Tu sei indulgente con tutte le cose, Signore, amante della vita
n. 968
Omelia 31^ Domenica Tempo Ordinario
31.10.2010
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Curare tutti con affetto
Zaccheo era piccolo
Il Libro della Sapienza ci offre un bel testo che riguarda la piccolezza , tanto del mondo, quanto delle persone: “Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra…Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita.” (Sap. 11, 2.26). Questo è il programma di Gesù e della sua Chiesa. Ascolteremo il racconto di Gesù che incontra un uomo, Zaccheo, al quale mostra la misericordia di Dio. Il Suo nome significa puro. L’uomo era di statura bassa e cercava di vedere Gesù. Però non ci riusciva, ed allora salì su un albero, un sicomoro, per vedere Gesù che doveva passare da lì. (Lc 19,3). Salire sull’albero è assumere un atteggiamento deciso di voler incontrare Gesù. Era presente un albero nel Paradiso al momento della condanna dei nostri progenitori. L’albero della Croce si è trasformato in strumento di salvezza per gli esclusi. E’ l’albero della vita. Un albero è stato un mezzo anche per Zaccheo per poter vedere Gesù. Anch’egli era un escluso perché peccatore. Gesù lo considera puro perché va proprio nella sua casa. Era piccolo Zaccheo. Gesù passando lo guarda lassù in cima. Dio rivolge sempre lo sguardo verso le sofferenze degli infelici. Qui guarda verso l’alto, verso la cima. Zaccheo non era certo povero, ma escluso perché era considerato un peccatore pubblico e capo di altri peccatori. Era una figura importante che, curiosamente finisce con l’attirare su di se lo sguardo bonario di Gesù che dice che doveva fermarsi proprio in casa sua. Questo è uno scandalo per i giudei ferventi. Zaccheo, con grande coraggio si converte. Gesù lo accoglie e lui accoglie Gesù nella sua casa. La conversione di Zaccheo non è solo un atto spirituale, ma coinvolge il rinnovamento della vita in ciò che lo rendeva impuro davanti alla gente, soprattutto per l’abuso del potere economico che era in suo possesso. Essere cristiano è avere coerenza tra vita e Parola di Dio. È necessario vincere l’orgoglio e prendere l’ atteggiamento deciso di vedere Gesù.
Salvezza offerta a tutti
Questo testo ha un significato importante per capire la missione di Gesù, la salvezza è per tutti, senza distinzioni. Anche Zaccheo era figlio di Abramo, e cioè membro del popolo di Dio, dice Gesù. Non si giustifica mai la discriminazione. Gesù entra nella sua casa, contaminandosi con il peccatore per farlo tornare puro. Fu uno scandalo per i farisei. Ma Gesù non seguiva le idee dei farisei , ma quelle di suo Padre che “ha compassione per tutti” (Sap. 23). Gesù non rimanda la salvezza. La salvezza è sempre l’oggi di Dio: “Oggi la salvezza è entrata nella tua casa” (Lc 19,9). La conversione di Zaccheo non è spirituale, ma raggiunge la struttura economica nella quale vive, soprattutto nell’aspetto della corruzione: “Signore io dono la metà dei miei beni ai poveri…” (Lc 1,98). La vera conversione non è solo spirituale e interiore. Essa è una trasformazione sociale che mette l’economia al servizio di tutti e non tutti al servizio di alcuni usurpatori dei diritti del popolo.
Degni della vocazione
La comunità di Luca viveva il problema di accogliere i nuovi convertiti che erano stati “impuri” e vivevano delle vite complicate, a loro modo di vedere. L’atteggiamento di Gesù disegna la vocazione del cristiano: essere misericordiosi con i peccatori appena convertiti. Così si fortifica e ridiventa attiva la fede. La Chiesa ha la tentazione di assumere a volte l’atteggiamento dei farisei di discriminare i deboli, i peccatori, gli esclusi per “giusti motivi”, anche nelle norme pratiche. L’apertura agli esclusi sarà però di alto rendimento , per la Chiesa, nella realizzazione della sua vocazione. E la nostra missione è quella di curare tutti con affetto.
Letture: Sapienza 11, 22-12.2; Salmo 144; 2^ Tess. 1, 11-22.2,2 Vangelo: Luca 19, 1-10