Omelia - Solennità di Cristo Re -

 

 

nº 868
Omelia Solennità di Cristo Re
(22 novembre 2009)
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 


Restaurare tutto in Cristo

Io sono Re !

La festa di Cristo Re è stata istituita dal Papa Pio XI l'11 marzo 1925. Fu deciso di celebrarla l'ultima domenica di Novembre. La festa ha lo scopo di mostrare la signoria di Gesù sul mondo, sulle situazioni di ateismo e sulla  mancanza di religiosità.  Questa festa fu istituita quasi come concorrenza con i re del mondo, presentando Cristo come il vero e unico re. La Chiesa  si impegna a rispondere alle questioni di ogni tempo. Con la riforma liturgica essa fu collocata  alla fine dell'anno liturgico per mostrare che Cristo è il centro dell'universo sul quale tutto converge. E' il fine verso il quale si orienta ogni cosa. La liturgia riflette la tematica della regalità di Cristo in un modo grandioso. "Gli fu dato  potere, gloria e regno, tutti i popoli, nazioni e lingue lo serviranno, il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto" (Dn 7,14). Il testo di Daniele mostra questa grandiosità che è riassunta nel salmo 92: "Il Signore regna, si ammanta di splendore". Non possiamo perdere di vista che Egli è il Signore, ma in modo diverso. Egli è Re nella sua Passione. E' soltanto in quel momento che Egli  accetta la regalità, perchè è diversa, da quella dei re del mondo. Ricordiamo che egli rifiuta la regalità dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani (Gv 6,15). Egli è Re coronato di spine, sull'albero della Croce, con la tunica che lo copre,  imporporata del  suo sangue e, la canna come scettro. Questa è la sua verità. Risponde a Pilato: "Io sono Re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo: per dare testimonianza dalla verità" (Gv 18,37). La vera regalità di Gesù sta nella glorificazione della sua risurrezione. Per questo lo acclamiamo Cristo e Signore.

  Gesù ci ama

La vita di Gesù e la sua missione sono un'opera d'amore. Il libro dell'Apocalisse proclama: "A Gesù che ci ama". Non possiamo dimenticare che egli ci ha dato ciò che era suo. Ed Egli è amore. Non diede un ordine, ma diede la vita. Preghiamo nel prefazio della messa che il Regno di Cristo si fonda sulle dimensioni dell'amore : " Egli, sacrificando se stesso immacolata vittima di pace sull’altare della Croce,  operò il mistero dell’umana redenzione; assoggettate al suo potere tutte le creature,  offrì alla tua maestà infinita il regno eterno e universale: regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia,  regno di giustizia, di amore e di pace.". L'amore di Dio per noi non è sentimento, è atto effettivo. Dio ci ama e ci salva  completamente

 Testimone della Verità

" Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce" (Gv 18, 37). Quale verità testimonia Gesù? Egli rende testimonianza alla verità del vangelo come mezzo unico e completo  per arrivare alla piena libertà: "Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 32). La verità di Gesù non sono concetti, ma partecipazione, poichè " Per il suo sangue ci ha liberati  dai nostri  peccati, e ha fatto  di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre " (Ap 1, 5). La redenzione ci dà il perdono dei peccati e ci rende pertecipi della sua vita. La Sua vita è la verità: "Io sono la via, la verità e la vita" (Gv 14,6). La vita di Gesù ci pone nella disposizione  di rendere culto al Padre. Nel culto riceviamo la santificazione che è la vita di Dio. Per questo possiamo con sicurezza adorare il Figlio Glorificato e con Lui, rendere gloria al Padre. Accettare Gesù è andare fino in fondo, con Lui. Ricordiamo i martiri del Messico che morirono  gridando "Viva Cristo Re"!.
 

Letture: Daniele 7,13-14; Salmo 92; Apocalisse 1,5-8; João 18,33b-37.

 

 

 

 
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