n. 808 26.04.2009 Â "Cristo Vive!"
Crediamo nella Risurrezione?
 Le comunità del mondo greco, per le quali scriveva San Luca, avevano difficoltà a credere nella Risurrezione di Gesù, perché c'erano filosofie che disprezzavano il corpo umano. Volevano un Gesù solo spirituale: per questo vediamo l'insistenza sul corpo del Risorto. Gesù aveva carne ed ossa e poteva essere toccato. La Parola di Dio insiste: "Guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io! Toccatemi e guardate! Un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho" (Lc 24,39). Siccome non riuscivano a credere, Egli domanda: "Avete qualche cosa da mangiare?" gli diedero un pezzo di pesce arrostito. Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro" (v. 41-43). La gioia e la sorpresa erano talmente grandi che ancora non potevano crederci (v. 45). L'evangelista ci mostra che la Risurrezione è un fatto e non una idea. Per questo dice : toccare, aver carne e ossa, mangiare pesce arrostito, mostrare il posto dei chiodi. Egli è colui che fu crocifisso. Ed ora è risorto. Nella nostra condizione umana ciò che domina è la materia. Usiamo i sensi e il corpo. Nella condizione del risorto, Gesù ha corpo, ma è un corpo spiritualizzato. Ciò che domina è lo Spirito di Dio con i sensi spirituali. La materia è stata trasformata. E' lo stesso corpo che non ha la condizione materiale. Per il corpo spirituale non esiste spazio, luogo e tempo che sono cose solo della materia. Perché non appare oggi allo stesso modo? Non è necessario, poiché la fede lo rende reale nella comunità . L'azione dello Spirito Santo apre i nostri occhi. Abbiamo sostegno da questi testimoni. Senza la presenza del Risorto nella comunità , essa perde significato. Conversione e perdono  Gesù apre l'intelligenza degli apostoli per comprendere ciò che nelle Scritture era scritto di Lui: "Il Cristo soffrirà e risusciterà dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno annunciate la conversione e il perdono dei peccati a tutte le nazioni" (v. 46-47). La manifestazione del Risorto ha anche la finalità di portare a tutti gli effetti della sua Vita, Morte e Risurrezione: "La conversione e il perdono dei peccati". Per questo Giovanni nella sua lettera scrive: " Scrivo perché non pecchiate. Ma, se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre , Gesù Cristo, il Giusto" (1 Gv 2,1). Gesù continua a espiare i nostri peccati. Lo ha fatto una volte per tutte ma ora applica la remissione a ognuno. Preghiamo nel prefazio: "Egli continua a offrirsi per l'umanità ed è il nostro eterno intercessore". Convertirsi è conoscere Dio e osservare i comandamenti. Credere per testimoniare Il testo degli Atti degli Apostoli è il discorso di Pietro dopo la guarigione del paralitico. Egli annuncia che è nel nome di Gesù che l'uomo è stato guarito. Gli apostoli continuano la missione di Gesù, uniti alla sua persona, questo vuol dire: "nel suo nome". Questa è la ragione per la conversione dei peccati. "Nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati , a cominciare da Gerusalemme" (Lc 24,47). La fede dei discepoli, nella forza dello Spirito, è stata capace di portare l'annuncio della Risurrezione. Gesù ha vinto la morte e continua a vincere la morte del peccato in ognuno. La nostra fede è la forza della testimonianza. Avere fede è custodire la Parola. Questo è l'amore di Dio e pienamente realizzato.
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