Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2013 - Natale _ Anno A Omelia 3^ Dom. Avvento - 15.12. 2013
Omelia 3^ Dom. Avvento - 15.12. 2013


Giovanni Battista figura magnifica nella storia della salvezza, Egli ha preparato il cammino per la venuta di Gesù. Gesù lo ammirava come il più grande nato in questo mondo

n.1292
Omelia 3^ Domenica  Avvento
15.12.2013
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

La venuta del Signore è vicina

Egli viene a salvarci

L’antifona di entrata “Rallegratevi sempre perché il Signore è vicino” dà a questa domenica il nome di “Gaudete” (Rallegratevi). In questo sentimento chiediamo nell’orazione della Messa “che possiamo arrivare alle gioie della salvezza per celebrarla con rinnovata esultanza nella solenne liturgia”. Anche nei paramenti ricordiamo il sole nascente simboleggiato dalla venuta del Cristo. Si usa la simbologia dell’aurora che porta la prima luce del sole. Già sentiamo la gioia della nascita di Gesù  ormai vicino. La gioia è frutto dello Spirito. La venuta di Cristo non si riduce al Natale, ma si annuncia  anche nella gloria della Pasqua. Giacomo invita a fare come l’agricoltore   che aspetta il prezioso frutto della terra (Gc 5,7). In questo anno la liturgia presenta la figura di Giovanni Battista che vede nelle opere di Cristo i segni del Messia promesso. E manda  alcuni suoi discepoli a domandare se è Lui Colui che deve venire (Mt 11,3). Giovanni vede che in Gesù si realizzano le promesse dell’Antico Testamento. Gesù mostra che i miracoli realizzati corrispondono alla profezia di Isaia e degli altri profeti (Is 35,5): “ i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella” (Mt 11,5). Giovanni è la figura dell’attesa coerente. Per questo Gesù l’elogia come “molto più che un profeta”. Ma il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di lui. Gesù è questo “più piccolo” del Regno. Giovanni è il testimone dell’integrità. Non è un ramo  che è portato da una parte all’altra dal vento. Non segue ideologie che attirano le persone verso il vuoto. Non vive  nel lusso o nei piaceri, come Erode. Giovanni è un profeta. È un modello per i cristiani come dice Giacomo: “Presi come modello di sofferenza e fermezza i profeti che parlarono in nome del Signore “ (Gc 5,10). Giovanni si rallegra della venuta del Messia e da quel momento considera  come compiuta la sua missione

Trasformazioni della venuta di Cristo

 Il profeta Isaia accenna ai tempi futuri  incoraggiando gli sfiduciati: “Dite alle persone depresse: “Coraggio, non temete! … Egli viene a salvarci … fuggiranno tristezza e pianto” (Is 11, 3.10). la trasformazione proclamata da Isaia anima il popolo  molto sofferente a causa del disastro nazionale. La promessa al ritorno dall’esilio porta un rinnovamento. Questo porta vita nuova ai ciechi, storpi e sfiduciati. È ciò che Gesù presenta come prova ai discepoli inviati da Giovanni: “andate a dire a Giovanni ciò che udite e vedere: i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti”, “Dio nella sua fedeltà fa giustizia agli oppressi, da il pane agli affamati … apre gli occhi ai ciechi … sostiene l’orfano e la vedova” (Sl 145). Soccorrere i sofferenti è un atto Divino. Il tempo dell’Avvento  mette nelle nostre mani la responsabilità di dare questa testimonianza al mondo, avendo cura dei bisognosi. Lo statuto del cristiano è animare i sofferenti con atti concreti.  Questo è il profeta. Dovrà essere fermo nella fede e non una canna agitata dal vento.

 Pienezza dei beni

La preghiera della messa chiama il Natale il tempo dei tempi: “arriva la gioia della salvezza e celebrarla con intenso giubilo nella solenne liturgia”. Cristo non viene per castigare, ma per dare la ricompensa di Dio. Egli viene per salvarci (Is 35,4). Con Lui abbiamo la pienezza dei beni. Viviamo la pienezza della Grazia nella celebrazione del Natale, per questo è necessario prepararsi per le feste che si avvicinano (Orazione finale).  La forma migliore della grazia è quella che trasforma la vita in grazia. Gesù si è fatto tutto a tutti. È il nostro modello e forza.

Letture: Is. 35,1-6ª.10; Salmo 145;Gc. 5,7-10;Matteo, 11,2-11



 
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