n. 1295 Articolo pe. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista
E’ Natale
1360. La grazia di Dio si è manifestata
Una volta, nella messa dei bambini, ho domandato quale fosse la missione di Gesù: “Cosa è venuto a fare Gesù sulla terrà?”. Una bambina di cinque anni ha risposto: “Egli è venuto a mostrare l’amore del Padre”. Dove ha appreso questo? Non faceva ancora catechismo. Deve averlo appreso seduta sulle ginocchia di sua madre o di sua nonna alle quali doveva essere affettuosamente unita. Ed è la migliore scuola. A Natale vediamo meglio con il cuore che con gli occhi. Dio, vedendo la sofferenza dell’umanità, frutto di una malattia chiamata “peccato”, ha aperto il suo petto e ci ha dato il suo cuore. Gesù è l’espressione completa dell’amore del Padre che consegna il Figlio affinché, per l’amore, tutti comprendano che conoscere Dio è vivere l’amore. Chi non conosce Gesù come l'espressione dell'amore del Padre, non ha capito ancora niente. S. Alfonso afferma che il concepimento di Gesù è realizzato dallo Spirito Santo, perché Egli è l’Amore che genera l’Amore. Siccome Dio sa che l’amore vince tutto, ha lasciato Gesù nella totale condizione umana e per essa ci ha salvato. La tenerezza di Dio si manifesta al presepio, nel momento della nascita. La consegna di Gesù per noi comincia nella sua incarnazione e si manifesta nel presepio. Per questo chiamiamo questo tempo l’Epifania che significa: manifestazione di Dio. Perché Dio si manifesta in un modo tanto semplice? Il Vangelo dice soltanto: “Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo” (Lc. 2, 6-7). Due frasi per mostrare il più grande evento dell’umanità.
1361. Dio addormentato in una mangiatoia!
Che Divina tenerezza! L’amore entra in qualunque luogo. Paolo dicendo che è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini (Tito 2,11), ci rivela quest’amore misericordioso. La parola grazia, indica il gesto di inchinarsi per abbracciare. Natale è l’abbraccio di Dio, dato con il cuore. Se non ci convertiamo a questo amore, niente potrà cambiarci. Soltanto l’amore apre il cuore. S. Alfonso dice che non sa come non prese fuoco la paglia, la grotta e la mangiatoia, davanti al fuoco dell’amore lì manifestato. La nostra meditazione si rivolge al presepio improntato da Dio in mezzo ai semplici. Non disprezza gli altri, ma ama i disprezzati. Nel momento in cui l’impero romano, dopo aver dominato il mondo, ha fatto un altare alla pace; in Betlemme, su una mangiatoia viene montato l’altare dell’amore da dove scaturiscono le onde dell’amore di Dio manifestato in Gesù.
1362. Diritto dei bambini
Oggi viviamo la fraternità attraverso lo scambio dei doni, addobbi colorati e luminosi. Quanta luce! Nella liturgia della messa della notte, preghiamo: “O Dio che hai fatto risplendere questa notte con il chiarore della vera luce…” . La luce è Gesù. Conosciamo la forza commerciale di Babbo Natale. Ci sono molti aspetti positivi, ma non possiamo negare ai bambini il diritto al vero senso del Natale: Babbo Natale insegna a ricevere i doni, Gesù insegna a essere dono e a donarsi come dono. Insegna a uscire da se per guardare i bisognosi. Gesù non nega l’infanzia. Erode cerca di fare questo. Il grande commercio , per una convenzione internazionale produce dei bellissimi presepi. Perché temi, Erode, questo Bambino innocente? Gesù Bambino realizza un altro commercio: preghiamo infatti: “quando il cielo e la terra scambiano i loro doni”. Diamo l’umanità e riceviamo la Divinità
Felice , Amore, Natale !
Abbraccia con affetto il Dio che, unico, ha mostrato il suo amore!
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