Bibbia - Parola Viva



        
  

nº 1267

Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Parola viva

 

1318. Infiniti sensi

Origene, figlio del martire San Leonida, è uno dei maggiori geni del Cristianesimo. Nato ad Alessandria il 185, morto a Cesarea il 254. Era predicatore laico. Gli imposero di diventare un sacerdote per predicare nella Chiesa. Egli era il grande uomo della Sacra Scrittura e della teologia. Nella sua sapienza disse che “la Bibbia ha infiniti sensiâ€. Non perchè dice ciò che si vuole, ma, per restare unita allo Spirito che l’ha ispirata, puo illuminarci sempre di più, perchè la Parola è vita. Dice Gesù: “Le parole che io vi dico sono spirito e vita†(Gv 6,69). Essa è la fonte da cui sgorga incessantemente la stessa acqua, sempre nuova e sempre viva. Questo modo di comprendere la Parola ci orienta molto nella sua comprensione. Essa non è magica, come si fa a volte aprendo la Bibbia a caso e dicendo: “Ecco cosa Dio dice per voiâ€. Questo si chiama tentare Dio. Può dire molte cose, perchè è ricca di significati, ma non in questo modo. Il primo senso della Parola è quello che gli ha dato lo scrittore guidato dallo Spirito Santo. È il senso letterale. Era destinato per il momento in cui la Parola fu detta.  E con tutto ciò va anche oltre e diventa parola orientatrice in qualsiasi circostanza, perchè ha la Vita di Colui che l’ha pronunciata. La Parola si apre per aiutarci a interpretare il momento che viviamo. Se si tratta dell’Antico Testamento dovrà sempre  avere come riferimento la Parola del Nuovo Testamento che completa il senso dell’Antico, superando ciò che è strettamente culturale e locale. Essa non può servire di supporto per dire ciò che vogliamo, come lo strumentalizzare la Parola per provare le nostre idee. In un insegnamento, dobbiamo cercare il fondamento dalla Parola, non forzare la Parola in ciò che essa non dice. Essa deve essere vista nel suo complesso. Quanto più l’approfondiamo, molto più possiamo capirne il senso. È necessario essere discepolo che ascolta (Is 50,4). Come ci sono infiniti sensi, sempre ci sarà quello che lo Spirito mette nel nostro cuore per essere luce nel cammino di salvezza

1319. Dinamica della Parola

Quando parliamo che facciamo parte della religione del Libro, noi ci consideriamo come schiavi della Parola, ma partecipanti della sua vitalità. Essa esercita sopra di noi un processo di trasformazione. Possiamo fare una comparazione con il dinamismo della Eucaristia in noi. Nel comunicarsi al Corpo di Cristo succede in noi una trasformazione. Nell’assimilare il Pane e il vino Consacrati siamo assimilati al Signore che ci dona la sua vita: Chi mangia di me vivrà per meâ€(Gv 6,57). È la Vita di Cristo che agisce in noi. Non sono io che vivo, è Cristo che vive in me (Gal 2,20). Allo stesso modo la Parola non è solo una conoscenza, ma una assimilazione di Vita. Essa realizza in noi la trasformazione in Cristo. Per questo, ascoltare, leggere, meditare non è solo un metodo,  come lo faremmo con le scienze. È una partecipazione e allo stesso tempo una comunione. Per questo i profeti usavano i simboli del cibo per spiegare la Parola

1320. Moltiplicando il Pane della Parola

Nel momento della sua Ascensione, Gesù inviò i suoi discepoli in missione: “andate in tutto il mondo e fate discepole tutte le nazioni†(Mt 28,19). Questo mandato non era solamente un ordine di servizio, era trasmissione di un modo di presenza di Gesù che continuava nei discepoli la sua missione. I discepoli continuavano la sua presenza e la sua missione. La Parola ascoltata e assimilata come alimento di Vita si fà annuncio affinchè altri la “mangino†ugualmente. La forza della Parola sta nella sua trasmissione di vita. Non si tratta solo di una conoscenza intellettuale, ma dell’accoglienza di una Persona. La Parola che si fa carne si incarna ancora in molte situazioni.





 
© Copyright 2024/2025 - EssereCristiani.com - Tutti i diritti riservati
Realizzazione CMS

Banner