nº 1205
Articolo
Pe. Luiz Carlos de
Oliveira
Redentorista
Mercoledì delle
ceneri
1226. La Parola
insegna
La liturgia del
mercoledì delle ceneri apre il nostro cammino verso la Pasqua con Gesù. La Quaresima,
non è solo una data, ma un avvenimento di salvezza che agisce in noi, alla
maniera di un sacramento. E’ un tempo opportuno! Paolo insiste “ vi esortiamo a non accogliere
invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho
esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».Ecco ora il momento
favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Cor. 5,20-6,2). La Quaresima, che significa 40 giorni, inizia
con l’invito solenne alla conversione. La Parola di Dio in Quaresima è abbondante e appropriata e ci serve come insegnamento. Solo se
ascoltiamo questa parola possiamo intraprendere il cammino di salvezza. Gesù
dice che la Parola è vita. Per accompagnare
e dar spazio alla conversione propone tre punti chiave: elemosina, orazione e
digiuno. Questi temi li incontreremo ancora nella prima domenica di Quaresima,
nel racconto delle tentazioni di Gesù. Prima di mostrarci le tentazioni, ci
insegna come vivere in modo da vincerle. Se saremo capaci di condividere,
vinceremo la tentazione del guadagno, dell’avere ma senza criterio. Se facciamo
una vita di orazione, possiamo vincere l’orgoglio del potere e della vanità
della vita. Per dominare l’ansia del piacere, potremmo farlo con l’equilibrio
dei nostri desideri. Inoltre Gesù comanda che sia fatto tutto nella discrezione
e nel silenzio. Egli rimproverava l’abitudine di ostentazione dei farisei. La
discrezione e il silenzio sono il modo più eloquente di parlare. S. Ignazio di
Antiochia scrive agli Efesini così: “È bello insegnare se chi parla opera. Uno
solo è il maestro e ha detto e ha fatto e ciò che tacendo ha fatto è degno del
Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù può avvertire anche il suo
silenzio per essere perfetto”. Impariamo dalla Parola a vivere e a celebrare la
Pasqua di Risurrezione che ci dà la Vita.
1227. La gioia di essere salvato
Questo tempo
benedetto che è la Quaresima, ha un grande valore, ed ha perso molto dell’aspetto
di seriosità che si improntava alla paura e alla superstizione. Gesù insegna a
vivere con serietà la conversione, nel silenzio della nostra stanza, cioè nella
discrezione e nella gioia di convertirsi. Ricordiamoci del pastore quando
ritrova la pecorella smarrita: “Ci sarà più gioia nei cieli per un solo
peccatore che si converte, che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione”
(Lc 15, 5-6). La gioia non dispensa dalla serietà e dall’impegno. La battaglia
è continua. Allora continuiamo a domandare: “Che la penitenza ci dia forza
nella lotta contro lo spirito del male” (Orazione). Abbiamo la forza di vincere
con Gesù.
1228. Conversione
permanente
Conversione non è
il comportamento di un giorno, ma di ogni giorno, attitudine quotidiana. Il nostro
cristianesimo si è svuotato molto perchè restiamo alla superficie nelle nostre pratiche
religiose. Abbiamo invece un comportamento costante di non comprometterci per
non essere troppo scomodati. La conversione non è fuga da alcuni peccati. Convertirsi
non è solo uscire da una situazione, ma andare nella direzione della vita
cristiana che è operosa nella carità. Per questo c’è (in Brasile) “ La campagna
della Fraternità”, la quale propone sempre un aspetto della carità da vivere
concretamente a favore dei bisognosi. Quest’anno il tema è “Gioventù per
testimoniare la vita nuova trasformata in Dio”. I giovani sono abbandonati,
vittime di tanti mali che essi ingoiano come un bene. La Chiesa ha bisogno di
uscire dal conformismo e aprire spazi ai giovani. È bene comunque, scegliere
una “penitenza” da praticare durante la Quaresima. Anche perchè sono parecchie
le cose che dovremmo cambiare in noi.