Lo Spirito
Santo non è oggetto di devozioni, ma a Lui va prestata la stessa adorazione che
viene data al Padre e al Figlio. Ed è per l’azione dello Spirito Santo che la salvezza è predicata a tutti i popoli.
Egli ci unisce a se nella missione di riconciliare il mondo, attraverso il
linguaggio dell’amore che è la lingua dello Spirito Santo.
nº
1130
Omelia
Domenica di Pentecoste
(27.05.12)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Battezzati nello Spirito
Lo Spirito Santo ha riempito la terra
La festa di
Pentecoste ci fa ricordare il gesto di resistenza di una colomba in gabbia per
donargli il volo della libertà. La Chiesa
Romana, ha sempre creduto nell’azione dello Spirito, ma forse
lo ha tenuto un po’ troppo ingabbiato. Con il Vaticano II si risvegliò questa
dimensione della nostra fede: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la
vita”. La venuta dello Spirito non è una devozione personale. Egli non è un
santo in più nel calendario. Allo
Spirito non sono dedicate devozioni, ma a lui è dovuto lo stesso amore che è
rivolto al Padre e al Figlio. La sua missione è
dare la Vita
piena a tutti. Egli viene per rinnovare la faccia della terra, come dice la
preghiera. Nelle preghiere e letture
della vigilia della solennità risalta il vigore dell’azione dello Spirito Santo
nel mondo, nella preparazione dell’umanità che starà anche con il Padre e il
Figlio e ai quali siamo uniti proprio per mezzo dello Spirito. Nella preghiera
diciamo: “Dio onnipotente ed eterno... fà che per l’azione del vostro Spirito, i popoli
dispersi si raccolgono insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la
gloria del tuo nome” (colletta della vigilia). Le pagine della storia sono
piene di guerre e di separazioni. Ma vediamo anche i risultati dell’evangelizzazione
e dell’azione dello Spirito, quando le attività politiche e sociali promuovono l’unione dei popoli per la pace e
mettono tutte le nazioni nella stessa direzione del rispetto dei diritti e
della promozione della persona umana e della natura. Le istituzioni delle nazioni
come l’ONU ed altre, sono il risultato dell’azione dello Spirito, anche se non
lo sanno. La torre di Babele è a
fondamento degli egoismi di gruppo e nazionali, nati dall’orgoglio. Lo Spirito
rinnoverà la faccia della terra per la vittoria dell’amore che unisce per
formare un solo corpo.
Formiamo un solo corpo
Riceviamo uno
Spirito non di paura, per una missione di riconciliazione perchè formiamo un
solo corpo , anche se siamo molti. Anche fragili, come ossa secche disperse,
come scriveva Ezechiele, possiamo formare un grande popolo (Ez 37, 1-14). Lo
Spirito è per tutti e dà i suoi infiniti doni in abbondanza (e non sono solo
sette), come infinito è anche Lui. Ogni persona, ogni nazione ha dei doni
particolari per il bene di tutti. Lo Spirito viene per rinnovare. Noi siamo
suoi discepoli se impiantiamo nelle nostre realtà la sua missione di parlare in
tutte le lingue il messaggio dell’amore.
Per questo Spirito preghiamo il Padre che ci ascolti, perchè “colui che scruta
i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi
secondo i disegni di Dio” (Rm 8, 26-27). Ognuno ha una fonte che sgorga dal
proprio cuore (Gv 7,38) e questa fonte è lo Spirito che di tutti fa un unico corpo. Ognuno ha
doni particolari perchè “a ciascuno è data una manifestazione dello Spirito in
vista del bene comune” (7). “Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte
membra e tutte le membra, pur essendo molte sono un corpo solo, così anche
Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per
formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi, e tutti ci siamo
abbeverati a un solo Spirito: (1 Cor 12, 12-13)
Lo
Spirito ci invia in missione
A Pentecoste
celebriamo la venuta dello Spirito Santo, che è il coronamento dell’opera della
Redenzione: “Quando verrà lo Spirito di Verità vi condurrà alla verità tutta
intera” (Gv 16,13). Redenti, siamo inviati ad annunciare la redenzione: “Come
il Padre ha inviato me, così anch’io mando voi” (Gv 20,21). L’invio non è ad
imporre una religione, ma ad impiantare la riconciliazione che il Figlio ci ha
meritato, dandoci lo Spirito. Chiediamo allo Spirito che realizzi nel cuore dei
fedeli le meraviglie operate all’inizio della predicazione del Vangelo
(Orazione). E preghiamo: “Manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della terra.
Vieni Spirito Santo!
Letture: At.
2, 1-11; S. 103; Gal. 5, 16-25
Vangelo di Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15