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IV Domenica di Quaresima

Gv  3, 14-21

L’Amore – La Fede – Il Sacrificio

  In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio 


                                            Omelia                 Riflessione              Preghiera
                                         (Redentorista)       (Domenicana)           (Liturgica)

 

Riflessioni
Liberamente tratte dal
p.Luiz Carlos O_ cssr
- omelie 1998-

 Dio ricco di misericordia !

La 4^ domenica di Quaresima è detta “la domenica della gioia” = Laetare, la quale è la prima parola dell’introito  (antifona di ingresso) della messa. È consentito sostituire i paramenti violacei con quelli rosa .

Introitus  - Is 66, 10 e 11

“Laetare, Jerusalem: et convéntum facite, omnes qui diligitis eam: gaudéte cum laetitia, qui in tristizia fuistis: ut exsultétis, et satiemini ab ubéribus consolationis vestrae: (Ps.121,1) Laetatus sum in his, quae dicta sunt mihi: in domum Domini ibimus.V/ Gloria Patri.Laetare.”
(Dal Missale Romanum)
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Rallegrati Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione”

Questa domenica ha una “sorella gemella” nella  terza domenica di Avvento  che anch’essa inizia con la parola “gaudete” – “Rallegratevi”.

Veramente la liturgia ha una poesia che incanta!

Il motivo  della proclamazione di questa gioia è l’approssimarsi della festa. E’ bello vedere la liturgia  creare un’aurora che annuncia il sole di Pasqua ! E’ un momento di serenità  nel  mezzo della austerità della Quaresima. Una orazione di questa liturgia così recita: “Concederai al popolo cristiano di correre incontro alle feste che si avvicinano pieno di fervore ed esultando di fede”. Questo ci ricorda, ancora una volta, la finalità della quaresima che è quella di : prepararsi alla Pasqua.La festa sta arrivando!   Ed anche  il tema di questa domenica ci conforta e ci rallegra: Dio è ricco di misericordia. !

“Fratelli, Dio ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati.. Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede….”  (Ef 2,3-5.8)

Tutto viene dalla bontà di Dio che suscita in noi la fede. Fra l’altro la parola “Grazia” in ebraico indica un Dio che si abbassa fino ad abbracciarci! La Fede è dono e conduce alla salvezza.

Con la rivelazione della ricchezza e della bontà di Dio viene messo anche in evidenza la perversità del peccato. La storia di Israele è stata sempre una storia di peccati e di infedeltà al lato della costante bontà e fedeltà di Dio, il quale manda sempre mezzi nuovi per recuperare il suo popolo.

Sarebbe interessante  che ciascuno scrivesse la sua storia di peccati con accanto la storia delle misericordie ricevuta da Dio. Nella nostra storia di peccato, commettiamo sempre un grande errore: accentuiamo i peccati e non la grazia di Dio che salva, anche quando siamo peccatori. Basta guardare Cristo in Croce per comprendere la misericordia di Dio, che consegnò suo figlio perché lo schiavo fosse liberato. Costruiamo una spiritualità di grazia e non di peccato, di misericordia e non di castigo.

 

 

Riflessioni
 liberamente tratte dai testi del
 p. Thierry H. o.p. (1947/2005)
da “Conversazioni sulla Quaresima”
– Quaderno n. 3-2008- IPSU/Pg.

il Sangue divino, liberatore

“ La Quaresima è il tempo privilegiato nel quale possiamo operare una verifica sull’impatto che il Signore Gesù Cristo ha o non ha nella nostra vita.

“ Dove avviene lo spartiacque storico è nel sapere se Gesù è Dio o no. Le idee che serpeggiano in noi sulla divinità entrano in contrasto con le umiliazioni  subite dal Messia, che ci scandalizzano. Un Dio in apparenza debole ripugna all’immaginazione umana.

“ Né al tempo di Ponzio Pilato, né in quello super progredito delle democrazie odierne Gesù è stato preso sul serio

“ Non è stata capita la Passione della Via Crucis, che è stata relegata al livello comune dell’esperienza: cioè si vive e poi si muore”

“ Gesù non è mai andato verso la morte, Gesù è andato sempre verso il Padre.

“ La SS. Trinità, rivelandosi, guarisce nella sua onnipotenza, velata ma operante, nel mistero della Via Crucis. La terra, dal giorno del Venerdì Santo, non è più maledetta, perché è stato sparso su di essa, da un punto del globo, il Sangue liberatore divino, che ha il potere di farla risorgere.

“ Dio, come non ha chiesto il nostro parere per creare il mondo, così non ha aspettato il nostro beneplacito per inondarlo della sua misericordia, attraverso il Sangue divino versato sulle piaghe infette del mondo

“ La Passione dell’Amore misericordioso ci mete in condizione di scegliere tra la vita e la morte e la scelta si fa proprio sul significato della croce, dove Dio si umilia per raggiungerci nel cuore della nostra condizione malferma e malsana.

“ Dio passa attraverso il dolore. Dio si appropria con le due braccia della croce di ogni dolore di ogni tempo e lo intride nel suo sangue, che ci mette in contatto con l’energia trinitaria, che è sempre positiva e fa risorgere chiunque la possiede!.

 

La Preghiera del giorno


“Noi ti lodiamo, Padre Santo, per la tua grandezza:
tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore,
a tua immagine hai formato l’uomo,
nelle sue mani operose hai affidato l’universo,
perché nell’obbedienza a te, suo creatore,
esercitasse il dominio su tutto il creato.

E quando, per la sua disobbedienza,
egli perse la tua amicizia,
tu non lo hai abbandonato in potere della morte,
ma nel tuo amore a tutti sei venuto incontro,
perché quelli che ti cercano ti potessero trovare.
Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza,
e per mezzo dei profeti hai insegnato a sperare nella salvezza.

Padre santo, hai tanto amato il mondo,
da mandare a noi, nella pienezza dei tempi,
il tuo unico Figlio come salvatore.
Egli si è fatto uomo per opera dello Spirito Santo,
ed è nato dalla Vergine Maria:
ha condiviso in tutto, eccetto il peccato,
la nostra condizione umana.
Ai poveri annunciò il Vangelo di salvezza,
la libertà ai prigionieri,
agli afflitti la gioia.
Per attuare il tuo disegno di amore,
si consegnò volontariamente alla morte,
e con la sua risurrezione distrusse la morte,
e rinnovò la vita.”

IV preghiera eucaristica
Messale romano.

 

 
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