Noi ci riuniamo per accogliere, promuovere e rendere presente la misericordia di Dio.
nº
1214
Omelia 5^ Dom. Quaresima
17.03.13
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Faccio nuove tutte le cose
Con il cuore di Gesù
Le letture di oggi continuano
a proporci la conversione come domenica scorsa. Gesù ci dà l’esempio su come
accogliere i peccatori e condurli a conversione. Il cuore di Gesù è lo stesso
cuore generoso del Padre che accoglie il figlio perduto, come leggiamo nella
parabola del Padre misericordioso. Il vangelo presenta una scena drammatica,
una donna fu trovata in adulterio e doveva essere lapidata secondo la legge. I
farisei anziani la condussero a Gesù per metterlo alla prova. Se Lui non l’avesse
condannata, si sarebbe messo contro la legge. Se la condannava, non sarebbe
stato poi, così misericordioso come diceva. Gesù allora scrive con il dito per
terra come se sapesse quello che stavano dicendo. Dopo essere stato
interpellato di nuovo disse: “chi tra di voi è senza peccato, scagli la prima
pietra” (Gv 8,7). Lasciò che ciascuno giudicasse se stesso. Egli stesso dirà:
“Io non giudico nessuno ... non sono venuto per giudicare, ma per salvare” (Gv
8, 12.47) e disse chi è il vero giudice: “La parola che vi ho annunziato vi
giudicherà nell’ultimo giorno” (Gv 8, 12-49). Questo episodio può orientarci. Stiamo
vivendo giorni in cui la Chiesa è accusata di tanti mali. Essa è la peccatrice
che i farisei del mondo attuale cercano di condannare e infangare di accuse.
Nella realtà stanno cercando di
nascondere i loro peccati per ottenere un capro espiatorio. Certo che dobbiamo
convertirci ed è certo anche, che la parola di Gesù si dirige a noi: “Anche io
non ti condanno. Vai e d’ora in poi non peccare più” (11).Gesù non condona
l’errore, ma ci invita a una costante conversione. Questa rinnoverà tutte le
cose della nostra vita.
Conoscere Gesù
Se avessimo un cuore come
quello di Gesù e i suoi stessi sentimenti come ci dice Paolo nella lettera ai
Filippesi (2,5), lo conosceremmo e lasceremmo tutto per Lui. Ma noi non dobbiamo lasciare tutto per
possederlo ma per incontrarlo. La fede in Cristo è conoscenza e comunione di vita, è forza che
proviene dalla sua Risurrezione attraverso l’esperienza della Sua Morte. Perciò
è importante il tempo di Quaresima e di Pasqua perchè, sacramentalmente ci
rende partecipi del suo mistero di Morte e di Vita. Egli ci unisce in comunione
con Lui. Cerchiamo Cristo perchè siamo stati raggiunti da Lui. Il nostro modo
di agire diventa il Suo. Non c’è partecipazione in Cristo con mezze misure. O
tutto o niente, anche nella fragilità. Quando ci libereremo di questo
cristianesimo di facciata, basato sulle devozioni che non compromettono la
nostra vita? Questo significa che non ci
si lascia conquistare da Cristo. Fede vuota non raddrizza nessuno.
Invecchiare nel
peccato
Ascoltiamo nel vangelo quello
che Gesù ha continuato a dire: “Chi non ha peccato, scagli la prima pietra, ma
quelli se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani” (Gv 8,9). Questo fatto ci ricorda la storia di Susanna
che fu vittima di due vecchi pervertiti (Dn 13, 1 ss). Il peccato non deve
mettere radici in noi perchè poi diventa difficile la conversione. La
formazione spirituale deve condurre alle persone a cominciare dalle più piccole
, deve insegnare a convertirci e a fortificare
il cuore per la lotta contro il peccato che diventa sempre più forte. La lotta
fortifica contro il male. La malvagità dei farisei si mostra nel ricercare il
male degli altri e non il proprio. La grande proposta della Parola di Dio è
questa: “Io faccio nuove tutte le cose” (Is 43,19). Nel momento attuale c’è
bisogno di promuovere un cammino sempre nuovo verso l’amore e la misericordia
di Dio. Noi ci riuniamo per accogliere e promuovere e rendere presente la
misericordia di Dio.
Letture: Isaia 43,16-21;Salmo 125; Fil. 3,8-14;Gv
8,1-11