Omelia 28^ Dom. T.O. - 9.10.2011
 
 

La felicità è simboleggiata da un banchetto. Ma per parteciparvi occorre essere in accordo con il Regno, come si dice: occorre portare la maglia della sua squadra. Chi vuole partecipare deve rivestirsi di Cristo. E rimanere nella grazia è restare sempre vestito con questa veste della festa. Oggi vediamo tanta gente che rifiuta di parteciparvi o se viene vuole avere la fede a suo modo.

 

 

nº 1064
Omelia 28^ Dom. T.O.
9.10.2011
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Un re fece un banchetto

Ha preparato una mensa

 Nel mezzo delle tante sfortune di Israele come le guerre e l’esilio, il profeta apre il cuore del popolo alla speranza con l’accenno ad un banchetto che è simbolo della felicità completa. L’immagine del banchetto è profondamente radicata nella mentalità orientale. In esso non esiste solo il mangiare, ma la comunione della vita. L’ospite è sacro. La Parola di Dio sceglie questa immagine  per rivelare la relazione di Dio con noi. Ci sono tanti avvenimenti dove il banchetto è il momento dello stare di Dio con il suo popolo. Ricordiamo Abramo che offre il cibo ai tre angeli. La salvezza è celebrata nel banchetto della Pasqua; i sacrifici del tempio erano anche mangiati in comune; la sapienza è paragonata a un banchetto (Pr 9, 1-6); Gesù si fa cibo che è il banchetto dell’Eucaristia; Egli è il pane disceso dal Cielo (Gv. 6, 1.ss), come la manna con la quale Dio ha alimentato il popolo (Es. 16,35); Gesù ha partecipato a tanti banchetti; l’Apocalisse ricorda che Egli cenerà con noi (Ap. 3,20). La profezia di Isaia si realizza in Gesù che è l’offerta di Dio che verrà consumata nel sacrificio della Croce e dell’Eucaristia. Egli asciugherà le lacrime da tutti i volti (Is 25,8). Il monte dove Dio preparerà il banchetto è la città di Gerusalemme e il tempio. Il monte è Cristo che è il nuovo luogo dove tutti possono incontrare questa felicità promessa.

 

Tutti sono invitati

 Come intendere il rifiuto dei prescelti verso la grande offerta di Dio in Cristo? I cristiani, con questa parabola intendono che non è stato Dio che ha rifiutato il suo popolo, ma le persone che, purtroppo, se ne tornarono alle loro occupazioni. Il rifiuto ha aperto le porte ai popoli che erano esclusi e non sapevano che potevano essere invitati. E’ come vediamo attualmente che, per un niente, si perde la messa, si cambia di religione, si abbandona la fede e i principi morali. I diseredati della società rispondono con molta più prontezza e animazione all’invito di Dio di partecipare al banchetto del Regno. E’ per questo che i deboli sostengono la chiesa. Gli altri sono preoccupati con altre cose di interesse personale. La partecipazione al banchetto di Dio esige che l'ospite usi il vestito della festa, che gli viene offerto. Questo è il senso della partecipazione alla vita di Cristo. Paolo insiste sul “rivestirsi del Cristo”  (Rm 13,14). Il Salmo 22 esprime questo atteggiamento di Cristo che conduce il gregge ai buoni pascoli dove c’è ogni cosa buona. E’ il Signore che conduce: “felicità e grazie mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni” (per sempre). Ricordiamo anche la grande promessa del Cielo dove saremo a mensa con Dio. Gesù dice: “dove sono io siate anche voi” (Gv 14,3).

 

Ci preceda la sua grazia

 La vita cristiana è il grande banchetto di Dio che ci offre con tutti i doni e grazie per la crescita in Cristo. Questo banchetto sazia  la nostra fame di vita in qualsiasi circostanza, come ci scrive Paolo: “sia vivere nell’agiatezza, sia vivere nelle privazioni... tutto posso in colui che mi da forza... il mio Dio soddisferà ogni vostro bisogno, in proporzione della sua ricchezza...” (Fil 4, 12.13.19). La permanenza nella grazia è stare sempre vestito con la veste nuziale,  l’abito della festa (Mt. 22,11).  Abbiamo la garanzia di vivere nella grazia perchè l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori (Rm 5,5). La comunione di ogni messa è la partecipazione al banchetto che Dio prepara per noi. Egli ci dà la sua vita come alimento e  bevanda (orazione dopo la comunione)... la sua grazia ci precede e ci sostiene.

 

Letture: Isaia 25, 6-10; S. 22; Fil. 4, 12-14.19-20;
Vangelo di Matteo 22, 1-14

 

 
© Copyright 2025/2026 - EssereCristiani.com - Tutti i diritti riservati
Realizzazione CMS

Banner