nº 852
Omelia della 26^ Domenica Tempo Ordinario
(27 settembre 2009)
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Un Regno che si espande?
La Chiesa è una struttura umana e spirituale di grande perfezione. Ma le letture di questa domenica mostrano chiaro che Dio non vive solo delle strutture. L’orazione della messa rivela com’è Dio : “O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono” (colletta). Non rinunciamo alle strutture, ma non possiamo voler collocare Dio e la sua azione sotto il nostro comando. La liturgia presenta due casi; il primo, i settanta anziani del tempo di Mosè che fecero una profonda esperienza di Dio con Mosè. Ricevettero il dono della profezia. Due di essi stavano fuori della tenda ma nell’accampamento e si misero a profetizzare. Giosuè chiese a Mosè che lo proibisse. Egli rispose: “ Magari tutto il popolo fosse profeta” (Nm 11, 25-29). Il secondo caso: alcune persone facevano miracoli nel nome di Gesù senza essere dei suoi. Giovanni voleva impedirglielo e lo raccontò a Gesù. Gesù risponde: “ chi non è contro di noi è per noi”.(Mc 9,39) . Non è possibile essere neutro davanti a Gesù. Se parlo di Lui è perchè sono per Lui. C’è un ministero di Gesù che non è istituzionale, ma dono dello Spirito Santo. Gandhi disse: “La verità è una sola, ma ha molte facce, come un diamante”. Pascal , diceva: “Ogni uomo è un portatore di Dio e della verità”. Nella Chiesa c’è il tentativo, nei movimenti e gruppi, di monopolizzare Dio. Il giardino è bello per la varietà dei fiori. C’è bisogno di dar spazio ad altre modalità. Cerchiamo l’unità nella diversità. L’ecumenismo avrà vita non distruggendo le differenze ma procurando il bene, l’amore e la verità. Gesù insegna ad essere aperti
Un Chiesa aperta
Dove si fa il bene lì sta il Regno di Dio. La Chiesa riconosce il bene esistente al di fuori di essa. La Chiesa non perde il suo valore se vede che anche altri hanno delle verità. La Chiesa permea le altre istituzioni. E’ come l’acqua pura che va risanando le paludi. Possiamo imparare dagli altri che possiedono la verità. Questo è maturità. Nessuno è totalmente nell’errore. Un conferenziere, professore di scienza delle religioni a Marsiglia, Francia, che vive in un ambiente mussulmano dice agli altri: “Non tutti i fiori sbocciano nel suo giardino". Se non siamo capaci di accogliere e di pensare insieme, dobbiamo crescere ancora molto. Il cristiano non può non vedere la presenza di Gesù fuori dei muri della Chiesa. Lo Spirito Santo, è come il vento che soffia dove vuole (Gv 3,8). Possiamo incontrare cose buone fuori della Chiesa. E’ la predicazione del Vangelo che è stato impiantato. Dio non si limita alla istituzione. Rendiamo grazie a Dio per tutto il bene che realizza nella sua Chiesa.
Gli avversari di Dio
Dobbiamo essere responsabili e non scandalizzare e condurre al male e al peccato i piccoli e i deboli. E’ necessario eliminare il male alla radice. Gesù dice che è meglio cavarsi un’occhio, tagliarsi la mano e il piede che ci conduce al male. Significa: controllare le azioni, il modo di procedere, e vigilare sopra i desideri ( E. Balancin). Vediamo qui le tentazioni che attaccarono Gesù e che sono la sintesi di tutti i mali che raggiungono anche il discepolo. San Giacomo spiega come la scelta della ricchezza sfrenata sviluppa una serie di mali che ci danneggiano, incluso i lavoratori poveri. Gesù presenta un cammino sano: “Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa” (Mc 9, 41). Il bene che facciamo non verrà dimenticato. Dio è per tutti. Noi che scegliamo Gesù, faremo il bene che fa Lui. La Parola di Dio nella Eucaristia è sempre un avvertimento per ritornare sul vero cammino.
Lettura: Numeri 11, 25-29; Salmo 18; Giacomo 5, 1-6; Marco 9,38-43.45.47-48