nº 1015
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Storia di un amore
939. Una cena salvifica - il giovedì santo
La fonte della vita cristiana è il Mistero Pasquale di Cristo, la sua Incarnazione e il passaggio verso il Padre attraverso la Morte e la Risurrezione. È fondamentale, poiché è per essa che entriamo in comunione con Dio. Nella Settimana Santa abbiamo l’opportunità di penetrare un po’ meglio in questo dono di Gesù. E’ Lui il dono. Nell’Ultima Cena ci ha donato concretamente la partecipazione alla sua missione e alla sua Vita! È un momento straordinario. Ci ha dato l’esempio di umiltà lavando i piedi agli apostoli, ha istituito il sacramento dell’Eucaristia nel pane e nel vino, ci ha lasciato il comandamento dell’amore, ha inaugurato un nuovo modo di essere sacerdote e ha comandato di continuare a fare ciò che Egli stava facendo. Tutte queste realtà si fondano in una sola: Cristo dà la sua vita in riscatto, per manifestare l’amore del Padre. Fare ciò che ha fatto Lui. Ma è Lui che continua ad agire. Lui garantisce la sua presenza e azione. L’Eucaristia, tanto semplice, un piccolo pasto simbolico, è tutto ciò che Lui ha fatto per noi e ci ha insegnato a fare. Ed è così che anche noi abbiamo oggi la salvezza. Dio ha infiniti modi di darci la salvezza. Nell’Eucaristia abbiamo sia la salvezza che i mezzi per conseguirla: l’Eucaristia è completa. Non dipende solo da noi, ma è un dono di Dio che si consegna nel pane e nel vino per rendere presente la sua vita come comunione, come trasformazione interiore e del mondo intero. Essa è un rito, ma soprattutto è una presenza. Non stiamo leggendo un giornale. Stiamo Celebrando un mistero. I simboli della celebrazione realizzano in noi ciò che realizzarono in Cristo.
940. Un amore che si è riversato - il venerdì santo
È pauroso vedere il sangue versato da Gesù sulla Croce. Come possiamo arrivare a un punto tale di dolore e crudeltà. Tuttavia è molto più sorprendente vedere che tutto questo è solo un piccolo segnale di quanto Dio ci ama e di quanto ancora fa per noi. Il fatto di venire a noi in Gesù, è molto più grande della sua morte, poiché è il dono totale dell’amore. Gesù ha versato tutto il suo sangue, ma il suo amore è stato molto più abbondante e traboccante. Il suo amore è stato una grande onda (tzunami) che ha disintegrato il male. Se non ci sentiamo mossi alla conversione vedendo l’amore diramato dalla croce, nient’altro potrà mai convertirci. Possiamo domandare: se Egli ha pagato per tutti i nostri mali, perché dobbiamo ancora soffrirne tanti? Basta fare tutto nell’amore, con l’amore e per l’amore, questo frena l’onda del male che è sempre inferiore allo tzunami dell’AMORE. Il Venerdì Santo dovrebbe essere chiamato, il giorno eterno dell’Amore. Perché è in questo amore che Egli ebbe la risurrezione. In questo giorno non si celebra la messa, perché la sua Morte è la Celebrazione.
942. Vita che nasce dall’Amore – il sabato santo
Anche quel sabato fu doloroso. I discepoli si dibattevano nell’angoscia, nella disillusione, non sapevano trovare il senso. Ed ora? Anche noi partecipiamo di questo dolore, così come Maria, il suo dolore, infatti, noi celebriamo in questo giorno, e andiamo più lontano, ci uniamo alla Chiesa che aspetta la Risurrezione. Celebriamo la santità di questo giorno, come dicevano gli antichi, perché il Re dorme. Non c’era niente altro da dire. I nemici festeggiavano felici e si complimentavano fra di loro. La pace definitiva, tuttavia, stava germinando dal fondo di una tomba. Gesù arriva al punto massimo della fragilità umana che aveva assunto nell’Incarnazione. Arriva a questo punto per il suo dono totale. Quando arriva al nulla della condizione umana, per amore, arriva alla totalità dell’amore di Dio che è vita. Dio lo risuscita. Oggi fatichiamo a far tacere tutto intorno a noi per avere un po’ di silenzio che ci permetta di stare con Lui e con tutti coloro che , oggi, non hanno occhi che per lui, per ascoltare la presenza del suo silenzio di dolore.