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Ventiquattresimo Giorno

 

 

 

Ventiquattresimo giorno

 

La donna e la santitĂ 

 

Il fatto che Dio nasca attraverso una creatura umana mostra che ogni donna, quando è veramente una nuova creatura, ha la capacità di generare Dio nelle anime devastate… La donna ha innanzitutto questo carisma materno di generare il Cristo nelle anime degli uomini. La diminuzione della fede e dell’amore, che sono tipiche di questi ultimi tempi, l’allentamento dei legami nelle comunità ecclesiali (la povertà spirituale delle parrocchie), sono legati all’impoverimento della santità.

La salvezza verrà solo dalla santità e questa è più intima alla donna. La Vergine “custodiva tutte queste cose in cuor suo” (Lc 2,51), ogni donna ha un’intimità innata, quasi una complicità con la tradizione, con la continuità della vita. In Dio, l’esistenza coincide con l’essenza; la donna, nella santità, con la forza dell’umiltà è particolarmente capace di avvicinare l’essenza e l’esistenza perché “l’umiltà è l’arte di trovarsi esattamente al proprio posto”. In opposizione ad ogni  rivendicazione, abbiamo l’irradiamento del tutto naturale del suo stato carismatico. E’ il ministero del paraclito, che è quello della consolazione e della gioia, che postula in ogni essere femminile. La Bellezza salverà il mondo; non una bellezza qualsiasi, ma quella dello Spirito Santo, quella della Donna avvolta di sole. La Donna Maria, donna dell’Apocalisse.

 

 

 
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