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Letture per la Quaresima

nº 793 - Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

628. Gesù, il grande che si fa piccolo
Nella Quaresima,viene al pensiero una virtù che è uno dei nomi  dell’amore: spoliamento, svuotamento, distacco, abbasamento. Questi sono diversi nomi della stessa virtù che si chiama: Kénosis. E’ una parola difficile,ma molto usata per conoscere il Cristo. E’ impossibile conoscere Gesù senza questa virtù. Essa viene unita a umiltà. E siccome è una virtù di Gesù, di un suo modo d’ essere , siamo chiamati a viverla. Questa virtù smaschera le nostre false sicurezze. Che cos’è questa virtù dal nome strano?  Dobbiamo conoscerla come Gesù l’ha vissuta. E’ fondamentale,  poichè è un modo di essere e di amare. E’ il cammino che Egli assunse nel venire al mondo. Abbandonò tutta la sua divinità e assunse tutta la nostra debole umanità. E’ il suo annichilimento – Kénosis che, per Lui significò essere in tutto simile a noi eccetto il peccato (Eb 4,15).  Questo svuotamento, spoliamento, non è una distruzione, ma il vero possesso di se, in cui si è capace abbandonare ciò che è secondario, come ricchezza , orgoglio, piaceri, per possedere la Vita.Che cosa ha fatto Gesù: lasciò la divinità e assunse l’umanità. Apparso come uomo assunse la condizione di servo (fil. 2,7). Usciamo da noi stessi per ricevere la totalità della vita! Gesù è la personificazione dell’auto-spoliamento, quando assume la forma di servo straripa amore divino. Non lo svuotamento che annichila la persona, ma è ciò che la colloca in piena apertura al divino. Il Figlio di Dio viene in nostro soccorso.

629. Un modo di essere cristiano
La Kénosi cristiana è la conoscenza esistenziale della gratuità. Quanto più profonda è questa conoscenza tanto più saremo capaci di praticare lo spoliamento, lanciandoci con tutta la fiducia nelle mani di Dio svuotandoci di quello che non è autenticamente umano. Avendo chiara coscienza del pericolo che rappresenta l’orgoglio e l’attaccamento al nostro io egoista e al nostro niente annichilatore. Non è svuotamento e annichilimento della nostra personalità e del nostro io esistenziale. E’ apertura totale alla grazia di Dio che impedisce l’orgoglio. Dio totalmente umile, offre tutta la grazia che è la sua vita, per chi sà distaccarsi. La Scrittura dice: “Dio resiste ai superbi e da la sua grazia agli umili” (Lc 1,53). E’ l’esperienza della vita eterna. “La vita eterna è questa: che conoscano te, come l’unico e vero Dio, e Gesù Cristo” (Gv 17,3). E’ vivere pieni di Dio e  vuoti di se. Così si aggiunge la “D” al nostro io. Dobbiamo svuotarci fin nella spiritualità.  Aver timore delle spiritualità che si riempiono di se, governate dall’orgoglio.

630. Sarete uguali a Dio
Il paradiso si chiude quando la persona afferma se e non lascia spazio a Dio. Mangiare il frutto dell’egoismo è uccidersi, perchè Dio è la vita. L’egoismo è presente anche negli ambienti sacri. Il distacco ci fa ritornare allo splendore originale, invitandoci all’allegria, alla comunione e alla gioiosa condivisione. Saremo liberi e ricchi, sufficientemente per aver cura degli altri, come Gesù che ci arricchì con la sua povertà (2 Cor 9,8). Partecipiamo alla sua allegria. Paolo si svuota (Fil 3,7-12) per questo si sente pieno e ricco. Nel vuoto di se e pieno di Dio, non si aliena. Incontreremo noi stessi e Dio dentro di noi. La tentazione era di essere uguali a Dio. La vittoria è essere uguali a Dio nello svuotamento affinché tutti abbiano vita.

 

 
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