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Maturità spirituale - Teologia spirituale
 
 
 

n. 959
articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista


852. Crescere come un albero

 

La crescita avviene in ogni essere vivente. La vita ha un suo percorso come il giorno che albeggia, arriva allo zenit , poi si avvia verso il crepuscolo e la notte. Nel processo di crescita ci sono fattori umani, naturali, culturali, geografici ecc. … che influenzano in modo decisivo. Lo stesso si può dire della crescita spirituale. Non nasciamo pronti ne diventiamo spirituali come per magia. Sfortunatamente molti non si preoccupano della crescita spirituale. Per alcuni basta avere qualcosa di spirituale, come un sentimento spirituale, o forse qualche superstizione che ci difenda. Quando la spiritualità dipende da Dio, le difficoltà possono essere superate. Pensare, volere e progettare la vita spirituale fa parte della categoria tempo. Viviamo oggi  un tempo colpito e ridotto a un processo di velocità e pensiamo che la vita spirituale sia anche così. La nostra vita spirituale si fortifica e si crea nella misura in cui la esercitiamo  accogliendo l’azione dello Spirito in noi. Paolo scrive che la meta della crescita è Cristo: “fino a che arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, a misura della statura della pienezza di Cristo” (Ef 4, 13). Cresceremo se non ci lasciamo condurre da quello che impedisce la crescita: “Non siamo più bambini, sballottati e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, succubi dell’impostura di uomini esperti nel trarre nell’errore. Vivendo invece la verità nell’amore, cresciamo sotto ogni aspetto in colui che è il capo, Cristo” (14-15).  La crescita umana ha le sue fasi. Così è anche della vita spirituale. Cresciamo affrontando le tempeste della vita. Non ci sentiremo mai abbastanza pronti. Ma  ogni crescita è sempre qualcosa di grande.

 

853. dai frutti si riconosce l’albero

 

Una è la spiritualità dell’infanzia, altra è quella del giovane, o dell’adulto, o dell’anziano, …Non si può certo esigere da un bambino o da un giovane quello che si deve chiedere invece a un adulto. Il livellamento della spiritualità, uniformando tutti è segnale chiaro del disconoscimento di ciò che sia un cammino spirituale.  I frutti sono il simbolo della maturità e della vitalità dell’albero in ogni tempo. Questi frutti sono la capacità di relazionarsi bene con le persone, e questo genera: amore, gusto delle cose spirituali, capacità di servire, desiderio di stare in comunione con le persone, l’impegno di pregare, la condivisione della vita di comunità, la lotta serena e sicura contro il peccato e anche di quei piccoli vizi che affiorano sempre, il dominio di se.  Ma senza nevrosi o scrupoli , che non  fanno parte del cammino di santità.

 

854. crisi di crescita

 

Avere delle crisi spirituali non è solo normale ma buono e necessario, perché senza esse non si cresce. Un adolescente che continua a essere un  bambino o vuole essere un adulto troppo presto, soffrirà in futuro, perché gli è mancata  proprio la crisi della crescita. Il popolo di Dio ha passato 40 anni di crisi nel deserto. Aveva perduto la stabilità che aveva in Egitto e non viveva nella terra promessa, che doveva ancora raggiungere. La Chiesa passa da crisi costanti di crescita, ma è un bene. Qualcuno ritorna al passato, altri  abbozzano delle novità. Chi sa crescere, soffre, ma cresce. Ciascuna crisi esige la coscienza del momento speciale della vita che si sta vivendo. È bene sapere interpretare l’esperienza e reagire. Qui notiamo la necessità di persone che abbiano una esperienza spirituale capaci di accompagnare ciascuna di queste fasi. L’errore è di fare ricorso a forze esterne per giudicare precipitosamente e ricercare soluzioni approssimative. È bene che ci siano crisi. Ciò che è duro è attraversarle. Senza crisi non si cresce.

 

 
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