Emmaus ci indica il cammino:
vedere con gli occhi della fede ,
quella incontrata nella Scrittura e nella Eucaristia.
Perché Gesù entra nella nostra vita con la Parola e con il Pane eucaristico.
La luce della fede può illuinare le tenebre più buie.
n. 1020
Omelia 3^ domenica T.P
8.5.2011
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Gesù è in mezzo a noi
Dio ha risuscitato Gesù
Dalla discesa dello Spirito Santo gli apostoli annunciarono con il vigore di Gesù risorto. Essi erano ricchi dell’espe-rienza fatta nello stare con Lui, e dicevano: “Noi ne siamo testimoni” (At. 2,32). Con la venuta dello Spirito, essi furono battezzati in questa Risurrezione, coinvolti nella vita del Cristo. Per questo avevano il suo vigore nell’annunciare. Annunciavano nella Persona di Gesù. Nel testo degli Atti degli Apostoli 2, 14-33, vediamo una sintesi della catechesi degli apostoli. Come mai tante conversioni? La forza della presenza di Gesù, in mezzo a loro, gli dava questa audacia e, per lo Spirito Santo, Dio apriva i cuori alla conversione. Essi non erano più gli impauriti discepoli di un fallito, ma gli annunciatori del Figlio di Dio esaltato alla sua Destra (33). Lo Spirito ricevuto dal Padre, è stato effuso anche su di loro (33). Questo Spirito è dato a ciascuno per vivere in Cristo e per la testimonianza della sua Risurrezione. “Egli dà la vita a chi vuole” (Gv. 5,21). Il racconto dei discepoli di Emmaus indica la traiettoria per ogni discepoli. I due discepoli, Cleofa e uno senza nome, avevano lo sguardo come impedito e non seppero riconoscere Gesù. La conoscenza che dalla vista fisica apre alla visione della fede è data da Gesù nello Spirito ma con l’accoglienza del discepolo. Essi partono dall’avvenimento della morte di Gesù, rileggono la Scrittura a partire da Gesù e non più come fedeli giudei, e dividono il pane come faceva Gesù. Così avevano la sicurezza e la certezza che Egli era vivo e stava presente in mezzo a loro.
Non vi lascerò orfani
Il racconto di Emmaus inizia con un tocco di tetra delusione. Essi conversavano sugli avvenimenti. E’ indicato un cammino: leggere l’Antico Testamento a partire da Gesù. Quando si siedono a mensa Gesù divide il pane. Non fa il gesto di mangiare. Questo significa, invece, che Gesù è presente nel pane eucaristico. L’Eucaristia ci conduce alla conoscenza del Risorto. I discepoli si alzarono rapidamente e tornarono a Gerusalemme. Giovanni usa lo stesso verbo per la Risurrezione di Gesù. La fede in Gesù ci dà lo Spirito che è il fuoco che arde nel nostro cuore. La fede ci anima a riconoscere la presenza di Gesù risorto in mezzo a noi. Se Dio non ci abbandona, e partecipa della nostra vita, ci invita a fare come lui, senza discriminazione, a condurre una vita in rapporto a Dio (1 Pt. 1,17).
Fiducia che dà Vita
La liturgia di oggi ci infonde fiducia, così come preghiamo nel salmo che ci introduce all’orazione dei momenti difficili di Gesù : “Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio... il Signore sta alla mia destra....anche il mio corpo riposa al sicuro perchè non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, non lascerai che il tuo santo veda la corruzione” (S. 15). . Gesù non è stato abbandonato nelle dimore dei morti. E’ sepolto ma nella fiducia che gli ha assicurato questo salmo durante tutta la sua vita. Gesù ha chiamato i discepoli “lenti di cuore”. Che parola direbbe a noi oggi, nella nostra difficoltà a credere con vigore in Lui e a porre in lui la fiducia della nostra vita? Una supplica dovrebbe riempire il nostro cuore: “Resta con noi Signore, poichè si fa sera e il giorno già declina”. Dopo aver aperto i loro occhi, essi possono camminare nella notte per andare ad annunciare agli apostoli ciò che era accaduto loro lungo il cammino. Ricordiamoci che, anche nella più profonda oscurità, la luce della fede ci illumina. La luce di Pasqua fà chiara la notte, come la Risurrezione illumina le tenebre del mondo. Ogni Eucarestia è Resurrezione.
Letture: Atti 2, 14-22-33: S. 15; 1 Pt. 1, 17-21;
Vangelo di Luca: 24, 13-35