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1 - MOSAICO_ Pensieri in libertà_ Chartres una chiave di lettura per l'Europa



(la redattrice)

      


 
 
 
Velo della Santa Vergine Maria

(foto a.p. giugno 2012)                     





1 – aprile 2012

Da Chartres una chiave di lettura per l’Europa:

 

“Sul pavimento della splendida cattedrale di Chartres, come ingoiato nella penombra delle volte, al visitatore attento a dove pone i suoi piedi, è consentito di scoprire l’unico labirinto rimasto intatto nel cuore delle numerose cattedrali di Francia. Spesso è solo calpestato perché l’interesse viene subito attirato in alto dalle forme gotiche e dalla luce che incendia le ineffabili vetrate che incantano le fantasie, rubando gli occhi in una danza di colori e di ombre.

Sono ben pochi ad intuire che la chiave di lettura dell’immensa navata seppellita in una strana ombra, non si trova in alto nell’eterea atmosfera, ma proprio sotto i loro piedi; ecco perché si perdono in considerazioni geometriche periferiche, incapaci di penetrare veramente nel recinto sacro. Questo avviene perché il labirinto non parla della grande nave di pietra, ma di loro stessi avvolti nell’ombra dell’apparenza incantevole del capolavoro umano. Non sono in grado di capire che la cattedrale che vedono rappresentata intorno a loro, è l’immagine proiettata cosmicamente di quello che loro sono realmente. Come la freccia e le arcate sono tirate in alto, così si presenta l’uomo in piedi nella sua dimensione fisica esterna, i piedi per terra e la testa nell’etereo….

In realtà l’importante da riscoprire è che la cattedrale non parla mai di Dio senza collocarlo nel cuore della condizione umana ivi descritta alla luce dell’Incarnazione. Fu l’errore dell’esoterismo di creare una scissione isolando la luce e le forme dal contesto esistenziale concretizzato dal labirinto. E’ così che questi giganti della fede e dell’arte umana hanno potuto diventare delle prigioni anonime che rinviano gli uomini non a se stessi, ma ad un mondo ormai accessibile solo alla fantasia e al sogno!

Ecco perché l’Europa non è più in grado di capire se stessa e scivola verso una pseudo identità periferica dove l’economia sembra l’unico percorso iniziatico da seguire. Hanno finito per credere che la cattedrale parlava solo di Dio, mentre in realtà parla solo dell’uomo che è la via per incontrare Dio”

(Questi giganti dell’arte possono diventare delle prigioni ) “Il maestro di questa gigantesca mimetizzazione è Hegel e la sua ombra si estende su tutto e su tutti in vari modi… Grazie a  Hegel, si calpesta il labirinto, chiave dell’edificio, perché dopo di lui il reale unico è diventato il reale pensato; niente esiste più all’infuori di quanto io penso. I miei dati psichici dunque non possono più servire a fare alleanza con Dio e con gli uomini, non possono più essere orientati verso l’esterno se non per un bisogno mio che è  considerato solo nevrotico e dunque patologico”

 

- R- Si è voluto togliere il posto a Dio, come centro della vita umana, per darlo all’uomo, ora neppure l’uomo è al centro dell’interesse bensì solo il denaro e con esso l’economia, che sembra la nuova religione del nostro tempo. L’uomo senza l’orientamento a Dio perde il senso della propria dimensione, e proprio le vicende della storia dall’umanesimo in poi dimostrano questa triste verità. Togliendo le radici cristiane dall’Europa, l’uomo non se ne è avvantaggiato né è diventato più felice, ma la sua vita è diventata più problematica e più triste. Dio e Uomo sono collegati, l’Uomo è creato a immagine di Dio , e Dio si è fatto Uomo. Se si deturpa l’immagine di Dio si fa oltraggio all’uomo, se si deturpa l’uomo si fa oltraggio a Dio. E l’Europa non possiede solo le filosofie della “morte di Dio” (e con esso dell’uomo), ma possiede soprattutto la grande saggezza dei Santi che con la loro vita e il loro pensiero, hanno fatto l’Europa; tra essi la grande Santa Caterina da Siena, che nel suo Dialogo con la Divina Provvidenza, ci fornisce una chiave di lettura adeguata. Lei ci fa riscoprire che l’uomo ha due strumenti a disposizioni per conoscere il reale e sono: la ragione e la fede. Entrambi dono di Dio!

