nº 1025
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Segnali di Risurrezione
954. Gesù è in mezzo a noi
La Risurrezione di Gesù non è un fatto della storia del passato in cui noi crediamo e che altri invece negano e di cui la maggior parte non ha conoscenza. Non è la rianimazione miracolosa di un cadavere. È il punto massimo della storia dell’Universo nel quale Dio Si incarna, passa da una vita normale di essere umano, annuncia un mondo nuovo, è morto e al terzo giorno Risuscita. Non torna alla vita, ma passa alla Vita. Porta con se tutta l’umanità nella carne del suo corpo glorificato, restaurando così tutto l’essere creato. Non diventa un estraneo distante, ma un presente in comunione. Giovanni nel prologo del suo vangelo scrive che tutto è stato fatto per mezzo di Lui (Gv. 1,3). E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv. 1,14). “Egli ci ha manifestato il mistero della sua volontà secondo il suo benevolo disegno che aveva in lui prestabilito, per realizzarlo nella pienezza dei tempi: accentrare nel Cristo tutti gli esseri, quelli celesti e quelli terrestri” (Ef. 1, 9-10). Cristo non è uno in più nalla storia delle religioni. In Lui converge l’universo. In Lui tutte le cose hanno senso. Non c’è da stupisri se abbiamo difficoltà a parlare della Risurrezione, del Cristo Vivo. Ci sono stati dei tempi della storia nei quali neanche i santi ne parlavano e neppure ne facevano la ragione della loro vita. Lo hanno fatto ma in una prospettiva diversa. Lo Spirito, ora, apre i nostri cuori per capire meglio che Gesù è vivo in mezzo a noi. Nella messa preghiamo: “Il Signore sia con voi!”, e nel testo brasiliano si risponde: Egli è in mezzo a noi!. La presenza di Cristo non è un giudizio dei nostri comportamenti, ma la forza di un amore trasformante che dei fiacchi fa dei forti nella fede, trasformatori della realtà. L’amore può tutto. La Risurrezione non è un avvenimento che ci rallegrerà alla fine della nostra vita, dopo un terribile giudizio. Al contrario ella avviene in ogni atto di amore, in tutto il bene che facciamo, in tutto il male che sopportiamo, nell’atteggiamento avuto in tutta la vita. Se la società rifiuta coloro che annunciano Gesù è perchè Egli è vivo e le forze del male vogliono distruggerlo. Ma non Lo vinceranno. Paolo dice che Gesù, alla fine, consegnerà il Regno a suo Padre dopo aver vinto tutti i nemici. L’ultimo nemico ad essere distrutto sarà la Morte. (1 Cor. 15, 24-28).
955. Noi Lo manifestiamo
Dio vuole aver bisogno di noi per manifestarLo al mondo. La fede non cresce nel mondo per un tocco di magia. Così come fu per l’incarnazione di Gesù, nel silenzio e nella semplicità di una vita comune a quella di ogni persona, così è dell’annuncio che è realizzato nel mondo. Questo i mezzi di comunicazione non lo documentano. La presenza umile dei seguaci di Gesù come suoi testimoni, sostenuti dallo Spirito Santo, annunciano la presenza di Gesù vivo in seno alla comunità. Se non fosse così, non ci sarebbero conversioni. La comunità, anche se soffre a causa dei mali, è una manifestazione di Gesù. Lo Spirito Santo apre gli occhi di quelli che sono chiamati perchè rispondano all’appello di Dio.
956. Esigenze di un mondo nuovo
La fede cristiana non consiste nell’aggregare delle persone in un gruppo religioso dicendo: venite alla mia chiesa!. Ma , con il Vangelo, insegna ad impregnare tutte le cose dell’amore di Dio, al servizio dell’uomo e della lode di Dio. Dio vuole i suoi figli vivi e felici. La Chiesa non desisterà, anche se fosse la sola a parlare, dal difendere la dignità della persona umana con i suoi diritti e i suoi doveri. Per questo è odiata. “Voi non siete del mondo, e per questo il mondo vi odia” (Gv, 15, 19). Ella stessa deve purificarsi dai mali per mancanza di obbedienza al suo Signore. Ma Cristo vive e noi ne siamo testimoni.