nº 1027
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La Madre del Risorto
957. Regina del cielo, rallegrati!
Nel tempo pasquale salutiamo Maria con tutta la gioia che la Risurrezione ispira al nostro cuore. Questa antifona mariana riflette bene quanto la Chiesa si rallegra con Maria per la Risurrezione di suo Figlio. Noi immaginiamo che Gesù dopo la Risurrezione, abbia fatto la sua prima visita alla sua amata Madre. Niente impedisce che sia così, e sarebbe anche logico. Il Vangelo non ci dice niente al riguardo. Possiamo risolvere questa questione contemplando Maria come discepola di Gesù. Lei lo dimostra quando dice: “Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Era madre di suo Figlio. Non si snatura la sua maternità se noi la vediamo anche come una discepola come gli altri che seguivano Gesù e stavano con lei. Maria è sempre unita al Figlio, come anche i discepoli. Lei stava con loro a Gerusalemme, come leggiamo in Giovanni: “Ai piedi della croce di Gesù, stavano sua Madre, la sorella di sua madre, Maria, moglie di Cleofa e Maria Maddalena” (Gv 19,25). Ha vissuto il dolore della croce e ha sofferto i suoi dubbi come i discepoli. Soffrivano insieme uniti. Gioiosi accoglieranno il Risorto. Lei viveva una vita simile ai discepoli di suo Figlio. Quando la chiamiamo Discepola è perchè Lei fu la prima di essi. Ciò che ci edifica non è sapere se lei ha ricevuto la sua visita, ma che ha creduto in Lui risorto e, se per circostanze umane non lo ha visto, lei ha creduto nella testimonianza dei discepoli che Lo hanno veduto e hanno proclamato che era vivo. Nella nostra spiritualità mariana dobbiamo imparare da lei a credere nella parola dei testimoni. È fondamentale che lei sia la Madre del Signore, Madre di Dio. Per noi è fondamentale la sua fede. Riflettendo su Maria, ricordiamo che era umana come il suo divin Figlio.
958. Madre che è maestra
E nella sua condizione umana di madre, ci insegna a essere discepoli che accolgono la presenza del Cristo Vivo attraverso le parole dei testimoni precedentemente scelti. (At 10,41). Maria agisce nella semplicità. In questo è nostra maestra. C’è un rischio molto grande di mettere a Maria tanti mantelli e tante corone, di forgiare di lei tante immagini meravigliose e pitture eccelse che finiscono per coprire la bellezza semplice che Dio gli ha dato in mezzo al suo popolo. È una donna del popolo, interiore, nella battaglia della vita, nel lavoro duro, nelle condizioni difficili in cui viveva. Non era una madonna (madame). Per quanto ci faccia piacere magnificarla, non la faremo uscire dalla sua realtà. Questo ci insegna che è nella nostra realtà che accoglieremo il Risorto. È vivendo la nostra condizione che saremo anche pronti per vivere la grazia della salvezza.
959. Soccorso sempre presente
In che modo possiamo dirigerci a lei, come anche ai santi, nelle nostre necessità? Chi non ha mai udito questa espressione: “prega per me, facciamo una unione di preghiere? Cerchiamo persone che preghino per noi, che ci benedicano. Se noi che viviamo la condizione umana qui in terra facciamo così, quanto più coloro che vivono in unione con Dio, nella luce divina. Siamo membri del Corpo di Cristo. Questi membri sono legati tra loro per la Comunione nello Spirito Santo. Come Paolo spiega nel discorso sui membri, che si aiutano gli uni gli altri così Maria unita a Dio, intercede con suo Figlio, perchè lui è l’ “intercessore unito al Padre” (Eb 7,25). Possiamo e dobbiamo chiedere intercessione a lei che è umana come noi, ma glorificata nella sua Assunzione. Lei resta unita al Figlio Risorto. E per questo, mentre è parte del Corpo di Cristo è anche parte nostra, così come nel corpo un membro partecipa della vita dell’altro e insieme si aiutano a vivere, così è anche per Maria.