 

Abbiamo in noi un lume naturale che Dio ci ha dato perché discerniamo il bene dal male….E’ questa una conoscenza che Dio ci ha dato per natura… voi mi direte: se questa conoscenza è in noi, come mai ci attacchiamo a ciò che è contrario alla nostra salute? Vi rispondo che questo procede dall’amor proprio il quale ricopre questo lume come la nuvola ricopre la luce del sole…. L’occhio dell’intelletto ha dentro la pupilla della santissima fede, la quale è una luce che fa discernere e conoscere e seguire la via e la dottrina della  Verità del Verbo Incarnato. Senza questa pupilla della fede, l’intelletto non potrebbe vedere se non come chi avesse la forma esterna dell’occhio ma la sua pupilla fosse ricoperta da un panno. La pupilla dell’occhio dell’intelletto è la fede: se le viene posto dinanzi il panno dell’incredulità che viene dall’amor proprio, non vede: ha la forma esterna dell’occhio ma non la luce, perché se l’è tolta” (lettera 301)

 

“S. Caterina nelle sue nozze mistiche soprannaturali con il Cristo Redentore ci mostra che, nella fede soprannaturale, l’intelligenza è in grado di riconoscere in un rapporto personale armonioso, colui che si nasconde dietro la nostra esistenza creata, Lui che è l’Increato  in persona… Ed ecco raggiunto il mistero della Cattedrale che senza una riflessione sul vissuto esistenziale dell’uomo, significato dal labirinto del pavimento, corriamo il rischio di passare accanto alla realtà oggettiva senza vederla, confinandoci nel sogno…. Per Santa Caterina come per i costruttori ispirati delle cattedrali, occorre condire la nostra conoscenza di Dio con la conoscenza totale e non periferica, di noi stessi, che ci consente di fare alleanza nell’umiltà della nostra propria condizione accettata nell’ottica della creazione. “Nella casa del conoscimento di sé, l’uomo acquista l’umiltà e si veste del fuoco della divina carità”. Questa carità si trova nel conoscimento che abbiamo di Dio, quando col lume della fede, consideriamo il suo amore inestimabile. Di questo amore l’uomo ha la prova e la certezza se considera  la prima creazione quando fu creato a immagine e somiglianza di Dio, e se considera la seconda creazione quando fu ricreato alla grazia nel Sangue dell’immacolato Agnello.

 

Grazie all’esperienza conoscitiva di Sé, nella cella interiore dell’anima, S. Caterina ci consente di percepire l’essere extramentale del quale noi tutti partecipiamo. La fede ci mette in contatto con il Dio vivente e questo avviene nel cuore della nostra esperienza vissuta. Come la luce solare rende viventi i colori molteplici delle grandi vetrate, così la grazia divina mette in risalto il valore intimo delle immagini interiori che popolano la nostra vita psicologica. Tra l’essere reale extramentale e quello della nostra logica esiste un rapporto vitale sia nel mondo creato che nell’increato.

Ben vengano dunque i dati della psicologia…, la fede viva non li teme perché ha la capacità di decodificarli avendo le sue radici come conoscenza amorosa, nell’ambito dell’orbita divina. Dietro alla vita delle immagini interiori si cela la vita dell’anima profonda dove la divinità può risiedere e fecondarci con una dinamica nuova, nella grazia che ci consente di costruire la nostra personalità come risposta nostra alla iniziativa del Dio dell’alleanza. Alla scuola cateriniana del conoscimento di sé abbiamo visto che il male non risiede nelle immagini, ma nell’interruzione dell’alleanza causata dalla nube tossica dell’amor proprio che ci fa disubbidire al reale concreto esistenziale vissuto. La senese ci consente di cambiare orbita per fare gravitare tutto il nostro mondo interiore intorno al sole trinitario capace di fecondarci, rivelandoci a noi stessi in una dignità nuova che è l’anima di una cultura personalistica rigenerata.

Alla luce della fede e dell’amore è consentito di rivedere il quadro filosofico  che spesso deforma i dati oggettivi. In tale prospettiva ecco allora animarsi tutto il grande edificio che è l’uomo simbolizzato ed identificato nell’esperienza delle grandi cattedrali. E’ un invito per l’antica Europa a ripercorrere le sue antiche vie, ricca delle sue nuove scoperte. Santa Caterina che ne è anche la Patrona non mancherà di aiutarci per risvegliarci sotto un soffio nuovo che ci consenta di rivedere con un occhio rigenerato (e purificato dalle mimetizzazioni filosofiche) e con una memoria purificata , lo splendore del nostro patrimonio interiore ed esteriore.”

 

(Il virgolettato appartiene a una conferenza del padre Thierry M. Haenni o.p., tenuta a Sion/Svizzera il 7.9.2002 dal titolo: La Conoscenza Cateriniana del sé e l’eredità psicologica contemporanea)





 

 
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