Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2011_ Tempo Ordinario _ Anno A Omelia 34^ Dom. T.O.- Cristo Re - 20.11.2011
Omelia 34^ Dom. T.O.- Cristo Re - 20.11.2011

1.                Il grande giudizio avviene giorno per giorno quando siamo interrogati dall’amore;
2.               
obbedire ai comandamenti è fonte di vita per il mondo. Sono perenni perchè toccano i valori che costruiscono l’uomo e il mondo;
3.               
la Risurrezione avviene nella comunità quando le persone donano la vita.

 

 

nº 1076
Omelia Solennità di Cristo Re
(20.11.11)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Venite benedetti del Padre Mio

Giudice mite e legge soave

 

Celebriamo, in quest’ultima domenica dell’anno liturgico, la festa di Cristo Re. In essa professiamo la fede in Cristo Signore dell’Universo. Tutto ha senso in Lui e tutto a Lui converge. È Lui che serviamo ed è da Lui che saremo giudicati. Nel giudizio finale  dobbiamo restare tranquilli, poichè abbiamo la certezza dell’invito a restare con Lui. È come un padre che ricompensa i figli. Dio, dandoci la libertà, ci ha dato il dono della scelta del cammino. Ma ci ha dato anche la possibilità di rifutarlo!. La scelta è nelle nostre mani. Gesù, il Signore dell’Universo non condanna nessuno, perché Egli stesso dice: “Se uno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno. Non sono venuto infatti per condannare il mondo, ma per salvare il mondo... la parola che pronunciai, quella lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Gv. 12, 47-48). Il profeta Ezechiele proclama il Signore come pastore che ha cura del gregge, riunisce i dispersi, riscatta dalla schiavitù, si prende cura della pecora malata e vigila su quella forte (Ez 34, 11-17) Dio stesso è il modello per colui che vuole seguire Gesù. Chi agirà come lui sarà salvo. Gesù nel vangelo di Matteo (25, 31-36), ci presenta gli argomenti sui quali saremo giudicati: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, malato e mi avete visitato, nudo e mi avete vestito, sofferente e avete preso cura di me, prigioniero e siete venuti a visitarmi. Queste necessità sono le situazioni estreme di una persona sia nel fisico, sia nell’affetto e sia nel sociale. In cosa consiste questo giudizio finale? Se faremo questo ai più piccoli lo abbiamo fatto a Gesù. Lo abbiamo fatto a Lui, nella persona del bisognoso. Questo è il Regno dell’amore, della giustizia e della pace. Questa è la missione di Gesù e della Chiesa. Da qui vediamo che una religione soltanto spirituale, non salva. La religione individualista che pensa solo alla propria salvezza, non salva. E come considerare allora la parte spirituale? La preghiera sarà feconda se parte dalle necessità reali delle persone. E d’altro canto, se preghiamo realmente, arriviamo necessariamente alla carità. È ora di ripensare la vita spirituale, il gruppo di riflessione, la preghiera, l’apostolato, i movimenti? Il giudice è tanto buono che mette la sentenza in mano nostra.

 

Primizia dei risorti

La risurrezione di Gesù è garanzia della nostra. Egli ha vinto la morte e il male. La sua vittoria finale sarà quando domineremo il male dell’egoismo che genera in noi la morte del peccato. Peccare è non amare in quegli avvenimenti salvifici che ci sono offerti. La risurrezione di Gesù è la vittoria su ogni tipo di morte che è stampata nella sofferenza e nel dolore dei deboli. La risurrezione di Gesù è presente nella comunità quando le persone sono capaci di impegnarsi perchè ci sia vita per tutti. Così Egli ha fatto. Ha dato la vita perchè avessimo vita. Il rinnovamento che porta Gesù è la capacità di sapere dare vita a tutti.

 

L’unione di tutti i popoli

 

Obbedire ai comandamenti è fonte di vita per il mondo. Furono scritti sulla pietra, perchè hanno valore perenne per la costruzione dell’uomo e del mondo. Ogni comandamento è una chiamata all’amore che porta alla vita in cristo e annulla la forza distruttrice che genera fame, sete, sofferenza, schiavitù, nudità e migrazione. Soltanto promuovendo i comandamenti potremo  seguire Cristo e restaurare il mondo. Egli non obbliga nè proibisce, ma promuove la vita, il rispetto, l’amore, la devozione a Dio, alla famiglia, agli altri e a noi stessi. Il grande giudizio avviene nel quotidiano, dove siamo interrogati dall’amore. L’Eucaristia è un laboratorio per apprendere l’amore più grande.

 

Letture: Ez. 34, 11-12.15-17; S. 22; 1 Cor. 15, 20-26.28;
Vangelo di Matteo 25, 31-46

 

 
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