Mercoledì delle ceneri 2013



nº 1205

Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Mercoledì delle ceneri

 

1226. La Parola insegna

 

La liturgia del mercoledì delle ceneri apre il nostro cammino verso la Pasqua con Gesù. La Quaresima, non è solo una data, ma un avvenimento di salvezza che agisce in noi, alla maniera di un sacramento. E’ un tempo opportuno! Paolo insiste “ vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Cor. 5,20-6,2).  La Quaresima, che significa 40 giorni, inizia con l’invito solenne alla conversione. La Parola di Dio in Quaresima  è abbondante e appropriata  e ci serve come insegnamento. Solo se ascoltiamo questa parola possiamo intraprendere il cammino di salvezza. Gesù dice che la Parola è  vita. Per accompagnare e dar spazio alla conversione propone tre punti chiave: elemosina, orazione e digiuno. Questi temi li incontreremo ancora nella prima domenica di Quaresima, nel racconto delle tentazioni di Gesù. Prima di mostrarci le tentazioni, ci insegna come vivere in modo da vincerle. Se saremo capaci di condividere, vinceremo la tentazione del guadagno, dell’avere ma senza criterio. Se facciamo una vita di orazione, possiamo vincere l’orgoglio del potere e della vanità della vita. Per dominare l’ansia del piacere, potremmo farlo con l’equilibrio dei nostri desideri. Inoltre Gesù comanda che sia fatto tutto nella discrezione e nel silenzio. Egli rimproverava l’abitudine di ostentazione dei farisei. La discrezione e il silenzio sono il modo più eloquente di parlare. S. Ignazio di Antiochia scrive agli Efesini così: “È bello insegnare se chi parla opera. Uno solo è il maestro e ha detto e ha fatto e ciò che tacendo ha fatto è degno del Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù può avvertire anche il suo silenzio per essere perfetto”. Impariamo dalla Parola a vivere e a celebrare la Pasqua di Risurrezione che ci dà la Vita.

 

1227. La gioia di essere salvato

Questo tempo benedetto che è la Quaresima, ha un grande valore, ed ha perso molto dell’aspetto di seriosità che si improntava alla paura e alla superstizione. Gesù insegna a vivere con serietà la conversione, nel silenzio della nostra stanza, cioè nella discrezione e nella gioia di convertirsi. Ricordiamoci del pastore quando ritrova la pecorella smarrita: “Ci sarà più gioia nei cieli per un solo peccatore che si converte, che per 99 giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15, 5-6). La gioia non dispensa dalla serietà e dall’impegno. La battaglia è continua. Allora continuiamo a domandare: “Che la penitenza ci dia forza nella lotta contro lo spirito del male” (Orazione). Abbiamo la forza di vincere con Gesù.

 

1228. Conversione permanente

Conversione non è il comportamento di un giorno, ma di ogni giorno, attitudine quotidiana. Il nostro cristianesimo si è svuotato molto perchè restiamo alla superficie nelle nostre pratiche religiose. Abbiamo invece un comportamento costante di non comprometterci per non essere troppo scomodati. La conversione non è fuga da alcuni peccati. Convertirsi non è solo uscire da una situazione, ma andare nella direzione della vita cristiana che è operosa nella carità. Per questo c’è (in Brasile) “ La campagna della Fraternità”, la quale propone sempre un aspetto della carità da vivere concretamente a favore dei bisognosi. Quest’anno il tema è “Gioventù per testimoniare la vita nuova trasformata in Dio”. I giovani sono abbandonati, vittime di tanti mali che essi ingoiano come un bene. La Chiesa ha bisogno di uscire dal conformismo e aprire spazi ai giovani. È bene comunque, scegliere una “penitenza” da praticare durante la Quaresima. Anche perchè sono parecchie le cose che dovremmo cambiare in noi.


 
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