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Essere fedeli con creatività - Teologia spirituale
 
 

 

n. 949
Articolo
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

Essere fedeli con creatività

 

837. Fedeltà è la virtù di Dio

 Nel cammino spirituale passiamo dalla notte, dalla primavera, dalle croci. La storia del popolo di Dio è una scuola che ci fa conoscere Dio e noi stessi. Nella notte oscura dell’anima, ciò che sostiene è la fedeltà, anche nelle maggiori difficoltà. “Mosè camminava come se vedesse l’invisibile” (Eb 11,27). Non pensiamo che la sua vita sia stata differente dalla nostra nè che sia vissuto appeso al manto di Dio. L’essere umano è lo stesso sempre. Mutano le circostanze. Non esistono tempi migliori o peggiori. Il libro dell’Ecclesiaste afferma: “Non domandare: “Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?”, poichè una tale domanda non è ispirata da saggezza” (Eccl. 7,10).  Il filo conduttore della storia del popolo è l’alleanza. Dio sceglie il popolo come suo partner e fa con esso un contratto di vita. Per Dio, la fedeltà è totale. “se noi manchiamo di fede, Egli però rimane fedele” ( 2Tim 2,13). Nella storia delle infedeltà del popolo, Dio rimane fedele, perchè la fedeltà è costitutiva del suo amore. Dio è sempre fedele. Se Dio ama, ama definitivamente. Il popolo, nei momenti di infedeltà, ha sofferto per la sua idolatria. Subiva questo come castigo di Dio. I profeti sottolineavano che questo accadeva affinchè il popolo si correggesse. La fedeltà di Dio è lo stimolo e il modello della nostra fedeltà. La vita spirituale richiede la fedeltà come condizione minima per crescere. Non  dobbiamo essere fedeli per obbligo, ma per gratitudine a Dio che è fedele sempre e in tutto. Ciò che ci stimola a vincere il male è l’amore. Se  non è stato per amore, non c’è conversione.  La paura del castigo  o di una legge non sono capaci di sostenere la fedeltà. E’ un impegno d’amore con Lui.

 

838. Essere fedeli oggi

 E’ comune ascoltare che oggi non è come una volta. I nostri avi dicevano la stessa cosa. La proposta della fedeltà oggi è creativa. Mantenendo il fondamento di tutto quello che abbiamo appreso, la fedeltà ci insegnerà a dare risposte nuove ai problemi antichi. La risposta non cambia la verità, ma insegna non solo a guardare indietro, ma ad avere uno sguardo per il presente. Vivere il momento presente. Come si farà a mantenere la stessa fedeltà? Il tempo antico era buono, come si può essere buoni oggi? Essere creativi e costruire il futuro  con basi che rispondano al presente? La Chiesa dopo il Vaticano II ha fatto grandi passi. Ma ora si vedono molti che vanno a ricercare formule antiche. Erano ottime per il loro tempo, ma sono risposte per  l'oggi? Non direi che tutto ciò è esatto. Tornare indietro a rispondere dei secoli passati, come minimo è strano. La verità rimane la stessa. La questione è come presentarla oggi. Gesù dice: “Lo scriba che si fa discepolo del Regno dei cieli è simile a un uomo, che tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52).

 

839. Apprendere camminando

Il filosofo Martin Heiddegger ha un racconto: “Il cammino del campo” nel quale commenta che il cammino sarà la guida al camminatore.  Egli mostra che il proprio cammino è la guida. E, in quanto camminiamo, vediamo il paesaggio modificarsi. E noi andiamo raccogliendo quello che esso ci offre. Così la fedeltà è camminare sempre avanti, rispondendo ai nuovi appelli con la sapienza di chi continua nello stesso cammino. Chi entra nel cammino già avanzato, sappia che già ha un pezzo di strada fatta. Chi sta già da tempo nel cammino, riconosca le novità che esso offre. Le fermate sono per riposare, non per interrompere il viaggio.

 

 

 

 

 
 
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