La scienza senza
sapienza è un’arma pericolosa. Con la Sapienza che viene da Gesù si compera il Regno di
Dio. Vale la pena spendere tutto per la Sapienza.
E tutti i beni verranno con essa.
nº 1170
Omelia 28^ Dom. T.O.
(14.10.12)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Niente è impossibile a Dio
Avrai un tesoro nel cielo
È
difficile capire perchè ci aggrappiamo a un sacco di spazzatura e buttiamo via
i diamanti che ci vengono offerti. Nella nostra società c’è molta scienza, ma
poca sapienza. Le letture di oggi ci conducono a comprendere la grande sapienza
del vivere al di fuori della vita carnale. L’avidità ci accieca al punto tale
che non siamo capaci di vedere oltre. L’evangelista Marco presente, nel
contesto di questa domenica, un catechismo della vita cristiana. Sono problemi
che ci riguardano come : il matrimonio, i fanciulli, i beni materiali e il
potere nella comunità. Con gli occhi aperti, come nel miracolo del cieco di
Gerico, possiamo seguire Gesù (Mc 10, 46-52). Nel vangelo di questa domenica incontriamo
l’episodio del giovane ricco che si presenta a Gesù. Egli aveva una vita
corretta e viveva i comandamenti di Mosè: Gesù guardandolo lo amò, e gli
offerse quello che gli mancava: spogliarsi di tutto e seguirLo, e questo doveva
considerarlo la maggiore ricchezza. Ma il ragazzo se ne va triste e Gesù
afferma la difficoltà di liberarsi dal giogo dei beni. Gesù non condanna la
ricchezza, condanna l’attaccamento. Dio può donare il distacco. E a chi lascia
tutto, verrà dato 100 volte di più (ma anche con persecuzioni – Mc 10,30), e
poi la vita eterna. E aggiunge che è difficile per un ricco entrare nel Regno
dei Cieli. Gesù propone di distribuire i beni nella fraternità, nella sapienza
della condivisione. Seguendo Gesù sarà possibile essere ricchi ed essere
fraterni. E ce ne sono molti così. Vediamo infatti che molti santi furono re e
regine. La ricchezza senza sapienza genera l’ingiustizia che ferisce gli altri,
e la corruzione. Entrare nel Regno (Mc 10, 24) è concretizzare la ricerca
dell’unico necessario: Gesù. Egli è la ricchezza che dura per sempre. “E’ più
facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli” (Mc
10,25). Questa cruna dell’ago è una porta molto stretta che esisteva nelle mura
di Gerusalemme (e ci sono altre interpretazioni). Ma rimane l’idea che è
difficile entrare nel Regno quando si è attaccati alle ricchezze.
Preferire la sapienza
Il
libro della Sapienza fu scritto in Egitto intorno all’anno 50 AC, dai Giudei fedeli che
volevano mostrare che la sapienza pagana non risolveva nessun problema della
vita, ma diverso era per la Sapienza che veniva da
Dio. Gesù è la Sapienza
di Dio. La Sapienza
è il dono maggiore che possiamo ricevere, più di ogni ricchezza (Sap. 7,8). Per essa si guadagnano tutti i
beni: “Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza
incalcolabile.” (Sap. 7,11). Ma essa deve essere cercata. Ricordiamo la preghiera per
ottenere la sapienza che dice: “L’ho implorata
ed è venuto a me lo spirito della sapienza” (7). Il Salmo responsoriale
ci da i principi della sapienza: “Saziaci al mattino con la tua grazia ed
esulteremo di gioia! Insegnaci a contare i nostri giorni e avremo la sapienza
del cuore” (S. 89). La scienza con la sapienza che viene da Dio è un tesoro
ineguagliabile. Senza sapienza la scienza diventa un pericolo per le persone e
per il mondo.
La Parola di Dio è viva
La Sapienza è la Parola di Dio. Questa si
che è il cammino per il superamento delle difficoltà che ci porta la ricchezza.
Questa parola è viva e non è solo un testo da essere letto. È viva perché è
unita a colui che l’ha pronunciata: proprio Dio che in Cristo è la sua Parola
incarnata. La Parola
discerne fino alla distinzione tra parte psicologia e spirituale. Davanti alla
Parola di Dio tutto si spiega e rimane chiaro. Gesù dice che Egli non giudica
nessuno. Chi giudica è la Parola. A
lei dobbiamo prestare attenzione (Eb.4, 12). Nella celebrazione ascoltiamo la Parola che ci stimola a dare il giusto valore ai beni di
questo mondo.
Letture: Sap. 7,7-11: S. 89: Eb. 4, 12-13;
Vangelo di Marco 10, 17-30