Gesù è venuto per dare Vita


nº 1121
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista


Sono venuto perchè abbiano la vita

1098. Vivrete per me

Il Tempo Pasquale è ricco di tanti simboli, ai quali noi non facciamo più caso e per questo hanno perso molto della loro forza educativa, diminuendo anche la partecipazione della gente alle celebrazioni.  Siccome la liturgia è rimasta distante dalla gente, questi simboli sono rimasti al di fuori della cultura spirituale. Abbiamo bisogno molto, invece, di tradurre in vita questi simboli, c’è bisogno di percorrere questo cammino. Siamo chiamati  a viverli affinchè diventino vita. In questo Tempo Paquale stiamo cercando di comprenderli. Abbiamo riflettuto sul fuoco nuovo e sull’acqua.  Prendiamo, ora, il termine VITA che è fondamentale nel mistero di Cristo. Gesù, è venuto dal Padre per portarci con Lui, ha sempre cercato di dare vita attraverso i miracoli, le parole e, soprattutto, con la risurrezione: della fanciulla (Mc 5,41) e di Lazzaro (Gv 11,43). Se Egli può dare la vita è perchè Egli è la Vita. Vive in unione permanente con il Padre, come dice: “Come mi ha mandato il Padre, che è il vivente ed io vivo grazie al Padre”, e vuole portarci a vivere questa stessa vita: “Così colui che si ciba di me anch’egli vivrà grazie a me” (Gv 6,57). A partire da questa certezza è ciò che comprendiamo quando dice: “Colui che crede in me ha la vita eterna... Se qualcuno mangia di questo pane, vivrà in eterno... Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Credere è avere la vita. Mangiare la carne e bere il sangue di Gesù è avere la vita eterna e avere la risurrezione (Gv 6,54). La morte e la risurrezione di Gesù sono la garanzia della verità delle sue parole. Se egli non risuscitasse vana sarebbe la nostra fede ( 1 Cor 15,14). Perchè accogliamo Gesù come Vita? Non ci sono dubbi che è per un dono di Dio: “Nessuno può venire a me se non gli è dato dal Padre” (Gv, 6, 65). Ma viene anche dalla ricerca personale del senso della vita: “Se qualcuno ha sete venga a me e beva” (Gv 7,37). Il desiderio di Dio è messo in noi da Dio stesso. Gesù è la Vita: “In lui è la Vita e la Vita era la luce degli uomini (Gv 1,4) ... A quanti però lo accolsero diede il potere di divenire figli di Dio” (12).

 

1099.Agnello che toglie il peccato

Quando inizia la sua predicazione, Gesù invita alla conversione per la realizzazione della vita del Regno. Giovanni Battista Lo presenta come l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Nell’Antico Testamento l’agnello era usato per i sacrifici purificatori. Era la profezia su Gesù che, sacrificato nella sua morte, toglie il peccato del mondo. Il peccato è il rifiuto di Dio come Padre e di Gesù come suo Figlio inviato per la salvezza. Giovanni scrive: “Chiunque nega il Figlio non ha il Padre; chi confessa il Figlio ha il Padre” (1 Gv 2,23). Accogliere l’invito del Padre a credere in Gesù ci incammina verso la vita e “il sangue di Gesù purifica dal peccato” (1 Gv 1,7), non crederlo è non avere la Vita.

 

1100. Conversione per la Vita

Nella loro predicazione, dopo la narrazione della morte e risurezione di Gesù per la remissione dei peccati, gli apostoli insistono sulla conversione per la remissione dei peccati. Dice Pietro: “Convertitevi, e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per ottenere il perdono dei peccati e riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2, 38). Abbiamo la vita a partire dalla consegna di Gesù al Padre. Come ha ricevuto la Vita nella Risurrezione, così Egli la dà a tutti coloro che crederanno in Lui. Nella celebrazione pasquale, non cerchiamo uova di coniglio, ma il Cristo vivo che ci dà la Vita. La nostra missione di VIVENTI è annunciare questa Vita è far rifiorire la persona nella pienezza dell’essere umano ricreato in Cristo





 
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