L’amore dello Spirito Santo è triplice:
di padre che custodisce e difende,
di madre che consola e accarezza,
di fratello che ci sta accanto, lotta con noi e ci anima.
E’ una vera famiglia.
nº 1026
Omelia 6^ Dom. Tempo di Pasqua
29 maggio 2011
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Non vi lascerò orfani
Manifestazione di Cristo
I discepoli si sentivano come orfani quando Gesù ascese al cielo da suo Padre. Era un problema per la comunità non avere più con se Gesù. Egli aveva promesso che non li avrebbe lasciati orfani. Giovanni insegna che avere la presenza di Gesù è amarlo e praticare i suoi comandamenti. Amandolo in pratica , e non solo nel sentimento, si ha la garanzia che egli è presente. Questa presenza è garantita dallo Spirito di verità che ci è dato in dono: “ Voi lo conoscete, perché dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un po’ e il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi riconoscerete che io sono nel Padre, voi in me ed io in voi. Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è lui che mi ama. Colui che mi ama sarà amato dal Padre mio ed io lo amerò e manifesterò a lui me stesso” (Gv. 14, 18-21). Non c’è assenza, ma presenza dello Spirito di Verità. Verità è Gesù. Noi abbiamo la presenza di Gesù e la manifestiamo attraverso il nostro amore per Lui, nel praticare i suoi comandamenti. Siamo sempre uniti al Padre, per il Figlio nello Spirito. Chi ama Gesù sarà amato dal Padre. Lo Spirito ci apre alla visione di Gesù attraverso l’amore che Lui ha per noi. Osservando la nostra comunità vediamo le stesse cose che avvenivano con gli apostoli e i discepoli, come nel caso di Filippo che annuncia il Vangelo in Samaria. Lui faceva gli stessi miracoli che faceva Gesù. Pietro e Giovanni vanno fin là e impongono le mani affinchè anch’essi ricevano lo Spirito Santo (At. 8, 5-17). Perchè vanno? L’evangelizzazione non è opera individuale ma di tutta la Chiesa. Cristo continua a dare lo Spirito attraverso gli apostoli. Lo Spirito è dato per tutti. Egli è presente nella Parola e nella Eucarestia nella quale lo Spirito è invocato sul pane e sul vino e sopra i fedeli affinchè siano Corpo di Cristo.
Missione dello Spirito
Lo Spirito è l’altro Difensore: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito (Difensore-Consolatore) perchè sia sempre con voi” (16). Gesù sta davanti a Dio intercedendo per il perdono dei nostri peccati e per quelli del mondo intero (1 Gv. 2,1). Qual’è la missione dello Spirito? Ce la spiega Paolo: “Nello stesso modo anche lo spirito, coadiuvandoci, viene in aiuto alla nostra debolezza; infatti noi non sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma è lo Spirito stesso che prega per noi con gemiti inesprimibili” (Rm 8, 26). La nostra relazione con Dio è fatta attraverso lo Spirito che conosce sia il nostro linguaggio che quello di Dio, perchè Egli è Dio come il Padre. Egli ci rivela Gesù e prende dimora in noi, “Il Padre darà un’altro consolatore perchè rimanga sempre con voi... egli rimane presso di voi e sarà in voi” (17). Possiamo dire che la sua missione è essere la presenza e la vita di Dio in noi. Egli ci unisce al Padre e al Figlio. Non siamo orfani.
Vita e mistero celebrato
Nella bellezza di partecipare della vita di Dio per mezzo dello Spirito, noi celebriamo con giubilo le meraviglie che realizza. Si rinnovano sempre le meraviglie dell’Esodo. Dio non rifiuta mai la nostra preghiera (S. 65). Per questo ci riuniamo per celebrare la sua bontà insieme a noi liberandoci da ogni male e da ogni peccato e donandoci la vita nuova nel suo Figlio. Ascoltiamo Pietro dire: “Santificate il Signore nei vostri cuori”, come preghiamo nel Padre Nostro: “Santificato sia il tuo nome”. E’ riconoscere Dio e lodarlo proclamando Cristo morto e risorto. Ogni celebrazione è il momento per vivere questo mistero.
Letture: Atti 8, 5-8.14-17; S. 65; 1 Pt. 3, 15-18;
Vangelo di Giovanni: 14, 15-21