Il
cuore di Dio è grande, tutti sono chiamati alla santità
nº
1176
Omelia
Festa di Tutti i Santi
(01.11.12)
Pe.
Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
O
Padre raccogli i tuoi figli
Beati
...
Nella
celebrazione di Tutti i Santi facciamo memoria dei nostri fratelli “che hanno
lavato le loro vesti nel Sangue dell’Agnello”. Essi hanno incontrato la
Salvezza in Gesù. San Giovanni scrive “Vidi
una grande moltitudine che nessuno poteva contare di ogni nazione, razza popolo
e lingua ... tutti proclamavano: ‘la salvezza appartiene al nostro Dio seduto
sul trono e all’Agnello’ “ (Ap. 7, 9-10). Il Cielo è aperto a tutti. Dio in
Cristo è il salvatore di tutti. Adoriamo Cristo, vita dei suoi santi. Questi santi
che celebriamo non hanno una festa perchè non sono mai stati canonizzati. Sono il popolo di Dio che ha vissuto il
Vangelo. Questa celebrazione è molto opportuna perchè c’è una tendenza, tra noi
e in altre relgioni, a selezionare chi andrà
in cielo. Il Cuore di Dio è più
grande. Il Concilio Vaticano II
insegna la verità più antica: “Tutti sono chiamati alla santità” nelle
circostanze che ciascuno vive. La santità non è un segreto. Ciascuno può creare
il proprio modo di santificarsi. La santità non è mummificata e Gesù è la sua
vita. In Cielo non esiste santo maggiore o minore. Di solito pensiamo che santi
sono solo quelli antichi e che noi non conseguiremo mai questa fortuna. Ma ciò
non è vero!. Ci sono dei grandi santi tra noi. Essere santo non significa fare
miracoli, ma vivere la Parola di Gesù. Possiamo invocare i santi dicendo: prega
per noi, perchè, uniti nel Corpo di Cristo, tutti preghiamo gli uni per gli
altri e tutti i beni spirituali che possediamo sono utili per tutto il Corpo di Cristo
La santità è un dono
Santità
è partecipazione alla vita di Dio. La missione di Gesù è stata aprirci la
comunione con il Padre. Per questo si è incarnato, ha vissuto ed è morto e
risorto. Questa comunione avviene perchè Dio ci ama. Giovanni scrive “Quale
grande amore ci ha dato il Padre per esere chiamati figli di Dio, e lo siamo
realmente!” (1 Gv. 3,1). La filiazione divina è la santità fondamentale di
tutti. E tutti sono figli di Dio. Un giorno saremo simili a Cristo. Attraverso la
fede e l’amore ci purifichiamo: “tutti coloro che hanno questa speranza in Dio,
purificano se stessi, così come Egli è puro” (3). La santità,prima di essere
una conquista, è un dono. Compete a noi corrispondere a questa Vita che ci è
data nello spirito delle beatitudini. La società ha una ricerca sfrenata e
insaziabile della felicità. Gesù ce ne ha già dato la ricetta con pochi
ingredienti: amare Dio e il prossimo nel servizio umile
La santità è un cammino
In
Gesù incontriamo la forma compiuta di santità. Noi corriamo il rischio di fare
una spiritualità basata su filosofie poco cristiane, su metodi che non sono
affatto evangelici e che costituiscono un male per la vita cristiana e l’evangelizzazione.
Il miglior modello della santità è proprio Gesù. Egli è il cammino spirituale,
la vita e la verità (Gv 14,6). Gesù ci insegna il modo di vivere questa
spiritualità nelle 8 beatitudini che sono espressioni concrete d’amore verso il prossimo. Farsi poveri
affinchè tutti abbiano la ricchezza di
Dio; piangere con coloro che piangono; essere umili per dar spazio a tutti,
aver fame perchè tutti si alimentino
nella giustizia, essere puri di cuore per essere trasparenti; costruire la pace
affinchè tutti vivano in pace; soffrire per la giustizia per la difesa di
tutti; essere testimonianza affinchè tutti siano liberati. La santità ha carne
ed ossa, essa si realizza nei fatti della vita. Uscire dalla realtà per
diventare santi è negare Dio che ha manifestato la sua santità nel popolo che
ha scelto e dandoci in esso, Gesù.
Letture:
Ap. 7, 2-4.9-14; S. 23; 1 Gv 3, 1-3;
Vangelo di Matteo 5, 1-12