1107. Un rito pasquale
Ogni settimana stiamo
riflettendo su un aspetto della festa di Pasqua. Non sempre percepiamo il
significato dei riti della celebrazione della Veglia Pasquale. Il Cerimoniale
di questa Veglia è preparato per la celebrazione del battesimo dei catecumeni.
Catecumeno è colui che durante tutta la quaresima ha fatto la sua preparazione
immediata per poter ricevere il battesimo nella notte di Pasqua. Il rito
battesimale ha ricevuto tratti dai riti
della purificazione del tempio. Il rito non è una purificazione esteriore, ma
un incontro con Dio che purifica e salva. Gli Esseni avevano riti di
purificazione come preparazione per la venuta del Messia. Il rito battesimale è
realizzato nella Pasqua per la sua intima unione con Cristo. Il battesimo, più
che un rito, è il sacramento nel quale partecipiamo al Mistero Pasquale del
Cristo della sua Morte e Risurrezione, che assumiamo in noi. Paolo scrive: “Sepolti
con Lui nel battesimo, in lui siete stati anche risuscitati in virtù della fede
nella potenza di Dio che lo ha ridestato da morte...” (Col 2,12) “Voi infatti
siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” (Cl 3,3). Con la
fede e i simboli sacramentali realizzati dalla Chiesa, avviene la morte al
peccato e la risurrezione alla vita nuova attraverso Cristo, in Dio.
Comprendiamo gli insegnamenti attraverso le letture e i due riti sacramentali.
Sono simbolici, perchè mostrano quello che Dio realizza in noi. Il rito proprio
del battesimo che è quello di immergere nell’acqua, battezzare sta a
significare proprio l’immersione la quale simbolegga la morte e la risurrezione
. Così configurati a Cristo ci rivestiamo di Lui, non come una veste esteriore,
,a come una vita che riceviamo. Noi ridiventiamo figli di Dio, perchè uniti a
Cristo e vivendo con Lui, siamo accolti dal Padre come il Padre accoglie il
Figlio. Gesù ha partecipato della nostra
natura e ora noi partecipiamo della sua. L’importanza non è nella quantità
d’acqua, ma nell’immensità della grazia, in cui veniamo immersi. Possiamo
realizzare la stessa cosa con la forma
dell’aspersione invece dell’immersione.
1108. Una storia da
leggere
Per preparare la
celebrazione del battesimo i catecumeni svolgono diversi riti, come la
presentazione del nome, la consegna della professione di fede, del Padre
Nostro. Sono le ultime catechesi, fatte nella comunità. Nei vespri della Pasqua
facevano digiuno. La notte pasquale, i catecumeni erano riuniti nel battistero,
un locale separato dalla Chiesa, fatto
proprio per i battesimi. La comunità rimaneva riunita nella Chiesa con letture
e canti. Al canto del gallo, iniziavano i battesimi con un rituale molto ricco.
Nel momento del battesimo erano unti con l’olio e poi immersi nell’acqua con le
tre negazioni e le tre professioni di fede. Gli adulti rispondevano per se e i padri rispondevano per i fanciulli. C’era
già il battesimo dei bambini fin dall’inizio della Chiesa. In seguito venivano
unti in testa con il Crisma e facevano il loro ingresso nella Chiesa al momento
dell’Eucaristia per partecipare del
Corpo e sangue del Signore. Era un rito comunitario, peccato che oggi nei
battesimi si fugge proprio da questo, dall’aspetto comunitario del rito.
1109. Rinnovando il
nostro cuore
Il battesimo non è solo
un rito, ma una vita che si instaura in noi. Purtroppo alcuni chiedono il
battesimo perchè è un rito tradizionale, da farsi a ogni costo, ma non sono
interessati alla coerenza della fede e al sacramento celebrato. Ci curiamo
molto della salute fisica, ma dovremmo occuparci anche della salute spirituale,
questo esige da noi più interesse e impegno per condurre la nostra vita da veri
figli di Dio e da fratelli. Celebrando la Pasqua, rinnoviamo la nostra disposizione a
crescere nella fede che ci è data perchè sia sviluppata.