Rivestita di sole
Le letture della festa di Nostra Signora Aparecida vedono in Maria: la Donna vestita di sole e la supplice regina Ester. Sono esempi tipici della Madre di Gesù in mezzo al suo popolo. La preghiera della Messa interpreta la festa dal punto di vista nazionale e prega per il “popolo brasiliano affinché, fedele alla sua vocazione e vivendo nella pace e nella giustizia, possa giungere alla patria definitiva”. N.S. Aparecida è stata coronata come regina (8.9.2004), ed è patrona del popolo brasiliano (29.11.1930). Questo patrocinio ha il senso di proteggere e, allo stesso tempo, di indicare il cammino affinché cresca il Regno di giustizia e di pace nella nostra Patria. Per questo Ella appare, splendente, vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi (Ap 12,1). La bellezza di questa Regina attrae milioni di pellegrini al Santuario tutti gli anni, senza contare le innumerevoli cappelle, immagini e devozioni che il popolo crea per manifestare la sua risposta d’amore. Questa Donna continua, nei suoi figli, ad essere perseguitata dal serpente (Ap 12,15) che vuole divorarli. E’ la gente umile e sofferente che subisce le conseguenze dei peccati della società. La bellezza di Maria stimola il popolo brasiliano a restaurare la vita dei suoi figli con dei programmi concreti per l'eliminazione della miseria e di tutto il male dei potenti, come canta il Magnificat: “Ha rovesciato i potenti dai troni ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati ha rimandato i ricchi a mani vuote” (Lc 1, 52,53). D. Helder collocava la vocazione del popolo nelle parole: “Né ricchi, né poveri, tutti fratelli”. Diceva anche, che i poveri di oggi non siano i ricchi oppressori di domani. Il popolo che ama Nostra Signora dovrà imparare ad essere fratello.
Qual è la tua domanda?
Il miracolo realizzato nello sposalizio in Cana, nel contesto di questa celebrazione della nostra Patrona, è una Parola di Dio che insegna il potere amorevole di Maria nell’anticipare l’ora di Gesù e nell’attendere alle necessità del popolo. La regina Ester assunse i dolori del suo popolo minacciato di morte e non rifiutò di correre e rischiare la sua vita per il bene del popolo e chiedere al re Assuero: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo" (Ester 7,3). Quale è la richiesta di Maria per il nostro popolo: “La vita in tutti i suoi aspetti e come condizione per tutti”. Chi è devoto di N.S. Aparecida, saprà partecipare di questo suo dono. Maria, madre del Figlio di Dio, supplica per i suoi figli.
Indios, negri e bianchi
“Dona al tuo popolo, sotto lo sguardo di Nostra Signora della Concezione Aparecida, di fraternizzare negli impegni quotidiani per la costruzione del tuo Regno” (dopo-comunione). Questa è una delle mete della devozione. Proprio l’immagine di N.S. Aparecida sintetizza questa unione delle razze che costituiscono il popolo brasiliano: indio, negro e bianco. Assommandosi a questi gli immigrati, si forma un popolo. L’immagine di Aparecida è del tipo bianco, perché è l’Immacolata Concezione nel modello portoghese. Ma è scura. E’ il colore dei negri che soffrirono la schiavitù e soffrono la discriminazione. Lei ha i capelli lunghi che ricordano il popolo decimato che continua ancora a soffrire. Lei ha un sorriso materno sulle labbra, che accoglie tutti. Le sue mani giunte stanno a significare la sua preghiera per il popolo. Per questo, fra tutti i canti risuona bella, come sintesi, la frase: “Donaci la benedizione, o Madre cara, N.S. Aparecida” – “Dai-nos a bênção, ó Mãe querida, N.S.Aparecida”.
Letture: Ester 5,1b-2;7,2b-3; Salmo 44; Apocalisse 12,1.5.13^.15-16^; Giovanni 2,1-11