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Secondo giorno - La Vergine Maria, terra di Dio

Dall'Omelia sulla Natività di Maria di Teodoro Studita
 
La Vergine Maria, terra di Dio
 

Nulla fu mai così vicino a Dio come la beata Vergine Maria. nulla di più puro, nulla di più irreprensibile. Ella fu amata sì appassionatamente da Dio, luce suprema e infinitamente pura, che egli si è consustanziato ad essa per opera dello Spirito Santo, e da lei è nato, perfetto uomo, pur conservando la sua natura immutabile e incontaminata. Quale prodigio! Nel suo immenso amore per gli uomini, Dio non si è vergognato di prendere per Madre colei che era sua ancella. Quale condiscendenza! Nella sconfinata sua bontà egli non ha esitato a divenire figlio di colei che egli stesso aveva modellata. Egli si era veramente invaghito della più incantevole fra le sue creature, e si impossessò di colei che valeva più delle potenze del cielo. Veramente ad essa si applicano le parole del profeta Zaccaria: "Canta inni, rallegrati, o figlia di Sion, perchè ecco io vengo ad abitare in mezzo a te, dice il Signore" ( 2,14). Ed è ancora ad essa, mi sembra, che si rivolge Gioele allorchè esclama: "Non temere, o terra, esulta, rallegrati, perchè grandi cose ha fatto il Signore" (2,21).

 

Perché Maria è una terra: quella terra sulla quale l'uomo di Dio, Mosè, ricevette l'ordine di togliersi i sandali. E' anche quella terra in cui si è stabilito, per mezzo dello Spirito Santo, colui del quale cantiamo: "Egli ha fondato sulle sue basi la terra" (S. 103,5). Una terra sulla quale non ha germogliato la spina del peccato; anzi, ha dato l'esistenza a colui che l'ha strappata sino alla radice. Una terra non maledetta come la prima, ove le messi erano frammischiate alle spine e ai cardi, ma una terra sulla quale riposa la benedizione del Signore e che porta nel suo seno un frutto benedetto, come dice la parola sacra (Lc 1,42).

 

Esulta, casa del Signore, terra che Dio ha sfiorato con i suoi passi. Tu che hai contenuto nella tua carne colui la cui divinità sorpassa l'universo. Da te, colui che è la semplicità stessa ha assunto la complessa natura dell'uomo, l'Eterno è entrato nel tempo e l'Infinito si è lasciato circoscrivere. Esulta, dimora di Dio, che brilli della luce della divinità... Esulta, paradiso più felice del giardino dell'Eden, nel quale è germogliata ogni virtù ed è spuntato l'albero della Vita."

 

 

 
 
 
 
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