Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia ARTICOLI_ nel Tempo Ordinario Festa di Sant'Alfonso, omelia - 1.8.2010
Festa di Sant'Alfonso, omelia - 1.8.2010
 
Tutta la santità consiste nell’amare Gesù Cristo
 

 

n. 939
Omelia per la Festività di
Sant'Alfonso Maria de Liguori
1 agosto 2010

 


“Sant’Alfonso, uno stimolo”

 

825. La ricerca della coerenza

 La persona umana è sempre sorprendente nella sua  capacità di essere per gli altri uno stimolo a vivere e a dare senso al mondo. Tutti hanno grandi possibilità. Alcuni sono le umili violette, altri astri luminosi, altri ancora fulgide comete.  Quello che conta è che ciascuno costruisca con ciò che gli è stato dato. Ci sono uomini e donne che indicano il cammino, altri che danno il supporto necessario. I redentoristi celebrano, con la Chiesa, il primo di agosto, il fondatore della Congregazione Redentorista e un maestro e dottore della Chiesa: Sant’Alfonso. Egli fu un uomo che ha  marcato la sua epoca e ha indicato direzioni nuove. Quest’uomo ha vissuto 91 anni (27.9.1696- 1.8.1787). Veniva da una famiglia nobile. Aveva una formazione completa per un nobile della sua città Napoli, capitale del Regno. Avvocato a 16 anni. Dopo una carriera gloriosa, perse una causa internazionale per corruzione. Lasciò tutto per farsi religioso e nel 1732 fondò la Congregazione Religiosa per l’evangelizzazione dei contadini, abbandonati a se stessi.  Cosa aveva di speciale? Viveva intensamente la vita cristiana, sostenuto dalla rettitudine di principi personali, ha esercitato il sacerdozio con la forza della pastorale e della santità. Quello che faceva era sempre completo. Ha lasciato i tribunali, ma ha continuato a sostenere  praticamente la formazione del popolo di Dio, soprattutto attraverso la predicazione della parola e il ministero della confessione. Iniziando dalla scelta del popolo abbandonato nella città, ha proseguito dirigendosi definitivamente verso l’interno del paese dove regnava povertà e ignoranza. La sua coerenza nelle scelte di vita  non riguardava la comodità per se, ma la ricerca di essere completamente uomo e cristiano in ciò che faceva. Essere coerente dà risultati.

 

826. Una scelta coerente

 Essendo ben preparato per la funzione che esercitava come sacerdote e come uomo del suo tempo, ha lavorato per una trentina d’anni nelle missioni optando per il popolo indigente dell’interno del paese. Con la sua esperienza e riflessione teologica, ha composto un sistema morale, e cioè un modo di pensare l’orientamento morale del popolo di Dio.  Questo gli è costato uno studio immenso. Questo suo insegnamento ancora è seguito, con i dovuti adattamenti. La sua preoccupazione è stata sempre di dare indicazioni al popolo di Dio abbandonato dallo Stato e dalla Chiesa. Il popolo soffriva per l’oppressione spirituale di determinate correnti teologiche. Con la sua opera, potè orientarlo a vivere una vita cristiana con serenità  e senza paure. La sua coerenza lo porta a mettere nelle mani delle persone più colte le grandi opere di teologia e, nelle mani del popolo, piccoli libri per accompagnarli  nella loro vita spirituale. Sono piccoli, ma pieni di contenuto, come le “Visite al Santissimo Sacramento”.

 

827. La forza dell’amore

 L’amore orienta tutta la vita di Alfonso. Egli lo mette come fondamento della vita spirituale: “Tutta la santità consiste nell’amare Gesù Cristo”. Egli apre la santità a tutti: “Tutti possono essere santi, ciascuno nel suo proprio stato di vita”. L’amore è dialogo con Dio, e per questo salva: “Colui che prega si salva, chi non prega, si condanna”. L’amore a Dio è amore a Maria: “il vero devoto di Maria non si perde”. L’amore agli abbandonati lo porta ad abbandonare tutto per vivere per essi. Usava un linguaggio popolare, e già laddove viveva  la gente. Le loro case e le loro Chiese erano le sue. La sua coerenza fortificava e univa le sue capacità umane, intellettuali, spirituali e pastorali. E’ uno stimolo per noi!

 

 

 

 

 
 
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