Gesù è la Via per arrivare, la Verità che  la indica e la Vita.

 

 

nº 1024
Omelia 5º  Domenica di Pasqua
(22.05.11)
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

“Camminare in Cristo con i fratelli”

Il Risorto e il suo cammino

 Gli ultimi momenti della vita di Gesù tra i suoi, come li simboleggia l’apostolo Giovanni, furono l’occasione per cogliere le ricchezze del Cuore di Gesù. Gesù mostra a Tommaso il costato aperto dalla lancia. Questo significava che il suo Cuore avrebbe continuato a gettare sangue e acqua per alimentare i discepoli lungo il cammino della vita. In quel momento disse che sarebbe andato a preparare per noi una dimora nella casa del Padre. Questa dimora è costruita quando il Figlio viene glorificato. Nel momento in cui Gesù porta a compimento la sua missione, ci tiene uniti a Se. Nella gloria del Padre, con ogni potere e gloria, e Signore dell’Universo, unisce i suoi alla partecipazione della sua Vita con il Padre. Per giungere alla sua gloria, Egli è il Cammino. Per fare questo cammino abbiamo la direzione che è la Verità.  Ed è anche la mappa per la Vita. Egli indica questo cammino attraverso la sua Parola. Pietro  scrive che inciamperanno nella pietra coloro che non ascoltano la Parola della verità.  Gesù è la Parola e la Verità. “Non c’è altro nome, sotto il cielo, dato agli uomini nel quale c’è salvezza” (Atti 4,12). Gesù è la Vita. Vita è  l’unione alla sua Persona che è la Verità che conduce al Cammino che è lui stesso. Egli è l’unico passaggio verso il Padre. Per questo dice: Io sono la Porta per l’entrata nel  Regno di Dio (Gv. 10,9). Per Lui abbiamo la conoscenza del Padre. La conoscenza che acquistiamo del Padre è la stessa che ha il Figlio. Egli ci introduce in questa conoscenza assumendo la nostra umanità, per farci entrare, attraverso di lui, nella comunione della conoscenza col Padre.  Quando acquisiamo la conoscenza del Padre? Quando accogliamo il Figlio. “Conosco le mie pecore ed esse conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre” (Gv 10,14). Nel dire “chi vede me ha visto il Padre” (Gv. 14,9) ci sta aprendo la partecipazione alla sua Vita nel Padre. La Sua missione sarà completa quando saremo con Lui nella Casa del Padre, “Quando consegnerà il Regno a Dio Padre” (1 Cor. 15,24).

 

La comunità Casa di Dio

 La nostra vita non è pensare al futuro come distante e nebuloso. Già ora stiamo costruendo questo luogo nella casa del Padre, nella misura in cui la edifichiamo qui, con le pietre spirituali che siamo noi. Pietro, usando il simbolo delle pietre spirituali che si conformano, spiega la casa di Dio in terra fondata sopra la pietra scelta che è Gesù. "Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato" per se. (1 Pt. 2,4-5.9). Non si tratta semplicemente dell’unione di persone, popolo, stirpe e sacerdozio. Ma dell’unione tra di  noi e con Dio , per i sacrifici spirituali, e non è altro che la vita cristiana vissuta nell’amore e nella dedizione. Per questo vediamo che gli apostoli si preoccuparono  per organizzare la comunità con i diversi ministeri, come i diaconi per il servizio (sociale) della carità.

 

Continuiamo il Redentore

 Se costruiamo con Gesù, riceviamo da Lui anche la sua missione. Vivere nella grazia della Parola, annunciarla con la nostra vita e la nostra testimonianza, e questo và molto al di là di un lavoro. Egli  ci costituisce suoi continuatori. Egli ha riunito i discepoli perchè stessero con Lui e fossero poi inviati ad annunciare (Mc. 3,14). Gesù l’ha detto quando ha spiegato che “Chiunque crede in me farà le opere che io faccio, e ne farà anche di più grandi” (Gv. 14,12). Noi abbiamo la missione di rendere presente Cristo attraverso la nostra parola e il nostro modo di vivere. Per questo ci dobbiamo spogliare di tutto ciò che impedisce di arrivare a ogni persona per alimentarla con la sua Verità, con la sua Vita  perchè sia cammino per tutti.

 

Letture: Atti 6, 1-7; Salmo 32; 1 Pt. 2,4-9;
Vangelo: Giovanni 14, 1-12