Omelia 16^ Dom. T.O. - 17.7.2011
 
Siamo piccoli e deboli, ma abbiamo una forza interiore che è lo Spirito Santo che viene in soccorso della nostra debolezza  e prega dentro di noi con le parole di Dio.

 

 

nº 1040
Omelia  16^ Dom. T.O.
(17.07.11)
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

Il Regno di Dio cresce

Energia del Regno

 La riflessione sulla Parola ci porta a una profonda comprensione del Regno di Dio. Annunciando il suo Regno, Gesù lo paragona alla  semente che, pur essendo molto piccola, fa nascere un grande albero, come nel caso dell’eucalipto. Il dinamismo del Regno di Dio non dipende da forze esterne, ma ha in se l’energia sufficiente per arrivare dove Dio vuole. Noi facciamo calcoli umani sopra il Regno, ma vediamo che esso non dipende dalle forze umane, anche se le usa. Gesù paragona questa forza alla semente e al lievito. Non dipende da noi. Vediamo la Chiesa dibattersi in mezzo a tante difficoltà e ne restiamo preoccupati. Dio è colui che da la forza e la vittoria su tutti i mali. La crescita del Regno di Dio nel mondo è inspiegabile agli occhi umani. Come possiamo spiegare che qualcuno procuri alla Chiesa ciò che serve per la sua vita di fede, o procuri di fare il bene, anche non essendo cristiano, quando tutto a sua volta cospira contro la verità, la giustizia, l’amore e la pace? La piccolezza del Regno è già spiegata dai profeti con la tematica del “resto del popolo”. Nell’Antico Testamento sono gli umili e i poveri che  mantennero viva la speranza e accolsero Gesù, come leggiamo nel vangelo di Luca: Elisabetta, Zaccaria, Simeone, Giuseppe, Maria, gli apostoli. Essi formano la semente che dà frutto.

 

La zizzania e il grano

 Il Regno è seminato in mezzo a misteriose realtà. C’è una semente di scarsa qualità che nasce nel mondo e non produce vita. Accanto nasce la semente buona. Il Maligno è il seminatore del male. Sempre ci saranno difficoltà e opposizioni  per la Chiesa, perchè lei annuncia il Regno di Gesù. Il  male cerca di portare gli altri a peccare, e con questo a rifiutare il progetto di Dio. Viviamo in mezzo a tanto male e sembra che ne saremo soffocati.  Ma non c’è da temere, perchè nel mezzo della tempesta Gesù è sulla barca con noi, tranquillo, addormentato, perchè sà che la vittoria finale sarà la sua. Passeremo attraverso le difficoltà come ha fatto Lui, ma ci dice anche “ Abbiate coraggio perchè Io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Per vivere nelle difficoltà  di un mondo avverso alla fede, noi chiediamo a Dio: “Donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. “ (Colletta)

Il tempo dell’attesa è anche tempo della conversione. Alla fine ci sarà la separazione e saranno cacciati dal Regno tutti coloro che hanno fatto peccare gli altri  e che hanno praticato il male (cfr.Mt 13,41). Dio è paziente e la sua grazia ha la forza di trasformare. E’ ciò che leggiamo nel libro della Sapienza: “Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ... hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini” ( Sap. 12,17.19). Nessuno è irrimediabilmente perduto, Gesù è la Speranza.

 

Lo Spirito prega in noi

Perchè il mondo avesse la vita e il Regno di Dio fosse impiantato in noi, Dio ha inviato il suo Spirito. La nostra preghiera carica della nostra fragilità, ha però la forza dello Spirito che prega in noi: “lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili” (Rm 8, 26). La forza della semente del Regno è lo Spirito. Egli conosce cosa c’è nel cuore dell’uomo e dà la forza della crescita pur nella fragilità. Per questo non c’è Eucarestia senza Spirito Santo. I cristiani hanno una missione nel mondo e niente potrà arrestare questa energia del Regno. Nulla indica la fine.

 

 

Letture: Sap 12, 13. 16-19; Salmo 85; Romani 8, 26-27;
Vangelo di Matteo 13, 44-52

 

 
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