n. 1004
1a Domenica Quaresima
13.3.2011
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Gesù fu tentato
Il peccato entrò nel mondo (Rm 5,12)
In questa domenica di Quaresima incontriamo il tema della tentazione che Gesù ha affrontato. La tentazione è una realtà permanente nella sua vita. Mostrando che anch’Egli è stato tentato rivela la nostra stessa realtà e il cammino per vincerla come ha fatto Lui. Leggiamo nel libro della Genesi la narrazione della caduta dei progenitori. L’autore non vuole tanto mostrare come è avvenuto il peccato originale, ma che il peccato non ha origine in Dio bensì è opera dell’uomo che si è lasciato sedurre dalla tentazione e si è assoggettato al male: “Del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete! … sarete come Dio conoscendo il bene e il male” (Gn 3, 3-4). I progenitori hanno perso così la vita del Paradiso e hanno assunto quella del peccato. La radice del peccato sta nella disobbedienza , infatti Paolo ci insegna: “Per la disobbedienza di un solo uomo, l’umanità è stata sottomessa al peccato” (1 Cor 5,19). Voler conoscere il bene e il male è appropriarsi del dono per decidere ciò che è bene e ciò che è male. La tentazione non è un male, può essere vinta. Gesù nel deserto indebolito dalla fame, ha sentito la debolezza ed è stato tentato: “Se sei il Figlio di Dio”. Possiamo pensare che essere Figlio di Dio gli dà una condizione di usare il miracolo in modo indebito che lo allontanerebbe dall’obbedienza al Padre, ma Egli è aperto e attento al Padre. Gesù è tentato dal potere del possesso dei beni. Però Egli vive distaccato. Tentato di usare il potere per l’orgoglio della sua stessa grandezza. I suoi miracoli, invece, sono per il bene della gente. E’ tentato di usare il miracolo per l’egoismo del piacere. Ma Gesù dona la vita perché gli altri abbiano vita. E’questo il momento , per noi, di cercare di capire che siamo tentati allo stesso modo e che i peccati moderni possono avere altri nomi, ma la sostanza è la stessa. C’è la radice del male in noi. Viviamo la stessa situazione di Gesù
Uno solo porta la giustificazione (Rm 5,18)
Per il peccato di un uomo è entrata la disgrazia nel mondo, per l’obbedienza di Gesù è entrata la giustificazione. Noi tutti abbiamo peccato in Adamo e siamo vincitori in Cristo. Per arrivare alla vittoria dobbiamo “crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.” (Orazione). Se conosciamo Gesù impariamo la sua “tecnica” di affrontare il tentatore: la tentazione che porta alla ricerca dell’avere, si vince con la Parola di Dio. Per vincere la tentazione dell’orgoglio, dell’avidità di apparire e di stare sulla cresta a tutti i costi, Gesù insegna l’umiltà che viene dalla verità. Per vincere la tentazione del piacere a tutti i costi, siamo chiamati all’adorazione di Dio, che è fonte e destino di tutte le cose. Conoscendo Gesù nella sua fragilità , possiamo partecipare della sua vittoria, se agiamo come ha fatto Lui. Siamo figli di Dio, per questo siamo tentati. Gesù, vincendo la tentazione, ci ottiene la giustificazione
Gli angeli lo servivano (Mt 4,11)
Vinta la tentazione, gli angeli servivano Gesù. Chi sono questi angeli? Per noi gli angeli sono i fratelli nella fede che ci aiutano e condividono con noi le tentazioni e le vittorie. Non c’è da aspettare il conforto dai miracoli, perché Dio già li ha messi nelle mani della carità fraterna. Come nessuno è tentato al di sopra delle proprie forze (1 Cor 10,13), così tutti ricevono, invece, gli aiuti da Dio e dai fratelli al di sopra dei propri bisogni. Questi angeli che servivano Gesù, per noi, sono probabilmente quei fratelli che, con la loro carità, si eguagliano agli angeli. Si ha più forza nella tentazione nella vita della comunità. La liturgia della Quaresima ci offre mezzi sufficienti per meditare, preparare e celebrare bene il Mistero Pasquale di Cristo
Letture: Genesi 2, 7-9; 3,1-; Salmo 50: Rm. 5, 12-19;
Vangelo Matteo 4, 1-11
“Adamo fu tentato nel Paradiso. Aveva tutto ed ha perso.Gesù fu tentato nel deserto. Non aveva niente ma ha vinto. Le tre tentazioni riassumono tutte le tentazioni per le quali possiamo passare. La tentazione ci apre gli occhi, ci fa vedere ciò che Dio insegna, e vincere. Il demonio è il padre della menzogna (Gv 8,44). Così le tentazioni sono una menzogna. E’ mentire sulla verità dei beni materiali, sulla verità del nostro cuore e dei nostri desideri. Egli colloca lì il veleno del male. Per vincere è necessaria la verità della Parola di Dio, dell’umiltà e dell’adorazione. Senza di questo saremo ingannati”