n. 840 Omelia della Solennità della Assunzione di Maria 15 agosto 2009 P. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista
Maria Riflesso della misericordia di Dio Rispose Si a Dio
Nella creazione del mondo e della umanità. Dio fece l’uomo e dopo la donna dalla sua costola. Nella nuova creazione, Dio prese la donna per fare l’Uomo Nuovo, Gesù Cristo. La carne del Redentore nasce dalla carne di Maria. Così come non si perde la filiazione, Gesù non disdegnò sua Madre. Il Verbo di Dio si fece carne nel seno di Maria. Ella è “Madre del Signore” (Dio) come proclama Elisabetta. Per questo la chiamiamo Madre di Dio. Nella festa dell’Assunzione, privilegio che la Chiesa proclama come dogma di fede, noi riconosciamo che Dio l’ha liberata dalla corruzione della morte per la sua unione con il Figlio Risorto. Per il corpo di Gesù che ella ha portato con sé, Gesù la porta nella sua risurrezione. Tutto quello che si dice di Maria è poco, poiché è infinito ciò che si può dire di suo Figlio. Partecipa in modo privilegiato alla divinità del Figlio, nella sua umanità risorta. Egli primogenito di tutta la creazione (Col. 1,15); Lei la primogenita della redenzione. In lei, la umanità tutta inizia la sua vita glorificata. La sua Assunzione insegna che abbiamo la garanzia di realizzare ciò che Gesù ha promesso. “Chi crede in me, avrà la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,47). Tutto questo Maria ottiene perchè ha detto Si. Dio l’ha scelta e le ha dato una missione. Quella di essere unita a Cristo nella sua redenzione. Una delle sue missioni è la misericordia con la quale prega per l’umanità, soprattutto quella che vive nel male. Gesù, dopo la sua morte redentrice, aveva il suo cuore aperto dalla lancia. Da cui uscì sangue e acqua (Gv 19,34). Maria unita a Cristo continua la missione di essere il cuore aperto di Gesù da cui attingere la misericordia di Dio, inoltre lei partecipa al progetto misericordioso di Dio accogliendolo nella fede. Partecipa ancora servendo Dio nel suo popolo, come ha servito Elisabetta al momento della nascita di Giovanni Battista.
Intercessione misericordiosa Nella sua missione, Maria è preoccupata della situazione del popolo, poiché parla del prepotente orgoglioso, del povero umiliato e affamato. Il Signore guardò verso di lei, liberandola dalla umiliazione affinché, per il suo Figlio, tutti raggiungessero la salvezza, poi ha soccorso Israele liberandolo nella sua misericordia. La misericordia soccorre i poveri. La Misericordia di Dio mette le cose al loro posto. Non distruggono nessuno. Ancora ci sono mali nel mondo: il drago continua a voler distruggere la Donna, perché così divorerebbe suo Figlio (Ap 12,4). Il nemico è stolto, come dice Paolo: “Bisogna che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi” (1 Cor 15,25).
Partecipare alla sua gloria
Celebrare la festa della Assunzione è realizzare “il desiderio di arrivare fino a Dio” (offertorio). Lodiamo e amiamo Dio, amando la Madre di suo Figlio che è Dio come il Padre e lo Spirito. La comunità mette sulle labbra di Maria la profezia: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,48). Negare Maria è rischiare di negare Gesù, poiché il frutto stà unito all’albero: “Benedetto è il frutto del tuo seno” (v. 42). Abbiamo sempre da rivedere la nostra devozione mariana poichè può essere sempre migliorata. Partecipando alla sua gloria noi la lodiamo e ringraziamo per gli immensi benefici che ci ha dato nel suo Figlio. Non amare Maria, o negarla è negare la Parola di Dio e negare Gesù che tanto la ama e che l’ha voluta con se in Cielo, in corpo e anima. Non possiamo negare Gesù venuto nella carne.
Letture: Apocalisse 11,19.1.3.6.10; 1 Cor 1,20-27; Luca 1, 39-56
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