Partecipare della vita di Cristo
Pregare per i morti è mostrare la nostra fede nella Risurrezione. Questa fede è garante di vita: “Io sono la Risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore vivrà. Chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Credi tu questo? Si, Signore, io credo che Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo” (Gv 11, 25-27). Avere fede è, nell’insegnamento di Giovanni, avere la Vita Eterna: “Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandato e io lo risusciterò nell’ultimo giorno... Chi crede ha la Vita eterna” (Gv 6, 44,47). Avere la Vita Eterna è partecipare di Cristo che è la Vita. La celebrazione dei morti mostra con chiarezza che crediamo nella Vita di Cristo in noi. Il racconto della risurrezione di Lazzaro va al di là di un caso di amicizia che termina con una risurrezione, ma è la dimostrazione della certezza della nostra risurrezione. Nella preghiera della messa di oggi chiediamo a Dio: “Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova”. Chiediamo con la celebrazione di oggi di celebrare il sacramento pasquale, l’Eucaristia, affinchè i defunti arrivino alla luce e alla pace della casa del Padre (dopo-comunione).
Certezza della Risurrezione
Possiamo non accettare molti riti che celebriamo nel ricordo dei morti, come fiori, candele, visite ai cimiteri e altri elementi di altre culture. Non li faremmo se non credessimo nella vita che va al di là della morte. Non credo che qualcuno possa dire che non crede nella vita eterna se realizza tanti atti in favore dei morti. Se preghiamo, è perchè crediamo che la preghiera ha una sua forza purificatrice. Non solo la preghiera è utile, ma anche la carità, le buone opere e la santa Messa. Non possiamo perdere la memoria dei nostri defunti, poiché essi sono i nostri intercessori presso Dio. Essi vivono nell’amore di Dio e ci portano a Dio attraverso la loro preghiera. Ogni messa è anche per tutti i defunti.
Letture: Giobbe 19,1.23-27ª; Salmo 26; Rom. 5, 5-11 Gv. 6, 37-40
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