Omelia 22^ Dom. T.O. - 28.8.2011

Il culto cristiano è prima di tutto interiore
“Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, santo

e gradito a Dio, come vostro culto spirituale”(Rm 12,1)

La fede non può basarsi su tradizioni e  ideologie!

Lasciare tutto per avere il tutto! Chi sceglie Gesù perde

molte cose, ma guadagna il Tutto. E’ necessario mantenere

questa scelta che deve essere totale. Solo così sarà sostanziale.

  

 nº 1052
Omelia 22^ Domenica T.O.

(28.08.11)

p. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

 

Mi hai sedotto Signore!

Con ansia ti cerco

Il profeta Geremia è una delle espressioni del Servo Sofferente che lotta per liberare il popolo dal grande peccato che è quello di fermarsi solo alle strutture visibili. Geremia soffre per questo, ed è anche stanco di contrapporsi continuamente alle autorità e allo stesso popolo. Dio gli chiede di avere coraggio, perché ha fatto di lui un muro di bronzo.... poiché, "lotteranno contro di te" (Ger 1,18). Il tempio, che era il luogo dell’incontro con Dio e stimolo a una vita di fedeltà, era diventato invece un oggetto di sola esteriorità, come un amuleto superstizioso. Geremia attacca questo culto idolatrico, di usare Dio, da parte delle autorità e del popolo. Il Profeta conosce la volontà divina e ad essa si consegna e si lascia invadere. La Parola di Dio era un fuoco che stava dentro di lui con una forza che lui non riusciva a reprimere. Questo zelo per Dio e per la fede lo fa avanzare fedele anche nella persecuzione, nelle sofferenze e nelle fragilità. Non arresta il cammino. L’esperienza di Geremia è spiegata dal Salmo. Così succede quando c'è una scelta chiara da fare per Dio che diventa la fonte della vita e la meta di tutto quello che si fa: “Dio, ti cerco fin dall’autora; di te ha sete l’anima mia, verso di te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua” (S. 62). E’ il momento di analizzare le nostre scelte di fede. Abbiamo due tipi di religione cristiana: chi fa cose spirituali buone, e chi vive in Dio. Senza questa ricerca folle di Dio, mai, potremmo fare della Parola una fonte di vita; o dei sacramenti un incontro con Dio; della preghiera un dialogo con Dio, e dell’amore una ragione di vita. Non esiste una fede senza Dio. Intanto però noi facciamo come i contemporanei di Geremia che avevano una religione basata sulla tradizione o nelle ideologie. Difendiamo i principi, ma non abbiamo dentro di noi il fuoco che ci consuma che è segnale della presenza di Dio.

Prenda la sua croce

Lasciarsi sedurre da Dio ha come risposta la croce di Cristo. Noi chiamiamo la croce il segno del cristiano. Gesù dà ai suoi discepoli la catechesi più profonda quando annuncia che la sua morte è parte della sua missione. Pietro vuole distoglierlo dal cammino e riceve il rimprovero diretto a chi ostacola tale cammino. Gesù, infatti, ha in mente la sua missione di Servo sofferente e Pietro la sua visione del messia glorioso. Ciò che è fondamentale nell’incontro con Dio in Cristo che porta la croce è l’abnegazione. Non è perdersi, ma cercare il tutto. Salvando l’anima, salviamo tutto. Perdendo l’anima , perdiamo tutto. Tutta la fortuna del mondo non vale la conquista del proprio cuore, della propria vita. Salvare l’anima è avere la condotta di chi ha scoperto il vero valore della vita, il Regno. Non restiamo soli, poichè preghiamo: “A te si stringe l’anima mia, la forza della tua destra mi sostiene” (S. 62).

Culto Spirituale 

Per la vita in Cristo e nello Spirito possiamo essere un sacrificio spirituale, che si realizza nel nostro corpo, San Paolo infatti scrive: “Vi esorto a offrire i vostri corpi come sacrificio vivo, santo e gradito a Dio, come vostro culto spirituale” (Rm 12,1). Il culto cristiano è prima di tutto e fondamentalmente interiore. Senza questo il culto pubblico perde il suo contenuto. Le attitudini fondate nello Spirito di Gesù sono le offerte. Perciò Paolo insiste :”non conformatevi al mondo presente ma trasformatevi continuamente nel rinnovamento della vostra coscienza in modo che possiate discernere che cosa Dio vuole da voi, cos’è buono a Lui gradito e perfetto” (2). Quello che vediamo invece sono le persone che conformano la loro fede alla mentalità del mondo. Se avessimo la seduzione di Dio, vinceremmo.

 

Letture: Geremia 20,7-9;Salmo 62; Romanos 12,1-2;
 Vangelo di  Matteo 1,21-27

 
 
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