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Articolo 1 : E il Verbo si fece Carne
 

nº 981
Articolo
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

E il Verbo si fece Carne

885. Oggi è nato il Salvatore

 La nascita del Figlio di Dio nella carne dell’umiltà, è un avvenimento unico  nel tempo. Dio volendo offrirci la partecipazione alla sua Vita, ci ha donato suo Figlio. Luca, nel narrare la nascita di Gesù, mostra che questo non è un fatto inventato.  E’ stato un momento nella storia dell’umanità. C’è stato un giorno, un tempo determinato, in un luogo indicato dalle profezie (Betlemme), in una circostanza precisa: durante il censimento. Questo vuole indicare che Egli è uno dell’umanità. E’ nato povero, tra i poveri e dove riposavano gli animali. Fu annunciato dagli angeli e visitato da umili pastori. Fu presentato ai Magi, rappresentati tutti i popoli. Ci sono diversi testi nella celebrazione del Natale. San Giovanni mostra che Egli si fece Carne come la nostra. La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14). Egli è la Parola che parla le Parole di Dio. Le letture traducono la gioia e la luce. Egli è la luce che illumina tutti gli uomini (Gv 1,9). Gli Angeli appaiono ai pastori pieni di luce e cantano di gioia augurando la pace. Preghiamo: “Dio che hai illuminato questa notte santa con il chiarore della luce vera” (colletta). La luce nata dall’alto dona gioia al mondo intero, come dice il profeta: “il popolo  che camminava nelle tenebre, vide una grande luce” (Is 9,1). Ci è nato un Bimbo! Perché un bambino? Perchè nasce dalla razza umana, legato a essa in tutto, meno che nel peccato (Eb 4,15). Ha fatto il cammino di ogni uomo. Dona alla carne umana la capacità di restare pienamente unita a Dio. Come è generato da Dio è generato anche nella natura. La nascita è intimamente legata alla risurrezione, per la quale Egli è il Vivente, risorto per sempre. Il canto del “Gloria” riflette l’accoglienza del Re Universale nella sua città. La gloria del Bambino Gesù è la stessa del Risorto.

 

886. la Nostra natura Divina

 E’ bello guardare il Bambinello che giace nella mangiatoia degli animali sopra la paglia. Per Dio, oro o paglia valgono solo per il tesoro che custodiscono. Nella persona di Gesù, nella sua unità sostanziale, è avvenuto  l’ “ammirevole scambio” (Inno del Natale): “il cielo e la terra scambiano i loro doni”. Preghiamo: Donaci di partecipare della divinità di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana” (offertorio). Lo scambio di doni ha luogo nella persona del Figlio di Dio che ci dà la divinità mentre noi gli diamo la nostra natura umana. Con la nascita di Gesù inizia il cammino di trasformazione della persona umana nella divinità che il Figlio ci ha donato nell’unirsi alla nostra umanità. Accogliere è partecipare. E’ una nuova dimensione dell’umanità. Vivere la vita di Dio, quando Dio vive la nostra. Dalla sua pienezza noi  abbiamo ricevuto grazia su grazia (Gv 1,14).

 

887. Incarnazione, cammino cristiano

 C’è una dimensione sociale nell’incarnazione del Figlio di Dio: “ E’ apparsa la bontà del nostro Dio” (Tt 2,11). Questa grazia amorevole, che è l’abbraccio di Dio è un dono che deve continuare attraverso di noi. Il Natale è un cammino per tutti noi. Il Natale è amore. S. Alfonso scrive: “Non so come non si è incendiata la paglia, il presepio, la grotta e  tutto il resto per il fuoco d’amore che manifesta”. La nostra missione a Natale è  quella di portare la gioia dell’Amore che si fa nostra salvezza. E Maria, che guardava tutte queste cose meditandole nel suo cuore, è il modello delle capacità che dobbiamo adottare davanti ai misteri che vediamo e celebriamo: contemplare, meditare e agire. Isaia ha proclamato un rinnovamento e una liberazione perché è nato un bambino (Is 9,5). La grandezza di Cristo sta nel collocare tutti i suoi doni al servizio della redenzione di tutti.

 

 
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